Esprime vicinanza ai cristiani in fuga, chiede di assicurare gli aiuti ai profughi, domanda a tutta la Chiesa una preghiera corale per la pace
Appello di papa Francesco alla comunità internazionale affinché ponga fine al “dramma umanitario” in corso in Iraq, protegga le vittime della violenza di queste ore e assicuri gli aiuti agli sfollati. Mentre gli jihadisti dell’autoproclamato Stato islamico avanzano nella piana di Ninive ed espellono i cristiani dalle loro città, la Santa Sede ha diramato nel primo pomeriggio un comunicato con il quale torna a esprimere la vicinanza del Pontefice argentino alle popolazioni cristiane, come aveva già fatto all’Angelus del 20 luglio quando cadeva Mosul (“Carissimi fratelli e sorelle tanto perseguitati, io so quanto soffrite, io so che siete spogliati di tutto”) e chiede a tutta la Chiesa “una preghiera corale per invocare dallo Spirito Santo il dono della pace”.
“Il Santo Padre segue con viva preoccupazione le drammatiche notizie che giungono dal nord dell’Iraq e che interessano popolazioni inermi”, è il testo del comunicato letto dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, a conclusione di un briefing sul prossimo viaggio del Papa in Corea. “Particolarmente colpite sono le comunità cristiane: è un Popolo in fuga dai propri villaggi a causa della violenza che in questi giorni sta imperversando e sconvolgendo la regione”.
Durante la preghiera dell’Angelus, lo scorso 20 luglio – prosegue la nota – papa Francesco aveva esclamato con dolore: “I nostri fratelli sono perseguitati, sono cacciati via, devono lasciare le loro case senza avere la possibilità di portare niente con loro. A queste famiglie e a queste persone voglio esprimere la mia vicinanza e la mia costante preghiera. Carissimi fratelli e sorelle tanto perseguitati, io so quanto soffrite, io so che siete spogliati di tutto. Sono con voi nella fede in Colui che ha vinto il male!”.
“Alla luce degli angosciosi eventi, il Santo Padre rinnova la sua vicinanza spirituale a quanti stanno attraversando questa dolorosissima prova e si unisce agli appelli accorati dei Vescovi locali, chiedendo, insieme a loro e per le loro comunità tribolate, che salga incessante da tutta la Chiesa una preghiera corale per invocare dallo Spirito Santo il dono della pace. Sua Santità – sottolinea la nota della Santa Sede – rivolge inoltre il suo pressante appello alla comunità internazionale, affinché, attivandosi per porre fine al dramma umanitario in atto, ci si adoperi per proteggere quanti sono interessati o minacciati dalla violenza e per assicurare gli aiuti necessari, soprattutto quelli più urgenti, a così tanti sfollati, la cui sorte dipende dalla solidarietà altrui”.
Il Papa, infine, “fa appello alla coscienza di tutti” e – riecheggiando sempre le parole pronunciate all’Angelus del 20 luglio e pronunciate, in quell’occasione, in riferimento ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente – a ogni credente, conclude la nota, egli ripete: “Il Dio della pace susciti in tutti un autentico desiderio di dialogo e di riconciliazione. La violenza non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace!
“Il Santo Padre segue con viva preoccupazione le drammatiche notizie che giungono dal nord dell’Iraq e che interessano popolazioni inermi”, è il testo del comunicato letto dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, a conclusione di un briefing sul prossimo viaggio del Papa in Corea. “Particolarmente colpite sono le comunità cristiane: è un Popolo in fuga dai propri villaggi a causa della violenza che in questi giorni sta imperversando e sconvolgendo la regione”.
Durante la preghiera dell’Angelus, lo scorso 20 luglio – prosegue la nota – papa Francesco aveva esclamato con dolore: “I nostri fratelli sono perseguitati, sono cacciati via, devono lasciare le loro case senza avere la possibilità di portare niente con loro. A queste famiglie e a queste persone voglio esprimere la mia vicinanza e la mia costante preghiera. Carissimi fratelli e sorelle tanto perseguitati, io so quanto soffrite, io so che siete spogliati di tutto. Sono con voi nella fede in Colui che ha vinto il male!”.
“Alla luce degli angosciosi eventi, il Santo Padre rinnova la sua vicinanza spirituale a quanti stanno attraversando questa dolorosissima prova e si unisce agli appelli accorati dei Vescovi locali, chiedendo, insieme a loro e per le loro comunità tribolate, che salga incessante da tutta la Chiesa una preghiera corale per invocare dallo Spirito Santo il dono della pace. Sua Santità – sottolinea la nota della Santa Sede – rivolge inoltre il suo pressante appello alla comunità internazionale, affinché, attivandosi per porre fine al dramma umanitario in atto, ci si adoperi per proteggere quanti sono interessati o minacciati dalla violenza e per assicurare gli aiuti necessari, soprattutto quelli più urgenti, a così tanti sfollati, la cui sorte dipende dalla solidarietà altrui”.
Il Papa, infine, “fa appello alla coscienza di tutti” e – riecheggiando sempre le parole pronunciate all’Angelus del 20 luglio e pronunciate, in quell’occasione, in riferimento ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente – a ogni credente, conclude la nota, egli ripete: “Il Dio della pace susciti in tutti un autentico desiderio di dialogo e di riconciliazione. La violenza non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace!
Fonte: La Stampa