La doppietta del numero 10 fa fuori la Celeste priva di Suarez: il fantasista del Monaco è il nuovo capocannoniere del torneo con 5 reti. Venerdì la squadra di Pekerman, mai così avanti in un Mondiale, sfida il Brasile
Ci vendica la Colombia, se così si può dire. In realtà, la splendida nazionale di Pekerman che spazza via l’Uruguay negli ottavi del Mondiale non ha proprio l’Italia tra i pensieri del momento, sebbene cinque dei titolari di stasera appartengano a club della nostra serie A. Al Maracanà finisce 2-0, doppietta di un sontuoso James Rodriguez. In quella sorta di Coppa America che è la parte alta del tabellone, un nuovo derby sudamericano attende il Brasile padrone di casa, dopo lo spavento di oggi. E sarà un’altra battaglia, perché i colombiani, mai così avanti nella storia del torneo, sono ancora più forti dei cileni.
A Rio de Janeiro è l’ottavo dei grandi assenti: la Fifa ha rispedito Suarez a casa, non apprezzando granché la rivisitazione di Twilight con Chiellini vampirizzato, ma anche tra i Cafeteros manca la stella, non recuperata in tempo per il Mondiale. La differenza è che i tifosi della Celeste inneggiano al Pistolero ogni quarto d’ora, mentre i colombiani non soffrono troppo la nostalgia, vista l’abbondanza di talento in campo.
Ospina si dimostra un ottimo portiere, negando la rete due volte a Rodriguez e una a Maxi Pereira e Cavani, con interventi di difficoltà crescente. Attacca, la Celeste. Ma non è sempre Natal. E stavolta non morde. Forse perché mancava lo specialista….
Ci vendica la Colombia, se così si può dire. In realtà, la splendida nazionale di Pekerman che spazza via l’Uruguay negli ottavi del Mondiale non ha proprio l’Italia tra i pensieri del momento, sebbene cinque dei titolari di stasera appartengano a club della nostra serie A. Al Maracanà finisce 2-0, doppietta di un sontuoso James Rodriguez. In quella sorta di Coppa America che è la parte alta del tabellone, un nuovo derby sudamericano attende il Brasile padrone di casa, dopo lo spavento di oggi. E sarà un’altra battaglia, perché i colombiani, mai così avanti nella storia del torneo, sono ancora più forti dei cileni.
A Rio de Janeiro è l’ottavo dei grandi assenti: la Fifa ha rispedito Suarez a casa, non apprezzando granché la rivisitazione di Twilight con Chiellini vampirizzato, ma anche tra i Cafeteros manca la stella, non recuperata in tempo per il Mondiale. La differenza è che i tifosi della Celeste inneggiano al Pistolero ogni quarto d’ora, mentre i colombiani non soffrono troppo la nostalgia, vista l’abbondanza di talento in campo.
Ospina si dimostra un ottimo portiere, negando la rete due volte a Rodriguez e una a Maxi Pereira e Cavani, con interventi di difficoltà crescente. Attacca, la Celeste. Ma non è sempre Natal. E stavolta non morde. Forse perché mancava lo specialista….