Shaela Evenson era un'insegnante in una scuola cattolica di Helena, Montana, Stati Uniti, che è stata licenziata dopo che alla dirigenza scolastica è arrivata una missiva anonima in cui si rendeva partecipi i destinatari che la donna, non sposata, era incinta. I dirigenti della scuola hanno così posto fine al suo contratto di lavoro perché a parer loro, la donna, avrebbe violato i termini del contratto di lavoro in cui si richiede a ciascun insegnate di rispettare gli obblighi, gli insegnamenti morali e religiosi della Chiesa Cattolica, tanto nella vita professionale quanto in quella privata.
Patrick Haggarty, sovrintendente per le scuole cattoliche della diocesi di Helena si difende così: "Non è facile essere un cristiano o un cattolico nel mondo moderno. La nostra fede ci chiede di fare cose che in questo momento non sono popolari, ma nonostante tutto, io mi sento a mio agio con la decisione presa".
"L'insegnamento morale cattolico – ha poi proseguito l'uomo – prevede che il sacramento del matrimonio sia l’unione sacra di un uomo e una donna. E sicuramente crediamo e insegniamo ai nostri figli che vanno a scuola il sacramento del matrimonio. Abbiamo il dovere di insegnarlo e di mettere in pratica quegli stessi insegnamenti".
Haggarty e la diocesi di Helena sono stati duramente criticati in particolar modo sui social network, dove alcuni cattolici hanno chiesto che il sovrintendente sia estromesso.
Molti sono convinti che questa decisione sia in conflitto con il messaggio inviato da Papa Francesco. Il Pontefice, infatti, il mese scorso ha battezzato il figlio di genitori non sposati. Inoltre, a settembre, il Papa chiamò una donna italiana non sposata che aveva scelto di abortire e si era offerto di battezzare il suo bambino.
Haggarty ha risposto così: "Io penso che il Santo Padre abbia fatto un atto di gentilezza incredibile, ma non è lo stesso di quello che abbiamo di fronte con un obbligo contrattuale con i nostri insegnanti. Sono sicuro che la donna che lui ha benedetto è una persona meravigliosa, come lo è Shaela, ma la donna non ha accettato di insegnare in una scuola cattolica, come invece ha fatto Shaela".
L'insegnate ha, comunque, intenzione di fare causa alla scuola.
Patrick Haggarty, sovrintendente per le scuole cattoliche della diocesi di Helena si difende così: "Non è facile essere un cristiano o un cattolico nel mondo moderno. La nostra fede ci chiede di fare cose che in questo momento non sono popolari, ma nonostante tutto, io mi sento a mio agio con la decisione presa".
"L'insegnamento morale cattolico – ha poi proseguito l'uomo – prevede che il sacramento del matrimonio sia l’unione sacra di un uomo e una donna. E sicuramente crediamo e insegniamo ai nostri figli che vanno a scuola il sacramento del matrimonio. Abbiamo il dovere di insegnarlo e di mettere in pratica quegli stessi insegnamenti".
Haggarty e la diocesi di Helena sono stati duramente criticati in particolar modo sui social network, dove alcuni cattolici hanno chiesto che il sovrintendente sia estromesso.
Molti sono convinti che questa decisione sia in conflitto con il messaggio inviato da Papa Francesco. Il Pontefice, infatti, il mese scorso ha battezzato il figlio di genitori non sposati. Inoltre, a settembre, il Papa chiamò una donna italiana non sposata che aveva scelto di abortire e si era offerto di battezzare il suo bambino.
Haggarty ha risposto così: "Io penso che il Santo Padre abbia fatto un atto di gentilezza incredibile, ma non è lo stesso di quello che abbiamo di fronte con un obbligo contrattuale con i nostri insegnanti. Sono sicuro che la donna che lui ha benedetto è una persona meravigliosa, come lo è Shaela, ma la donna non ha accettato di insegnare in una scuola cattolica, come invece ha fatto Shaela".
L'insegnate ha, comunque, intenzione di fare causa alla scuola.