Alla ripresa dei lavori a Palazzo Madama, il primo pensiero della presidenza dell’aula e dei senatori non poteva che riguardare i bollettini medici dei parlamentari feriti nell'aspra battaglia di ieri sera.
Aprendo le agenzie del primo mattino, le cronache dall’Italia sembravano frutto di uno scherzo, ma il 1 Aprile è già passato da tempo: contusi portati in ospedale, minacce e invocazioni da Stato di polizia solo in seguito rientrate con tanto di scuse ufficiali di Pietro Grasso hanno reso rovente il clima al Senato, segnando una pagina di storia non proprio edificante per le istituzioni nazionali. A far esasperare gli animi, nel pieno della contesa per il voto su alcuni importatnti emendamenti relativi alle riforme costituzionali, era stata la decisione del Presidente per lo scrutinio palese su una proposta di modifica alla legge Boschi, ritenuta dalle opposizioni un assist alla maggioranza in bilico dopo il ko rimediato qualche ora prima con la votazione segreta. In prima linea nelle contestazioni, al termine di una maratona ricca di sorprese, Lega Nord e Movimento 5 Stelle, uniti insieme a Sel nel contrasto alla riforma del Senato così come presentata da Pd e Forza Italia in virtù dell’ormai leggendario “patto del Nazareno” tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi.
In seguito alle prime intemperanze scoppiate in aula per il cambio di rotta di Grasso, la presidenza si era lasciata scappare la promessa di rivolgersi alla “polizia di udienza” per sedare i tumulti in corso, col risultato di far piombare Palazzo Madama in un caos totale. Resosi conto della gaffe, l’ex capo della Procura Nazionale Antimafia ha provato a metterci una pezza, precisando di non avere nessuna intenzione di far entrare le forze dell’ordine in Parlamento ma di voler chiamare, al momento opportuno e nei limiti consentiti dai regolamenti, i commessi con compiti di questori dell’aula. Qui pro quo a parte, dalle parole e dai toni di Pietro Grasso oltre che dagli incredibili episodi verificatisi ieri (Nunziante Consilio e Laura Bianconi, ricoverati in serata dopo la bagarre parlamentare, sembra che adesso si siano ripresi) si capisce in quale particolarissimo contesto si stia discutendo il futuro del Senato della Repubblica e più in generale della Carta Costituzionale italiana. (Excite)
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