Il messaggio alla segreteria telefonica dei consiglieri di Palazzo Reale carpito da News of the World del gruppo Murdoch. E' stato presentato dall'accusa al processo per il Tabloidgate
di Enrico Franceschini per Repubblica.it - LONDRA - "Potete aiutarmi a fare i compiti?" Era più o meno questo il messaggio che il principe Harry, in difficoltà con un tema, lasciò nel 2005 sulla segreteria telefonica dei consiglieri di palazzo reale mentre faceva l'accademia militare. Non proprio corretto per uno studente, specie per un principe, che dovrebbe dimostrare da solo quello che vale per difendere l'onore del suo titolo. Ma il peggio, molto peggio, è che il messaggio in questione fu intercettato illegalmente dai cronisti del News of the World, il giornale del gruppo Murdoch al centro del Tabloidgate.
E' l'asso che la pubblica accusa tira subito fuori nel processo in corso a Londra contro otto imputati nello scandalo, tutti giornalisti o dirigenti del domenicale inglese, tra cui l'ex-amministratrice delegata Rebekha Brooks e l'ex-direttore responsabile Andrew Coulson. La richiesta di aiuto di Harry non fu mai usata dal News of the World per rivelare gli imbrogli scolastici del nipote della regina per la semplice ragione che soltanto due persone ne era no al corrente: Harry e il suo segretario che lo ricevette. Se la notizia fosse uscita su un giornale, Buckingham Palace avrebbe immediatamente capito che qualcuno era riuscito a mettere le cimici al telefonino del principe. La prova, secondo il procuratore capo Andrew Edis, che le intercettazioni non erano opera di qualche singolo reporter, tenendo i capi all'oscuro, bensì facevano parte di una macchinazione ordita dai vertici del giornale per origliare le conversazioni di potenti, Vip e vittime di crimini, con l'obbiettivo di fabbricare al momento opportuno succulenti scoop da prima pagina.
E' l'asso che la pubblica accusa tira subito fuori nel processo in corso a Londra contro otto imputati nello scandalo, tutti giornalisti o dirigenti del domenicale inglese, tra cui l'ex-amministratrice delegata Rebekha Brooks e l'ex-direttore responsabile Andrew Coulson. La richiesta di aiuto di Harry non fu mai usata dal News of the World per rivelare gli imbrogli scolastici del nipote della regina per la semplice ragione che soltanto due persone ne era no al corrente: Harry e il suo segretario che lo ricevette. Se la notizia fosse uscita su un giornale, Buckingham Palace avrebbe immediatamente capito che qualcuno era riuscito a mettere le cimici al telefonino del principe. La prova, secondo il procuratore capo Andrew Edis, che le intercettazioni non erano opera di qualche singolo reporter, tenendo i capi all'oscuro, bensì facevano parte di una macchinazione ordita dai vertici del giornale per origliare le conversazioni di potenti, Vip e vittime di crimini, con l'obbiettivo di fabbricare al momento opportuno succulenti scoop da prima pagina.
Il messaggio di Harry è stato rinvenuto dalla polizia durante le indagini fra gli incartamenti di Clive Goodman, all'epoca dei fatti il giornalista che seguiva la casa reale per conto del News of the World. L'accusa ha mostrato ieri alla giuria la trascrizione scritta del messaggio lasciato dal principe sulla segreteria telefonica di Jamie Lowther-Pinkerton, un ex-ufficiale delle Sas, i celebri commandos dell'esercito britannico, che ha servito a lungo come segretario e assistente personale di Harry e di suo fratello William (e che è uno degli otto padrini scelti recentemente da William e da sua moglie Kate per il battesimo del figlio George). Nel messaggio, Harry chiede aiuto per fare nel migliore dei modi un tema sull'assedio dell'ambasciata dell'Iran a Londra nel 1980, che gli è stato assegnato dai suoi insegnanti all'accademia militare di Sandhurst, frequentata in quel periodo dal principe. Dice Harry: "Mi stavo domandando se avete informazioni di qualche genere sull'assedio dell'ambasciata perché devo scrivere in fretta un tema. Mi serve saperne di più, ho già parecchia roba ma se ne avete altra...".
L'autore dell'hackeraggio del telefonino fu Glenn Mulcaire, un detective privato che lavorava per Goodman allo scopo di trovare informazioni previlegiate con qualsiasi mezzo. Sia il detective che Goodman sono stati arrestati all'inizio dello scandalo e il detective ha ammesso le imputazioni, testimoniando contro il giornalista, La procura ha affermato che ci furono comunicazioni tra il "royal correspondent" Goodman e Andrew Coulson, il direttore del News of the World, per decidere che cosa fare del l'intercettazione.
L'obiettivo iniziale era usarla per dimostrare che Harry era uno studente che non rispettava le regole e si faceva aiutare dall'esterno a fare i compiti, un'accusa che, se provata, avrebbe comportato probabilmente la sua espulsione dall'accademia militare oltre che grave imbarazzo a lui e alla casa reale. Ma alla fine, sostiene il procuratore, la direzione del giornale decise di non farne niente, perché le informazioni erano così circostanziate che si sarebbe capito da dove venivano: cioè da quella registrazione sulla segretaria telefonica di Pinkerton. E così la casa reale avrebbe saputo che isuoi telefoni erano tenuti sotto controllo da un tabloid, facendo scoppiare uno scandalo ben più grave dei sotterfugi accademici di Harry. Lo scandalo, tuttavia, è poi scoppiato lo stesso. E ora l'accusa, con questa carta scottante, spera di inchiodare i vertici del News of the World alle loro responsabilità, che potrebbero vedere la Brooks, Coulson e gli altri imputati condannati a una pesante sentenza.
