Una mattanza di innocenti. Una ragazza di 15 anni gravemente ferita riesce a dare l’allarme e a fare intervenire la polizia. L’uomo inseguito e infine bloccato dagli agenti anche con mezzi blindati. Si è arreso dopo lunga trattativa
Una strage di innocenti a sangue freddo. Le vittime legate, messe faccia a terra e uccise con un colpo di pistola alla testa. Una mattanza, in vero e proprio stile esecuzione, quella avvenuta ieri sera in Texas, nell’area metropolitana di Houston. Il killer, identificato come Ronald Lee Haskell, 33 anni, ha freddato in questo modo quattro bambini - due maschietti e due femminucce di età compresa tra i 4 ed i 14 anni - e i loro genitori, identificati come Stephen e Katie Stay, rispettivamente di 39 e 33 anni. Un’altra delle figlie, di 15 anni, è miracolosamente scampata alla furia omicida di Haskell, dopo essersi finta morta. È stata lei ad avvertire la polizia. Ora è ricoverata in gravi condizioni, un proiettile le ha fratturato il cranio.
Inizialmente si pensava che Haskell fosse il padre delle vittime, ma poi la polizia ha rettificato spiegando che il killer è un parente acquisito della famiglia, tramite la moglie dalla quale ora è separato e che vive in un altro stato. Non si conoscono i motivi che hanno portato ad una tale follia omicida, ma non è escluso che si tratti di una disputa a livello familiare.
Secondo il racconto della polizia, l’uomo ha messo in atto il suo piano fingendo di dover consegnare un pacco, ha bussato alla porta travestito da agente della FedEx. La ragazzina di 15 anni si è però rifiutata di farlo entrare, dicendo che i genitori non erano in casa. A quel punto Haskell ha sfondato la porta, ha radunato tutti i bambini e ha quindi aspettato che arrivassero i genitori. Poi ha scatenato la sua follia omicida. Appena si è resa conto che l’assassino era uscito dall’abitazione, la figlia più grande, che si era finta morta, nonostante fosse ferita, ha chiamato la polizia, dicendo che Haskell era diretto verso la casa dei nonni, per uccidere altri parenti.
Immediatamente è scattata la caccia all’uomo, anche con l’utilizzo di mezzi militari. L’auto con la quale Haskell era fuggito è stata infine bloccata dagli agenti, dopo essere finita in una strada senza uscita. Il killer si è arreso dopo diverse ore e minacciando costantemente di uccidersi con un colpo alla testa. Gli agenti hanno raccontato che l’uomo, sulla trentina e con la barba, è apparso imperturbabile e che se ne stava seduto in auto a fissarli come se nulla fosse successo. Ora deve rispondere di omicidio plurimo.
Una strage di innocenti a sangue freddo. Le vittime legate, messe faccia a terra e uccise con un colpo di pistola alla testa. Una mattanza, in vero e proprio stile esecuzione, quella avvenuta ieri sera in Texas, nell’area metropolitana di Houston. Il killer, identificato come Ronald Lee Haskell, 33 anni, ha freddato in questo modo quattro bambini - due maschietti e due femminucce di età compresa tra i 4 ed i 14 anni - e i loro genitori, identificati come Stephen e Katie Stay, rispettivamente di 39 e 33 anni. Un’altra delle figlie, di 15 anni, è miracolosamente scampata alla furia omicida di Haskell, dopo essersi finta morta. È stata lei ad avvertire la polizia. Ora è ricoverata in gravi condizioni, un proiettile le ha fratturato il cranio.
Inizialmente si pensava che Haskell fosse il padre delle vittime, ma poi la polizia ha rettificato spiegando che il killer è un parente acquisito della famiglia, tramite la moglie dalla quale ora è separato e che vive in un altro stato. Non si conoscono i motivi che hanno portato ad una tale follia omicida, ma non è escluso che si tratti di una disputa a livello familiare.
Secondo il racconto della polizia, l’uomo ha messo in atto il suo piano fingendo di dover consegnare un pacco, ha bussato alla porta travestito da agente della FedEx. La ragazzina di 15 anni si è però rifiutata di farlo entrare, dicendo che i genitori non erano in casa. A quel punto Haskell ha sfondato la porta, ha radunato tutti i bambini e ha quindi aspettato che arrivassero i genitori. Poi ha scatenato la sua follia omicida. Appena si è resa conto che l’assassino era uscito dall’abitazione, la figlia più grande, che si era finta morta, nonostante fosse ferita, ha chiamato la polizia, dicendo che Haskell era diretto verso la casa dei nonni, per uccidere altri parenti.
Immediatamente è scattata la caccia all’uomo, anche con l’utilizzo di mezzi militari. L’auto con la quale Haskell era fuggito è stata infine bloccata dagli agenti, dopo essere finita in una strada senza uscita. Il killer si è arreso dopo diverse ore e minacciando costantemente di uccidersi con un colpo alla testa. Gli agenti hanno raccontato che l’uomo, sulla trentina e con la barba, è apparso imperturbabile e che se ne stava seduto in auto a fissarli come se nulla fosse successo. Ora deve rispondere di omicidio plurimo.