Levata di scudi contro la circolare annunciata martedì mattina dal ministro Alfano per annulare i registri delle unioni gay presso i comuni. Il primo a farsi sentire è stato il sindaco di Bologna, Virginio Merola: "Se vogliono annullare gli atti delle trascrizioni dei matrimoni contratti all' estero lo facciano. Io non ritiro la mia firma. Lo facciano dunque ma non nel nome di Bologna, che come sindaco io rappresento. Io non obbedisco all' ordine del ministro Alfano".
Il capo del Viminale ha annunciato una circolare in cui i prefetti dovrebbero rivolgere ai primi cittadini "un invito formale al ritiro e alla cancellazione" delle trascinazioni di matrimoni dello stesso sesso celebrate nei paesi in cui sono riconosciuti. In caso di "inerzia", ha detto Alfano, "si procederà al successivo annulamento d' ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati". "Una circolare non può risolvere in modo amministrativo, burocratico, una questione che implica valori e diritti", risponde ad Udine il sindaco Furio Honsell.