I ribelli sunniti in Iraq hanno annunciato di avere preso il controllo della principale raffineria petrolifera del Paese, quella di Baiji, nella provincia di Salahuddin, a nord di Baghdad. La raffineria, che è rimasta sotto assedio per 10 giorni, produce un terzo del fabbisogno di petrolio raffinato in Iraq. Un portavoce dei ribelli ha detto che la gestione del sito verrà adesso affidata alle tribù locali.
Lunedì è emerso che "centinaia di soldati sono stati decapitati e impiccati a Salahaddin, Ninive, Dilaya, Kirkuk e nelle zone dove si trovano i jihadisti dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (Isis)". Lo riferisce Qassem Atta, portavoce per gli affari di sicurezza del premier iracheno Nuri Al Maliki. E "una statua della Vergine Maria è stata distrutta da elementi islamisti che l'avevano tirata giù da una torre della chiesa caldea dell'Immacolata. Il santuario mariano è un luogo di culto molto frequentato dai fedeli", riferisce l'arcivescovo caldeo di Mosul, mons. Amel Shamon Nona, all'agenzia Fides. I miliziani hanno preso il controllo di altri due valichi frontalieri occidentali, uno con la Siria e uno con la Giordania. Lo riferisce la tv panaraba al Arabiya. Da ieri i combattenti dello Stato islamico dell'Iraq controllano il valico di al Walid con la Siria e quello di Turaybil con la Giordania. Le forze governative irachene si sono ritirate dalla città di Rutba, nella parte sud-occidentale della regione di al Anbar. Rutba è di fatto l'ultimo centro abitato prima dei valichi di Walid e Turaybil. I ministri degli esteri europei chiedono "a tutti i leader politici" iracheni che "sia formato urgentemente un governo inclusivo e rappresentativo della volontà di tutto il popolo iracheno" in uno "spirito di unità nazionale". E' scritto nelle conclusioni del Consiglio esteri Ue sull'Iraq. (Ansa.it)
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