La manager Sabine Kehm: "Michael è fuori pericolo, ma le condizioni restano gravi". Oltre ai familiari, in ospedale si alternano Todt e Brawn: così rivive i trionfi Ferrari. E Corinna gli sussurra all’orecchio. Il tutto in una intimità sacrale
Le notizie che trapelano sono difficili da decifrare, perché le fonti non sono mai sicure. Mancano le testimonianze dirette non di parte. E anche Sabine Kehm, la manager di Schumacher che è apparsa per qualche ora al Salone di Ginevra, intrattenendosi a lungo con Montezemolo, non è stata prodiga di notizie, probabilmente perché di notizie non ce ne sono. "Michael è fuori pericolo? Diciamo di sì, ma le sue condizioni sono gravi e quindi è impegnativo sostenere che tutti i rischi siano scongiurati. Ma è chiaro che il suo stato non è più così delicato come in un primo momento", ha spiegato Sabine.
MISTERO — E allora come sta davvero Michael Schumacher a nove settimane dal tremendo botto con gli sci sulle nevi di Meribel, quando in un breve fuoripista ha inforcato su un sasso affiorante ed è andato a sbattere con il capo contro uno spuntone di roccia, riportando fratture craniche ed ematomi da far temere subito per le sue condizioni? Quando venne trasportato all’ospedale di Grenoble, nel quale c’è un ottimo centro di neurochirurgia, dovette subire un immediato intervento e i familiari vennero subito informati che Michael avrebbe potuto avere poche ore di vita. Pianti, lacrime, disperazione, sguardi persi nel vuoto. E suppliche ai medici di fare l’impossibile per scongiurare un verdetto terribile... (Gazzetta dello Sport)
MISTERO — E allora come sta davvero Michael Schumacher a nove settimane dal tremendo botto con gli sci sulle nevi di Meribel, quando in un breve fuoripista ha inforcato su un sasso affiorante ed è andato a sbattere con il capo contro uno spuntone di roccia, riportando fratture craniche ed ematomi da far temere subito per le sue condizioni? Quando venne trasportato all’ospedale di Grenoble, nel quale c’è un ottimo centro di neurochirurgia, dovette subire un immediato intervento e i familiari vennero subito informati che Michael avrebbe potuto avere poche ore di vita. Pianti, lacrime, disperazione, sguardi persi nel vuoto. E suppliche ai medici di fare l’impossibile per scongiurare un verdetto terribile... (Gazzetta dello Sport)