Da Activision e Bungie uno sparatutto fantascientifico, un po’ film e un po’ videogame: arriva nei negozi a settembre, ma si può cominciare a giocare subito
l sol pronunciare la parola Bungie gli hardcore gamer, giocatori più che assidui, visualizzano immediatamente la corazza verde, sottobosco spaziale, dell’eroe Master Chief. Chiunque invece abbia posseduto una console Xbox conosce lo sparatutto Halo, videogioco che ha caratterizzato la piattaforma di Microsoft.
Destiny è uno sparatutto in soggettiva, con visuale in prima persona ad ambientazione fantascientifica. Descritto così, potrebbe sembrare l’ennesimo gioco in cui si combattono cattivissimi alieni, ma c’è di mezzo la magia di Bungie che vuole portare all’eccesso l’idea di FPS. Una nuova concezione dello sparatutto in soggettiva che unisca una trama dal taglio cinematografico a modalità di gioco che spazi dalla cooperazione alla competizione, in un terreno che infranga definitivamente il confine tra sigle player e attività online.
Bungie non si ferma alle modalità di gioco, ma vuole che tutta l’azione si svolga in un mondo perpetuamente “connesso e condiviso”, un universo persistente su un modello sinora riservato a videogiochi di genere MMO, giochi di massa online.
l sol pronunciare la parola Bungie gli hardcore gamer, giocatori più che assidui, visualizzano immediatamente la corazza verde, sottobosco spaziale, dell’eroe Master Chief. Chiunque invece abbia posseduto una console Xbox conosce lo sparatutto Halo, videogioco che ha caratterizzato la piattaforma di Microsoft.
Destiny è uno sparatutto in soggettiva, con visuale in prima persona ad ambientazione fantascientifica. Descritto così, potrebbe sembrare l’ennesimo gioco in cui si combattono cattivissimi alieni, ma c’è di mezzo la magia di Bungie che vuole portare all’eccesso l’idea di FPS. Una nuova concezione dello sparatutto in soggettiva che unisca una trama dal taglio cinematografico a modalità di gioco che spazi dalla cooperazione alla competizione, in un terreno che infranga definitivamente il confine tra sigle player e attività online.
Bungie non si ferma alle modalità di gioco, ma vuole che tutta l’azione si svolga in un mondo perpetuamente “connesso e condiviso”, un universo persistente su un modello sinora riservato a videogiochi di genere MMO, giochi di massa online.