Gli smartwatch sono tra noi: con il G Watch di LG, il Gear Live di Samsung e il prossimo Moto 360 di Motorola, presto non avremo più bisogno di tirar fuori lo smartphone dalla tasca. Per leggere notifiche, rispondere a un messaggio o inviare un tweet basterà un movimento del polso e un comando vocale.
Ma uno degli sviluppi più interessanti dei nuovi orologi intelligenti, soprattutto i modelli con sistema operativo Android Wear, potrebbe essere quello relativo ai videogiochi. Tra schermi minuscoli e hardware non proprio performanti, gli smartwatch offrono una nuova sfida agli sviluppatori di tutto il mondo, costringendo programmatori e creativi a spremersi le meningi per inventare giochi a misura di polso per un mercato, quello dei videogiochi in mobilità, che entro il 2016 potrebbe conquistare il 30 per cento dell’intera industria, con un giro di denaro di circa 24 miliardi di dollari.
In attesa dell’iWatch di Apple, e con Android Wear che ha appena debuttato, per adesso il panorama è abbastanza scarno. Lo smartwatch con più titoli a disposizione è il “vecchio” Pebble, che sul suo display in bianco e nero riesce a far girare numerosi classici da sala giochi come Asteroids e Tetris, oppure una semplice partita a scacchi. Mentre su Android Wear il primo gioco arrivato è Flopsy Droid, un clone dell’onnipresente Flappy Bird, con il robottino verde di Google al posto del corposo volatile: il rischio è che gli smartwatch si trasformino in contenitori per versioni minori di giochi già usciti su smartphone e tablet. È anche vero però che questi dispositivi sono ancora troppo recenti, e agli sviluppatori servirà ancora un po’ di tempo prima di iniziare a sfornare idee davvero originali. (La Stampa)
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