In volo 'ruba' salatini e microfono. Albertini: qui per la finale
Benvenuti a Rio. Dopo 12 ore di volo, tra relax e sogni, l'Italia è arrivata in Brasile per il suo Mondiale. Una notte per lasciarsi alle spalle i dubbi delle ultime settimane e planare nella terra del 'futebol', dove la festa sta per cominciare. L'atmosfera ha evidentemente contagiato Mario Balotelli, protagonista sul charter della nazionale di un piccolo show personale poco dopo la partenza di mezzanotte, da Fiumicino. ''Sedetevi, sedetevi tutti. Se non vi sedete qui non si mangia! Avete capito? Sedetevi'', l'ordine perentorio e divertito a tutti i passeggeri lanciato dal giocatore, dopo essersi impadronitosi con furbizia del microfono del responsabile degli steward.
La fame aveva spinto Mario a un altra goliardata appena qualche minuto prima. In fondo all'AB330 Alitalia da 250 posti Demetrio Albertini stava spiegando davanti a un paio di tv le ambizioni della nazionale di Prandelli; all'improvviso una telecamera ha cominciato a tremare, non per una turbolenza ma per la voglia di scherzi di Balotelli, a caccia delle noccioline e dei salatini dei quali dicono sia goloso come un bambino.
''No, no, non mi riprendete - si è fatto serio quando le camere si sono girate verso di lui - voglio solo i salatini''. E via in dribbling tra la piccola folla stretta stretta nello spazio, l'attaccante ha cercato tra i cassetti la scatola giusta, l'ha smontata sotto gli occhi stupiti delle hostess e ha sfoderato un gran sorriso quando è spuntato il bustone di piccoli sfizi. Ovviamente requisito. Poi, dopo la cena, le lunghe ore di volo hanno lasciato spazio al sonno. A qualcuno, a dire il vero, meno comodamente.
Le dimensioni dell'aereo non hanno consentito a tutti i giocatori di avere la comoda poltrona della business, così un gruppetto di otto giocatori (tra loro Mirante, Ranocchia, Darmian, De Sciglio) sono scalati perso la Classica premium, in ordine decrescente di presenze. Naturale che qualcuno di loro abbia storto la bocca, all'ingresso sull'aeromobile e alla scoperta di quale sarebbe stato il suo letto.
C'è invece chi come Cassano ha passato diverso tempo qualche sedile più dietro della sua comoda poltrona, al fianco della moglie Carolina per coccolare il figlio, prima di tornarsene al posto per dormire. Delle famiglie annunciate, sul charter sono salite solo una piccola parte: oltre a quella dell'attaccante del Parma, la compagna di Prandelli col figlio, la famiglia intera di Prandelli jr., la moglie di Aquilani con figlio, quella di Marchisio.
''I posti meno comodi? E' perchè siamo umili ma ambiziosi'', ha sdrammatizzato Albertini, molto esplicito nel parlare degli obiettivi azzurri. ''Siamo arrivati fin qui in Brasile perchè il volo finale sia diretto a Rio'', ovvero alla finale. E va da sè che per riuscirci serviranno altri show.
© Copyright ANSA
Benvenuti a Rio. Dopo 12 ore di volo, tra relax e sogni, l'Italia è arrivata in Brasile per il suo Mondiale. Una notte per lasciarsi alle spalle i dubbi delle ultime settimane e planare nella terra del 'futebol', dove la festa sta per cominciare. L'atmosfera ha evidentemente contagiato Mario Balotelli, protagonista sul charter della nazionale di un piccolo show personale poco dopo la partenza di mezzanotte, da Fiumicino. ''Sedetevi, sedetevi tutti. Se non vi sedete qui non si mangia! Avete capito? Sedetevi'', l'ordine perentorio e divertito a tutti i passeggeri lanciato dal giocatore, dopo essersi impadronitosi con furbizia del microfono del responsabile degli steward.
La fame aveva spinto Mario a un altra goliardata appena qualche minuto prima. In fondo all'AB330 Alitalia da 250 posti Demetrio Albertini stava spiegando davanti a un paio di tv le ambizioni della nazionale di Prandelli; all'improvviso una telecamera ha cominciato a tremare, non per una turbolenza ma per la voglia di scherzi di Balotelli, a caccia delle noccioline e dei salatini dei quali dicono sia goloso come un bambino.
''No, no, non mi riprendete - si è fatto serio quando le camere si sono girate verso di lui - voglio solo i salatini''. E via in dribbling tra la piccola folla stretta stretta nello spazio, l'attaccante ha cercato tra i cassetti la scatola giusta, l'ha smontata sotto gli occhi stupiti delle hostess e ha sfoderato un gran sorriso quando è spuntato il bustone di piccoli sfizi. Ovviamente requisito. Poi, dopo la cena, le lunghe ore di volo hanno lasciato spazio al sonno. A qualcuno, a dire il vero, meno comodamente.
Le dimensioni dell'aereo non hanno consentito a tutti i giocatori di avere la comoda poltrona della business, così un gruppetto di otto giocatori (tra loro Mirante, Ranocchia, Darmian, De Sciglio) sono scalati perso la Classica premium, in ordine decrescente di presenze. Naturale che qualcuno di loro abbia storto la bocca, all'ingresso sull'aeromobile e alla scoperta di quale sarebbe stato il suo letto.
C'è invece chi come Cassano ha passato diverso tempo qualche sedile più dietro della sua comoda poltrona, al fianco della moglie Carolina per coccolare il figlio, prima di tornarsene al posto per dormire. Delle famiglie annunciate, sul charter sono salite solo una piccola parte: oltre a quella dell'attaccante del Parma, la compagna di Prandelli col figlio, la famiglia intera di Prandelli jr., la moglie di Aquilani con figlio, quella di Marchisio.
''I posti meno comodi? E' perchè siamo umili ma ambiziosi'', ha sdrammatizzato Albertini, molto esplicito nel parlare degli obiettivi azzurri. ''Siamo arrivati fin qui in Brasile perchè il volo finale sia diretto a Rio'', ovvero alla finale. E va da sè che per riuscirci serviranno altri show.
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