2-0 all'Olimpico, e ora -5 da Juventus che scenderà in campo lunedì contro il Sassuolo
Per lo scudetto la Juve può attendere. Il 2-0 col quale la Roma ha steso al tappeto il Milan rinvia il verdetto definitivo sul titolo, ai bianconeri non basterà neanche vincere in casa del Sassuolo lunedì per la matematica certezza. Anzi, a rigore di numeri il -5 al quale la squadra di Garcia si è riportata non spegne la fiammella di speranza alimentata dal tecnico. Un paio di certezze, però, l'anticipo dell'Olimpico le ha segnate. A cominciare dal record di punti assoluto nella storia giallorossa (85, meglio di Capello e Spalletti), per finire con la crisi infinita del Milan di Seedorf. L'immagine di stasera e' il Balotelli prima nervoso, poi inefficace, e infine lentamente scivolato verso un'indisponente inerzia. Fino al cambio con tanto di stizza verso l'allenatore. Sotto accusa finirà ancora una volta lui, capro espiatorio di un'annata piena di contraddizioni. Perchè a dire il vero il fotogramma più veritiero di un Milan sparito non è il giovane e scapestrato attaccante ma il vecchio Kakà che prova a spingere la sua squadra, ma proprio non ne ha più. In ogni caso, classifica alla mano, l'Europa League si allontana di nuovo. E con lei le certezze sul futuro rossonero di Seedorf. (Ansa)
Per lo scudetto la Juve può attendere. Il 2-0 col quale la Roma ha steso al tappeto il Milan rinvia il verdetto definitivo sul titolo, ai bianconeri non basterà neanche vincere in casa del Sassuolo lunedì per la matematica certezza. Anzi, a rigore di numeri il -5 al quale la squadra di Garcia si è riportata non spegne la fiammella di speranza alimentata dal tecnico. Un paio di certezze, però, l'anticipo dell'Olimpico le ha segnate. A cominciare dal record di punti assoluto nella storia giallorossa (85, meglio di Capello e Spalletti), per finire con la crisi infinita del Milan di Seedorf. L'immagine di stasera e' il Balotelli prima nervoso, poi inefficace, e infine lentamente scivolato verso un'indisponente inerzia. Fino al cambio con tanto di stizza verso l'allenatore. Sotto accusa finirà ancora una volta lui, capro espiatorio di un'annata piena di contraddizioni. Perchè a dire il vero il fotogramma più veritiero di un Milan sparito non è il giovane e scapestrato attaccante ma il vecchio Kakà che prova a spingere la sua squadra, ma proprio non ne ha più. In ogni caso, classifica alla mano, l'Europa League si allontana di nuovo. E con lei le certezze sul futuro rossonero di Seedorf. (Ansa)