E' un miracolo se tutti sono vivi dopo il rogo del treno Intercity Napoli-Sestri Levante. L'incendio si è scatenato tra Pisa e Viareggio, a Migliarino, nella notte tra il 20 e il 21 giugno. Sono 120 i passeggeri che hanno vissuto attimi di terrore ma che sono riusciti a scampare all'incendio. Il rogo, secondo le ipotesi delle autorità, sarebbe scoppiato a causa di un corto circuito in uno degli ultimi vagoni. E il Codacons, in una nota, definisce la vicenda "inquietante". Il tutto a pochi giorni dall'anniversario della strage di Viareggio. Un quadro che non può non riproporre il tema della sicurezza dei treni italiani.
Il fuoco ha letteralmente divorato la carrozza che, ha fatto sapere oggi Trenitalia, ''era uscita il giorno precedente dall'officina dopo essere stata sottoposta al ciclo di manutenzione programmata con controlli anche agli impianti elettrici''. Anche gli altri vagoni, ha precisato l'azienda che ha avviato un'inchiesta interna, ''erano stati sottoposti ai controlli manutentivi la settimana precedente''. Ora spetterà alla procura di Pisa, insieme a vigili del fuoco e polizia ferroviaria, stabilire se vi siano state eventuali negligenze o responsabilità.
Ma serviranno altri accertamenti, perché, ha sottolineato il comandante provinciale dei pompieri pisani, Marco Fezza, ''il fuoco ha distrutto tutto''. ''L'impressione - ha aggiunto - è che le fiamme siano divampate dalla coda della carrozza, dove si trova il pannello dell'impianto elettrico attaccato alla toilette. Il fuoco si è propagato dall'interno''. Il convoglio, rimasto per ore fermo sulla linea tirrenica interrotta fino alle 5 di stamani, e' stato trasferito allo scalo Campaldo di Pisa San Rossore dove molte ore dopo era ancora possibile vedere qualche pennacchio fumante uscire dal vagone incendiato. "I treni italiani non sono solo in costante ritardo, spesso sporchi e sempre molto costosi, ma ora vanno anche a fuoco". Lo afferma il Codacons, commentando l'incendio scoppiato sull'Intercity 522 Napoli-Sestri Levante. (LaNazione.it)
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