L’Onu: “Seria violazione, condanna delle fazioni palestinesi”. Hamas conferma rapimento, ma contesta la versione di Israele. Ancora razzi dalla Striscia.
Doveva essere di tre giorni, ma è durata poco più di due ore. La tregua umanitaria scattata alle 8 di questa mattina (le 7 in Italia) tra Israele e Hamas è già finita. Secondo un portavoce militare, due soldati israeliani sono rimasti uccisi stamane «in un incidente con terroristi», investiti dall’esplosione di un kamikaze palestinese nella zona di Kerem Shalom: episodio da cui è scaturito il rapimento dell’ufficiale israeliano dato per disperso e probabilmente prigioniero a Gaza. Il rapimento sarebbe avvenuto dopo «uno scontro vicino ad un tunnel» e che «è stato favorito da un attentatore suicida».
Se i fatti «saranno confermati, si tratterebbe di una seria violazione del cessate il fuoco umanitario, in vigore dalle 8 di stamattina, da parte delle fazioni palestinesi e da condannare nei termini più forti», ha detto in una nota l’inviato dell’Onu in Medio Oriente Robert Serry. «Sono stato informato dalle autorità israeliane - continua la nota di Serry - di un serio incidente questa mattina dopo l’avvio del cessate il fuoco umanitario alle 8, riguardante un tunnel dietro le linee israeliane a Rafah, area della Striscia di Gaza. Due soldati risultano essere stati uccisi, così come alcuni palestinesi».
Le Nazioni Unite non sono nella posizione di «confermare in maniera indipendente questi rapporti. Tuttavia, se fossero corroborati, questo costituirebbe una seria violazione del cessate il fuoco umanitario, in vigore dalle 8 di stamattina, dalle fazioni militanti di Gaza, da condannare nei termini più forti». Serry ha poi fatto pressione sulle parti palestinesi affinché «riaffermino il loro impegno al cessate il fuoco umanitario». Anche il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest, alla Cnn, ha detto: «Era una tregua umanitaria. E siamo molto preoccupati di questa barbara violazione del cessate il fuoco».
Hamas ha poco dopo confermato che suoi uomini hanno messo a segno «la cattura» del militare israeliano, contestando pero “la versione di Israele”. Lo dice l’agenzia Maan che cita le Brigate Ezzedim al Qassam secondo cui i soldati israeliani si sarebbero mossi solo nella notte verso la zona dei Rafah, teatro dei fatti, dopo l’annuncio della tregua.
Poco dopo l’entrata in vigore della tregua, fonti mediche palestinesi hanno denunciato la morte di decine di persone a Gaza. Secondo la tv satellitare al-Arabiya, che cita fonti mediche, sarebbero 40 i morti e 200 i feriti. Dopo l’inizio del cessate il fuoco, inoltre, alcuni razzi sono stati lanciati dalla Striscia. Ed è iniziato lo scambio di accuse.
Il governo israeliano ha detto di considerare concluso il cessate il fuoco e ha puntato il dito contro Hamas: «Una volta ancora Hamas e le altre organizzazioni terroristiche a Gaza hanno violato il cessate il fuoco per il quale si erano impegnate davanti al segretario di stato Kerry e al segretario generale dell’Onu». La replica di Hamas non si è fatta attendere: -«Questo è quello che ci aspettiamo da un nemico che non rispetta mai i suoi impegni - ha detto il portavoce Moussa Abu Marzouk - Siamo impegnati al cessate il fuoco fino a quando l’occupante lo è». Dopo 24 giorni di conflitto è salito a circa 1440 il bilancio di palestinesi uccisi: più vittime dell’operazione Piombo Fuso del 2008-2009. Sono invece 61 i soldati israeliani morti.
BOMBE SU RAFAH, COLPITO UN OSPEDALE
Israele ha reagito al presunto rapimento di un soldato con una pioggia di bombardamenti su Rafah. Fonti locali riferiscono che l’ospedale della città, Abu Yussuf al-Najar, è stato bombardato. Sul terreno, secondo fonti mediche, ci sarebbero decine di morti e feriti: per il momento non è possibile fornire cifre precise.
Secondo il ministero degli Interni palestinese, l’Egitto mantiene chiuso il punto di valico di Rafah, fra Gaza e l’Egitto. Fonti locali aggiungono che numerosi abitanti di Rafah hanno cercato di attraversarlo per mettersi al riparo dai bombardamenti di Israele: ma i cancelli, aggiungono, non si sono aperti.
Il governo israeliano ha detto di considerare concluso il cessate il fuoco e ha puntato il dito contro Hamas: «Una volta ancora Hamas e le altre organizzazioni terroristiche a Gaza hanno violato il cessate il fuoco per il quale si erano impegnate davanti al segretario di stato Kerry e al segretario generale dell’Onu». La replica di Hamas non si è fatta attendere: -«Questo è quello che ci aspettiamo da un nemico che non rispetta mai i suoi impegni - ha detto il portavoce Moussa Abu Marzouk - Siamo impegnati al cessate il fuoco fino a quando l’occupante lo è». Dopo 24 giorni di conflitto è salito a circa 1440 il bilancio di palestinesi uccisi: più vittime dell’operazione Piombo Fuso del 2008-2009. Sono invece 61 i soldati israeliani morti.
BOMBE SU RAFAH, COLPITO UN OSPEDALE
Israele ha reagito al presunto rapimento di un soldato con una pioggia di bombardamenti su Rafah. Fonti locali riferiscono che l’ospedale della città, Abu Yussuf al-Najar, è stato bombardato. Sul terreno, secondo fonti mediche, ci sarebbero decine di morti e feriti: per il momento non è possibile fornire cifre precise.
Secondo il ministero degli Interni palestinese, l’Egitto mantiene chiuso il punto di valico di Rafah, fra Gaza e l’Egitto. Fonti locali aggiungono che numerosi abitanti di Rafah hanno cercato di attraversarlo per mettersi al riparo dai bombardamenti di Israele: ma i cancelli, aggiungono, non si sono aperti.
AIUTI NELLA STRISCIA
«Questo cessate il fuoco a Gaza è fondamentale per dare a civili innocenti una tregua necessaria dalla violenza», aveva detto il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric, spiegando che durante questo periodo «i civili nella Striscia riceveranno assistenza umanitaria urgente e avranno la possibilità di svolgere funzioni vitali, tra cui seppellire i morti, curare i feriti, e fare approvvigionamento di cibo».
NOTTE DI SANGUE
Prima della fine delle ostilità si era vissuta l’ennesima notte di sangue. Sei palestinesi sono stati uccisi da un raid dell’aviazione israeliana sulla città di Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza. Poco prima, sempre a Khan Younis, 8 palestinesi - tra cui una donna e due bambini - erano stati uccisi da colpi di carri armati. Cinque soldati israeliani sono invece morti alla frontiera con la Striscia colpiti da un colpo di mortaio sparato loro mentre stavano operando lungo il confine. Sale così a 61 il bilancio dei militari israeliani morti da quando sono iniziati i combattimenti a Gaza.
Doveva essere di tre giorni, ma è durata poco più di due ore. La tregua umanitaria scattata alle 8 di questa mattina (le 7 in Italia) tra Israele e Hamas è già finita. Secondo un portavoce militare, due soldati israeliani sono rimasti uccisi stamane «in un incidente con terroristi», investiti dall’esplosione di un kamikaze palestinese nella zona di Kerem Shalom: episodio da cui è scaturito il rapimento dell’ufficiale israeliano dato per disperso e probabilmente prigioniero a Gaza. Il rapimento sarebbe avvenuto dopo «uno scontro vicino ad un tunnel» e che «è stato favorito da un attentatore suicida».
Se i fatti «saranno confermati, si tratterebbe di una seria violazione del cessate il fuoco umanitario, in vigore dalle 8 di stamattina, da parte delle fazioni palestinesi e da condannare nei termini più forti», ha detto in una nota l’inviato dell’Onu in Medio Oriente Robert Serry. «Sono stato informato dalle autorità israeliane - continua la nota di Serry - di un serio incidente questa mattina dopo l’avvio del cessate il fuoco umanitario alle 8, riguardante un tunnel dietro le linee israeliane a Rafah, area della Striscia di Gaza. Due soldati risultano essere stati uccisi, così come alcuni palestinesi».
Le Nazioni Unite non sono nella posizione di «confermare in maniera indipendente questi rapporti. Tuttavia, se fossero corroborati, questo costituirebbe una seria violazione del cessate il fuoco umanitario, in vigore dalle 8 di stamattina, dalle fazioni militanti di Gaza, da condannare nei termini più forti». Serry ha poi fatto pressione sulle parti palestinesi affinché «riaffermino il loro impegno al cessate il fuoco umanitario». Anche il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest, alla Cnn, ha detto: «Era una tregua umanitaria. E siamo molto preoccupati di questa barbara violazione del cessate il fuoco».
Hamas ha poco dopo confermato che suoi uomini hanno messo a segno «la cattura» del militare israeliano, contestando pero “la versione di Israele”. Lo dice l’agenzia Maan che cita le Brigate Ezzedim al Qassam secondo cui i soldati israeliani si sarebbero mossi solo nella notte verso la zona dei Rafah, teatro dei fatti, dopo l’annuncio della tregua.
Poco dopo l’entrata in vigore della tregua, fonti mediche palestinesi hanno denunciato la morte di decine di persone a Gaza. Secondo la tv satellitare al-Arabiya, che cita fonti mediche, sarebbero 40 i morti e 200 i feriti. Dopo l’inizio del cessate il fuoco, inoltre, alcuni razzi sono stati lanciati dalla Striscia. Ed è iniziato lo scambio di accuse.
Il governo israeliano ha detto di considerare concluso il cessate il fuoco e ha puntato il dito contro Hamas: «Una volta ancora Hamas e le altre organizzazioni terroristiche a Gaza hanno violato il cessate il fuoco per il quale si erano impegnate davanti al segretario di stato Kerry e al segretario generale dell’Onu». La replica di Hamas non si è fatta attendere: -«Questo è quello che ci aspettiamo da un nemico che non rispetta mai i suoi impegni - ha detto il portavoce Moussa Abu Marzouk - Siamo impegnati al cessate il fuoco fino a quando l’occupante lo è». Dopo 24 giorni di conflitto è salito a circa 1440 il bilancio di palestinesi uccisi: più vittime dell’operazione Piombo Fuso del 2008-2009. Sono invece 61 i soldati israeliani morti.
BOMBE SU RAFAH, COLPITO UN OSPEDALE
Israele ha reagito al presunto rapimento di un soldato con una pioggia di bombardamenti su Rafah. Fonti locali riferiscono che l’ospedale della città, Abu Yussuf al-Najar, è stato bombardato. Sul terreno, secondo fonti mediche, ci sarebbero decine di morti e feriti: per il momento non è possibile fornire cifre precise.
Secondo il ministero degli Interni palestinese, l’Egitto mantiene chiuso il punto di valico di Rafah, fra Gaza e l’Egitto. Fonti locali aggiungono che numerosi abitanti di Rafah hanno cercato di attraversarlo per mettersi al riparo dai bombardamenti di Israele: ma i cancelli, aggiungono, non si sono aperti.
Il governo israeliano ha detto di considerare concluso il cessate il fuoco e ha puntato il dito contro Hamas: «Una volta ancora Hamas e le altre organizzazioni terroristiche a Gaza hanno violato il cessate il fuoco per il quale si erano impegnate davanti al segretario di stato Kerry e al segretario generale dell’Onu». La replica di Hamas non si è fatta attendere: -«Questo è quello che ci aspettiamo da un nemico che non rispetta mai i suoi impegni - ha detto il portavoce Moussa Abu Marzouk - Siamo impegnati al cessate il fuoco fino a quando l’occupante lo è». Dopo 24 giorni di conflitto è salito a circa 1440 il bilancio di palestinesi uccisi: più vittime dell’operazione Piombo Fuso del 2008-2009. Sono invece 61 i soldati israeliani morti.
BOMBE SU RAFAH, COLPITO UN OSPEDALE
Israele ha reagito al presunto rapimento di un soldato con una pioggia di bombardamenti su Rafah. Fonti locali riferiscono che l’ospedale della città, Abu Yussuf al-Najar, è stato bombardato. Sul terreno, secondo fonti mediche, ci sarebbero decine di morti e feriti: per il momento non è possibile fornire cifre precise.
Secondo il ministero degli Interni palestinese, l’Egitto mantiene chiuso il punto di valico di Rafah, fra Gaza e l’Egitto. Fonti locali aggiungono che numerosi abitanti di Rafah hanno cercato di attraversarlo per mettersi al riparo dai bombardamenti di Israele: ma i cancelli, aggiungono, non si sono aperti.
AIUTI NELLA STRISCIA
«Questo cessate il fuoco a Gaza è fondamentale per dare a civili innocenti una tregua necessaria dalla violenza», aveva detto il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric, spiegando che durante questo periodo «i civili nella Striscia riceveranno assistenza umanitaria urgente e avranno la possibilità di svolgere funzioni vitali, tra cui seppellire i morti, curare i feriti, e fare approvvigionamento di cibo».
NOTTE DI SANGUE
Prima della fine delle ostilità si era vissuta l’ennesima notte di sangue. Sei palestinesi sono stati uccisi da un raid dell’aviazione israeliana sulla città di Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza. Poco prima, sempre a Khan Younis, 8 palestinesi - tra cui una donna e due bambini - erano stati uccisi da colpi di carri armati. Cinque soldati israeliani sono invece morti alla frontiera con la Striscia colpiti da un colpo di mortaio sparato loro mentre stavano operando lungo il confine. Sale così a 61 il bilancio dei militari israeliani morti da quando sono iniziati i combattimenti a Gaza.