Ingresso senza autorizzazione. Le autorità ucraine: «Mosca ha violato gli accordi»
La Croce Rossa non se la sente di scortare i camion: «Troppo pericoloso»
La guerra civile in Ucraina, potrebbe essere ad un nuovo punto di svolta. Che potrebbe portare Kiev ad un confronto diretto con Mosca, sostenitore degli indipendentisti. Il capo dei servizi di sicurezza ucraini, Valentin Nalivaicenko, ha infatti definito l’ingresso del convoglio russo in territorio ucraino «un’invasione diretta» e sostiene che gli autisti dei camion della colonna sono militari carristi. Il convoglio, composto da 280 camion di cui solo 40 ispezionati dalla Croce Rossa e dalle autorità ucraine, era stato a lungo fermo sulla frontiera in attesa di un accordo fra le parti sulla distribuzione degli aiuti. Nelle intenzioni originarie doveva essere accompagnato dalla Croce Rossa che però oggi non se l’è sentita perché ha ritenuto la scorta «troppo pericolosa». I primi convogli sono entrati nella città di Lunhansk, nell’est dell’Ucraina, roccaforte dei ribelli, città che si trova senza acqua e senza elettricità da una ventina di giorni. I veicoli sono entrati passando dal valico di frontiera di Izvaryne, che è in mano ai ribelli separatisti filorussi.
Nessuna autorizzazione
Il portavoce del Consiglio di sicurezza ucraino Andriy Lysenko ha confermato che l’ingresso del convoglio in territorio ucraino senza scorta della Croce rossa internazionale non è stato autorizzato dalle autorità di Kiev ed è avvenuto quindi in violazione agli accordi in corso. «La parte russa ha deciso di agire» e «la nostra colonna di aiuti umanitari sta cominciando a muoversi in direzione di Luhansk», ha riferito Mosca in una nota pubblicata sul sito del ministero degli Esteri, in cui si mostrava spazientita per la lunga attesa alla frontiera, che proseguiva da oltre una settimana. Kiev aveva autorizzato l’ingresso solo di poche decine di camion, mentre il numero di veicoli russi entrati in Ucraina attraverso il posto di frontiera in mano ai ribelli è molto più alto della cifra concordata.
© Corriere della Sera
La Croce Rossa non se la sente di scortare i camion: «Troppo pericoloso»
La guerra civile in Ucraina, potrebbe essere ad un nuovo punto di svolta. Che potrebbe portare Kiev ad un confronto diretto con Mosca, sostenitore degli indipendentisti. Il capo dei servizi di sicurezza ucraini, Valentin Nalivaicenko, ha infatti definito l’ingresso del convoglio russo in territorio ucraino «un’invasione diretta» e sostiene che gli autisti dei camion della colonna sono militari carristi. Il convoglio, composto da 280 camion di cui solo 40 ispezionati dalla Croce Rossa e dalle autorità ucraine, era stato a lungo fermo sulla frontiera in attesa di un accordo fra le parti sulla distribuzione degli aiuti. Nelle intenzioni originarie doveva essere accompagnato dalla Croce Rossa che però oggi non se l’è sentita perché ha ritenuto la scorta «troppo pericolosa». I primi convogli sono entrati nella città di Lunhansk, nell’est dell’Ucraina, roccaforte dei ribelli, città che si trova senza acqua e senza elettricità da una ventina di giorni. I veicoli sono entrati passando dal valico di frontiera di Izvaryne, che è in mano ai ribelli separatisti filorussi.
Nessuna autorizzazione
Il portavoce del Consiglio di sicurezza ucraino Andriy Lysenko ha confermato che l’ingresso del convoglio in territorio ucraino senza scorta della Croce rossa internazionale non è stato autorizzato dalle autorità di Kiev ed è avvenuto quindi in violazione agli accordi in corso. «La parte russa ha deciso di agire» e «la nostra colonna di aiuti umanitari sta cominciando a muoversi in direzione di Luhansk», ha riferito Mosca in una nota pubblicata sul sito del ministero degli Esteri, in cui si mostrava spazientita per la lunga attesa alla frontiera, che proseguiva da oltre una settimana. Kiev aveva autorizzato l’ingresso solo di poche decine di camion, mentre il numero di veicoli russi entrati in Ucraina attraverso il posto di frontiera in mano ai ribelli è molto più alto della cifra concordata.
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