In Rai c'è anche un "Ufficio omaggi" che ha regalato, in quattro anni, beni per mezzo milione di euro. La vicenda torna alla ribalta dopo l'interrogazione del senatore Salvatore Margiotta (Pd) e successiva nota di risposta di Viale Mazzini, che ammette una gestione non certo limpida del flusso di regali destinati a vip, amici dei dirigenti o politici.
"A seguito di verifiche interne funzionali al miglioramento del sistema di controllo interno – spiegano dalla Rai – sono emerse criticità relative alla gestione degli omaggi e dei beni promozionali. In particolare, sono emerse carenze gestionali in ordine alla movimentazione, alla tracciabilità, ai beneficiari e alla relativa causale di tali beni aziendali". Insomma: a Viale Mazzini ammettono di non sapere chi regalava, cosa regalava, quanto valeva ciò che veniva regalato, chi erano i destinatari degli omaggi. Quello che si sa è che – per la felicità di chi paga il canone – oltre 100mila euro all'anno lasciavano le casse della tv pubblica per finire nelle case di diversi "vip" sotto forma di orologi, penne, argenteria, gioielli.
La Rai precisa adesso di aver disposto "adeguati provvedimenti" nei confronti del "responsabile del processo". Dunque cade una testa. Un manager operativo fatto fuori e che paga per tutti, per i quattro anni di sperperi tra il 2008 e il 2012. Sembra difficile però pensare che in questa storia ci sia solo un responsabile. Scrive Aldo Fontanarosa oggi su Repubblica: "Chi stabiliva il flusso, il numero degli acquisti?". E ricorda: "Bussavano alla porta dell'ufficio 'omaggi', per ricevere preziosi, la segreteria dei Consigli di amministrazione; la segreteria della Direzione generale (prima dell'era Gubitosi); tanti direttori interni. Qualcuno chiederà ai grossi 'papaveri' della tv perché volevano gemelli, penne, orologi? E soprattutto: che cosa ne hanno fatto?".
Ora Gubitosi mette in campo "azioni correttive": budget ridotto all'essenziale, regali solo in occasione degli eventi principali (come il Festival di Sanremo); tracciamento degli omaggi; smaltimento (anche beneficenza) dei gadget Rai con il vecchio logo (la farfallina). E c'è una novità anche per i regali in entrata: i dipendenti non potranno ricevere doni di valore superiore ai 150 euro.
Insomma: tanti buoni propositi per il futuro che però non faranno dimenticare facilmente gli oggetti generosamente regalati negli ultimi anni. Qualche esempio? Penne Montblanc tra i 356 e i 440 euro, sei orologi Jaeger LeCoultre (ognuno dal valore di svariate migliaia di euro), le celebri uova Fabergé, un centinaio di oggetti di argenteria (per un totale di quasi 20mila euro) e svariati gemelli. In argento ma, ovviamente, anche in oro.
"A seguito di verifiche interne funzionali al miglioramento del sistema di controllo interno – spiegano dalla Rai – sono emerse criticità relative alla gestione degli omaggi e dei beni promozionali. In particolare, sono emerse carenze gestionali in ordine alla movimentazione, alla tracciabilità, ai beneficiari e alla relativa causale di tali beni aziendali". Insomma: a Viale Mazzini ammettono di non sapere chi regalava, cosa regalava, quanto valeva ciò che veniva regalato, chi erano i destinatari degli omaggi. Quello che si sa è che – per la felicità di chi paga il canone – oltre 100mila euro all'anno lasciavano le casse della tv pubblica per finire nelle case di diversi "vip" sotto forma di orologi, penne, argenteria, gioielli.
La Rai precisa adesso di aver disposto "adeguati provvedimenti" nei confronti del "responsabile del processo". Dunque cade una testa. Un manager operativo fatto fuori e che paga per tutti, per i quattro anni di sperperi tra il 2008 e il 2012. Sembra difficile però pensare che in questa storia ci sia solo un responsabile. Scrive Aldo Fontanarosa oggi su Repubblica: "Chi stabiliva il flusso, il numero degli acquisti?". E ricorda: "Bussavano alla porta dell'ufficio 'omaggi', per ricevere preziosi, la segreteria dei Consigli di amministrazione; la segreteria della Direzione generale (prima dell'era Gubitosi); tanti direttori interni. Qualcuno chiederà ai grossi 'papaveri' della tv perché volevano gemelli, penne, orologi? E soprattutto: che cosa ne hanno fatto?".
Ora Gubitosi mette in campo "azioni correttive": budget ridotto all'essenziale, regali solo in occasione degli eventi principali (come il Festival di Sanremo); tracciamento degli omaggi; smaltimento (anche beneficenza) dei gadget Rai con il vecchio logo (la farfallina). E c'è una novità anche per i regali in entrata: i dipendenti non potranno ricevere doni di valore superiore ai 150 euro.
Insomma: tanti buoni propositi per il futuro che però non faranno dimenticare facilmente gli oggetti generosamente regalati negli ultimi anni. Qualche esempio? Penne Montblanc tra i 356 e i 440 euro, sei orologi Jaeger LeCoultre (ognuno dal valore di svariate migliaia di euro), le celebri uova Fabergé, un centinaio di oggetti di argenteria (per un totale di quasi 20mila euro) e svariati gemelli. In argento ma, ovviamente, anche in oro.