Tutti uniti verso l’obiettivo, provare almeno a sfidare il colosso brasiliano: già, tra 50 giorni ci sono i Mondiali, viva l’Italia, uno di quei rari momenti in cui questo spesso disgraziato Paese si sente “uno”. Com’è da tradizione, fin dai tempi delle memorabili «Notti Magiche», agli azzurri si accompagna un inno alternativo a quello Mameliano: quest’anno è toccato ai Negramaro con “Un amore così grande”, brano che si è subito issato in cima alle varie classifiche di gradimento.
Ma in questo clima musical-patriottico arriva qualcuno che osa l’inosabile: rompere l’idillio con una canzone, anzi un’invettiva, «anticalcio». L’eretico è Tricarico, cantante perlopiù sanremese che, per una volta esce dai confini dell’Ariston, con «è di moda»: canzone delle sue, postsurrealista, non necessariamente intonata, con un destinatario ben chiaro. Gli eroi del pallone. Dipinti dal milanese come degli stupidotti «che non sanno neanche parlare», loro che «dettano legge» con «le loro braghette corte» e «guadagnano i milioni».
Ebbene i calciatori non hanno gradito, per tramite del loro rappresentante maximo, Damiano Tommasi, il successore alla guida dell’Aic dopo il lungo regno di Sergio Campana: «Probabilmente la sua squadra del cuore non sta andando bene» scherza di principio l’ex romanista. Che poi attacca: quella di Tricarico «è una visione molto riduttiva del nostro mondo che invece ha mille sfaccettature e che presenta risvolti positivi e negativi». Vada come vada, scagliandosi contro ll Dio Pallone, Tricarico ha centrato il bersaglio grosso. (Corriere.it)
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