Viola i domiciliari e, per fuggire, si ritrova in carcere. Ha del grottesco la vicenda accaduta giovedì sera a Secondigliano.
Un minorenne, R.A., sottoposto alla misura restrittiva per il reato spaccio di stupefacenti nella «piazza» della Vanella Grassi, si allontana arbitrariamente dalla sua abitazione ubicata nei pressi di via Limitone di Arzano. Accortisi dell'obbligo di dimora non rispettato, i carabinieri si appostano con una pattuglia sotto l'appartamento del giovane, in attesa di un suo eventuale rientro. Quando finalmente il ragazzo ritorna a casa, alla vista dei militari scappa, cercando di far perdere le proprie tracce. Comincia un inseguimento che dalla Circumvallazione esterna continua per le campagne. Una corsa che finisce quando il minorenne si trova di fronte a un alto muro di recinzione e pensa di scavalcarlo per seminare, una volta per tutte, i carabinieri alle calcagna. Con fatica riesce ad oltrepassare la cinta muraria, nascondendosi tra i rovi, convinto di essere al sicuro. Pensa finalmente di averla fatta franca, ma non si è accorto di essere finito all'interno del carcere di Secondigliano. La recinzione, infatti, è quella della prima zona di sicurezza, la parte più esterna, che delimita l'istituto di pena di via Roma verso Scampia. Sono gli agenti della polizia penitenziaria a ritrovarselo quasi tra le braccia e a segnalare la presenza di un intruso nella fascia di rispetto del carcere. Il giovane è stato denunciato e arrestato con l'accusa di evasione, e successivamente accompagnato presso l'istituto minorile di Nisida. Ai domiciliari, R.A. era finito perché sorpreso a smerciare droga nella zona della Vanella Grassi, «piazza» nel quartiere di Secondigliano ancora attiva, nonostante la pressione delle forze dell'ordine che con l'Operazione Alto Impatto hanno ridimensionato i punti vendita di stupefacenti della periferia nord. Vanella Grassi è anche la strada che ha dato il nome all'omonimo clan protagonista dell'ultima faida di Scampia. (Il Mattino)
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Un minorenne, R.A., sottoposto alla misura restrittiva per il reato spaccio di stupefacenti nella «piazza» della Vanella Grassi, si allontana arbitrariamente dalla sua abitazione ubicata nei pressi di via Limitone di Arzano. Accortisi dell'obbligo di dimora non rispettato, i carabinieri si appostano con una pattuglia sotto l'appartamento del giovane, in attesa di un suo eventuale rientro. Quando finalmente il ragazzo ritorna a casa, alla vista dei militari scappa, cercando di far perdere le proprie tracce. Comincia un inseguimento che dalla Circumvallazione esterna continua per le campagne. Una corsa che finisce quando il minorenne si trova di fronte a un alto muro di recinzione e pensa di scavalcarlo per seminare, una volta per tutte, i carabinieri alle calcagna. Con fatica riesce ad oltrepassare la cinta muraria, nascondendosi tra i rovi, convinto di essere al sicuro. Pensa finalmente di averla fatta franca, ma non si è accorto di essere finito all'interno del carcere di Secondigliano. La recinzione, infatti, è quella della prima zona di sicurezza, la parte più esterna, che delimita l'istituto di pena di via Roma verso Scampia. Sono gli agenti della polizia penitenziaria a ritrovarselo quasi tra le braccia e a segnalare la presenza di un intruso nella fascia di rispetto del carcere. Il giovane è stato denunciato e arrestato con l'accusa di evasione, e successivamente accompagnato presso l'istituto minorile di Nisida. Ai domiciliari, R.A. era finito perché sorpreso a smerciare droga nella zona della Vanella Grassi, «piazza» nel quartiere di Secondigliano ancora attiva, nonostante la pressione delle forze dell'ordine che con l'Operazione Alto Impatto hanno ridimensionato i punti vendita di stupefacenti della periferia nord. Vanella Grassi è anche la strada che ha dato il nome all'omonimo clan protagonista dell'ultima faida di Scampia. (Il Mattino)
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