Certo, visti da fuori questi ragazzi che si agitano e cantano all’unisono con delle enormi cuffie sulle orecchie fanno un certo effetto. Perché la musica, di fatto, non si sente. Anzi, per dirla tutta c’è pure un discreto silenzio.
Questo è uno dei motivi per cui, se state cercando un «Silent Party» (o «Silent Disco»), la festa dove le persone ballano ascoltando la musica direttamente da cuffie wireless, non potete orientarvi prestando attenzione al vostro udito. Ma questo aspetto, ovviamente, non scoraggia né gli appassionati né i curiosi, perché il fenomeno è in continua espansione. Venerdì la serata ha fatto tappa alle piscine di Alzano Lombardo, giovedì all’«Edonè» di Bergamo, un mesetto fa a Mozzo. Nel Nord Europa e nei Paesi anglosassoni è già una moda affermata.
«Finché non lo provi, non ci credi», ci dice un ragazzo all’ingresso del locale di Redona. E la scena non è quella in cui uno sbraita e si sgola per cercare di comunicare qualcosa mentre le casse pompano tanto da far vibrare pareti e pavimento. No: il ragazzo, semplicemente, abbassa le cuffie dalla testa, le lascia cadere intorno al collo e, in un istante, parla come fosse al ristorante. Il bello delle «Silent Disco» è proprio questo: puoi ballare e divertiti e, un secondo dopo, posate le apparecchiature, conversare tranquillamente. L’effetto che si ha, a livello sensoriale, è diverso rispetto alla discoteca tradizionale. È vero, la musica ti segue ovunque ma è meno invasiva (anche se si aumenta il volume al massimo) rispetto ai locali. In altre parole, entra direttamente nelle orecchie ma non dà quella sensazione di sballo tipica dei posti in cui le luci si uniscono a suoni assordanti. (L'Eco di Bergamo)
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