Qualche giorno fa alla Bayside Middle School di Virginia Beach, in Virginia, la studentessa Adrionna Harris ha visto un compagno di classe che stava compiendo gesti autolesionistici con un rasoio: la dodicenne ha deciso di intervenire, togliendo di mano il rasoio al compagno e gettandolo via, e parlando con lui per convincerlo che quello che stava facendo era sbagliato. Convinta di avere agito nel modo giusto, il giorno dopo ha raccontato l’accaduto agli insegnanti, ma anziché essere lodata, si è trovata sospesa per 10 giorni, con raccomandazione per l’espulsione. Questo a causa della politica di “tolleranza zero” della scuola su armi e coltelli, che Adrionna è stata accusata di avere maneggiato. Peraltro, erano solo le parole di Adrionna ad accusarla, dato che il rasoio era stato gettato immediatamente via.
L’accaduto ha sollevato una valanga di critiche alla scuola, accusata di applicare i regolamenti in modo cieco e di punire un gesto che era da lodare: “Credo abbia fatto la cosa giusta. Date le circostanze, lei pensava che lui potesse dissanguarsi, dato che si stava tagliando, e non c’erano insegnanti intorno. Era una situazione di emergenza, e non c’era tempo di cercare un insegnante”, spiega la madre di Adrionna. Forse anche per le reazioni dei compagni e dei genitori, la dirigenza scolastica è tornata sui suoi passi dopo qualche giorno, cancellando la proposta di espulsione e riammettendo la ragazzina a scuola. “Era chiaro che erano stanchi della reazione negativa contro di loro per quello che tutti considerano un comportamento ingiusto verso Adrionna”, commenta il padre della ragazzina. Nonostante l’esperienza, Adrionna garantisce che correrebbe di nuovo in soccorso del compagno anche sapendo che poi sarebbe sospesa: “Anche se sono finita nei guai, non importa perché lo stavo aiutando. Lo farei ancora anche se sono stata sospesa, sì”. (Notizie.DelMondo.info)
Cosa ne pensi? Di' la tua!