Albicocca: deriva dall’arabo “al-birquq” (“al” è l’articolo), che in origine indicava la prugna. L’arabo ha preso il termine dall’Aramaico “barquqa“, che deriva a sua volta dal greco “praikòkion“, diventato in latino “praecocia“… “precoce”. L’aggettivo, legato al fatto che questo frutto matura prima degli altri, è diventato anche il nome.
Ananas: Introdotto in Italia dai navigatori e commercianti portoghesi, l’ananas era chiamato “nanà” nella lingua guaranù del Sud America; i portoghesi aggiunsero l’articolo ”a” e la “s” del plurale.
Arancia: Deriva dal termine Persiano “narang“. Questo frutto, giunto in Italia con gli Arabi, fu inizialmente chiamato “narancio“, e successivamente arancio. Il passaggio al femminile si è verificato in Toscana, in analogia con gli altri frutti dal nome femminile, cui corrispondono alberi dal nome maschile.
Bergamotto: deriva dal turco “begarmudi“, che significa pera del principe. Il termine non ha nulla a che vedere con Bergamo nè con l’antica città di Pergamo in Asia Minore.
Ciliegia: In alcuni dialetti italiani è chiamata “cerasa“, dal latino “cerasum“, che deriva a sua volta dal greco “kérasos“. Dal punto di vista etimologico cerasa e ciliegia sono equivalenti. Infatti da cerasum è derivato ceresium che nel volgere toscato è diventato ciriegia. Alcuni linguisti sostengono che il passaggio a ciliegia sia derivato dal fatto che è difficile pronunciare la “r” davanti al dittongo “ie”.
Mandarino: I mandarini erano dignitari della corte cinese. Il loro nome deriva dal portoghese “mandarim” che deriva dal malese “mantari“, derivato a sua volta dalla parola sanscrita “mantrin” (consigliere). Tradotto alla lettera “mantrin” significa conoscitore delle formule sacre, ovvero mantrah, il testo sacro. Il frutto fu chiamato metaforicamente dagli occidentali, perchè proveniente dall’oriente.
Mandorla: All’origine c’è la parola greca “amygdale“, da cui latino “amandula“, diventato “mandola” poi “mandrola” e infine mandorla.
Mango: deriva dalla parola “mankay” della lingua tamil del Sudest asiaticol. In realtà la forma era in origine “man” (“kay” vuol dire frutto, ma poi è entrato nell’uso il termine completo).
Pesca: in origine si chiamava Persica, che vuol dire proveniente dalla Persia, “persiana” (la voce si è mantenuta nel nome del Golfo Persico), da lì l’odierna denominazione del frutto.
Susina: prende il nome dall’antica città persiana Susa (Shush), antica capitale del regno di Dario I, a conferma dell’origine asiatica di molti tra i più diffusi frutti dell’Europa mediterranea.
Ananas: Introdotto in Italia dai navigatori e commercianti portoghesi, l’ananas era chiamato “nanà” nella lingua guaranù del Sud America; i portoghesi aggiunsero l’articolo ”a” e la “s” del plurale.
Arancia: Deriva dal termine Persiano “narang“. Questo frutto, giunto in Italia con gli Arabi, fu inizialmente chiamato “narancio“, e successivamente arancio. Il passaggio al femminile si è verificato in Toscana, in analogia con gli altri frutti dal nome femminile, cui corrispondono alberi dal nome maschile.
Bergamotto: deriva dal turco “begarmudi“, che significa pera del principe. Il termine non ha nulla a che vedere con Bergamo nè con l’antica città di Pergamo in Asia Minore.
Ciliegia: In alcuni dialetti italiani è chiamata “cerasa“, dal latino “cerasum“, che deriva a sua volta dal greco “kérasos“. Dal punto di vista etimologico cerasa e ciliegia sono equivalenti. Infatti da cerasum è derivato ceresium che nel volgere toscato è diventato ciriegia. Alcuni linguisti sostengono che il passaggio a ciliegia sia derivato dal fatto che è difficile pronunciare la “r” davanti al dittongo “ie”.
Mandarino: I mandarini erano dignitari della corte cinese. Il loro nome deriva dal portoghese “mandarim” che deriva dal malese “mantari“, derivato a sua volta dalla parola sanscrita “mantrin” (consigliere). Tradotto alla lettera “mantrin” significa conoscitore delle formule sacre, ovvero mantrah, il testo sacro. Il frutto fu chiamato metaforicamente dagli occidentali, perchè proveniente dall’oriente.
Mandorla: All’origine c’è la parola greca “amygdale“, da cui latino “amandula“, diventato “mandola” poi “mandrola” e infine mandorla.
Mango: deriva dalla parola “mankay” della lingua tamil del Sudest asiaticol. In realtà la forma era in origine “man” (“kay” vuol dire frutto, ma poi è entrato nell’uso il termine completo).
Pesca: in origine si chiamava Persica, che vuol dire proveniente dalla Persia, “persiana” (la voce si è mantenuta nel nome del Golfo Persico), da lì l’odierna denominazione del frutto.
Susina: prende il nome dall’antica città persiana Susa (Shush), antica capitale del regno di Dario I, a conferma dell’origine asiatica di molti tra i più diffusi frutti dell’Europa mediterranea.