Sin da quando, nel 1976, il virus dell’Ebola venne isolato nella città di Yambuku, medici e ricercatori si sono interrogati sulla natura intraspecie del virus. All’inizio si sospettò dei roditori, ma dopo oltre vent’anni di indagini si arrivò a individuare in alcune specie di pipistrelli i vettori del virus.
Quando questa primavera l’epidemia è riesplosa in Sierra Leone, Liberia e Guinea, alcuni ricercatori del Max Planck di Lipsia hanno reso pubblica una ricerca secondo la quale le Volpi volanti, una particolare specie di pipistrelli con un’apertura alare di due metri, sarebbero i portatori sani della malattia.
Il “salto” intraspecie, come quelli avvenuti nel 1976 e nel 1995, potrebbe essere avvenuto dopo il contagio di altre specie animali. I tre Paesi dell’Africa Occidentale sono reduci da anni di conflitti e guerre civili, inoltre le compagnie occidentali e cinesi disboscano la giungla alla ricerca di minerali e gli operai sono affamati di proteine: al mercato si vende la carne di animali selvatici come antilopi e scimpanzé e può essere accaduto che alcuni esemplari siano stati contagiati dai pipistrelli.
Nelle scorse settimane un team di ricercatori delle Università di Oxford e di Lovanio è riuscito a scoprire l’origine del virus Hiv, scoprendo come la malattia sia nata e si sia diffusa negli anni Venti del secolo scorso, proprio nella Repubblica Democratica del Congo e con un “salto” intraspecie dagli scimpanzé all’uomo. Modalità e luoghi della diffusione accomunerebbero i due virus, ma, ovviamente, l’Ebola spaventa molto di più, non essendo connessa a comportamenti a rischio.
Ebola: la timeline del virus dalla scoperta a oggi
La scorsa settimana il contagio di Teresa Romero Ramos ha convinto le autorità sanitarie spagnole a sopprimere a scopo cautelativo il cane Excalibur. Il fatto ha scatenato la protesta degli animalisti, ma le reazioni di disapprovazione dono arrivate anche dal mondo scientifico e accademico: secondo Peter Cowen, la soppressione di Excalibur è stata un grande errore. L’animale avrebbe dovuto essere posto in isolamento, per poter studiare le sue condizioni e ottenere preziose informazioni sull’eventuale contagio.
Perché resta ancora da chiarire se i cani possano o no essere vettori della malattia.
il 31,8% dei cani sembrava essere stato contagiato. Ma, sempre secondo questa ricerca, i cani non avrebbero palesato sintomi direttamente collegati all’Ebola. Questo farebbe supporre che per gli animali la patologia sia asintomatica. Il che non eliminerebbe il principale quesito: possono i cani trasmettere la malattia all’uomo?
Se i rischi di contagio da specie come scimmie e pipistrelli sono un dato di fatto, quelli da animali domestici non sono ancora supportati da un valido campione. Lo studio del 2005 suggerisce cautela, poiché l’animale potrebbe presentare il virus in fluidi corporei come saliva e urina: in caso di contagio sarebbe meglio ricorrere alla quarantena. Ma c’è anche chi invita a non scivolare nell'allarmismo: secondo l’American Veterinary Medical Association i cani occidentali non rappresentano un pericolo, poiché il caso spagnolo è un episodio raro e isolato.
E voi? Che ne pensate?
Quando questa primavera l’epidemia è riesplosa in Sierra Leone, Liberia e Guinea, alcuni ricercatori del Max Planck di Lipsia hanno reso pubblica una ricerca secondo la quale le Volpi volanti, una particolare specie di pipistrelli con un’apertura alare di due metri, sarebbero i portatori sani della malattia.
Il “salto” intraspecie, come quelli avvenuti nel 1976 e nel 1995, potrebbe essere avvenuto dopo il contagio di altre specie animali. I tre Paesi dell’Africa Occidentale sono reduci da anni di conflitti e guerre civili, inoltre le compagnie occidentali e cinesi disboscano la giungla alla ricerca di minerali e gli operai sono affamati di proteine: al mercato si vende la carne di animali selvatici come antilopi e scimpanzé e può essere accaduto che alcuni esemplari siano stati contagiati dai pipistrelli.
Nelle scorse settimane un team di ricercatori delle Università di Oxford e di Lovanio è riuscito a scoprire l’origine del virus Hiv, scoprendo come la malattia sia nata e si sia diffusa negli anni Venti del secolo scorso, proprio nella Repubblica Democratica del Congo e con un “salto” intraspecie dagli scimpanzé all’uomo. Modalità e luoghi della diffusione accomunerebbero i due virus, ma, ovviamente, l’Ebola spaventa molto di più, non essendo connessa a comportamenti a rischio.
Ebola: la timeline del virus dalla scoperta a oggi
La scorsa settimana il contagio di Teresa Romero Ramos ha convinto le autorità sanitarie spagnole a sopprimere a scopo cautelativo il cane Excalibur. Il fatto ha scatenato la protesta degli animalisti, ma le reazioni di disapprovazione dono arrivate anche dal mondo scientifico e accademico: secondo Peter Cowen, la soppressione di Excalibur è stata un grande errore. L’animale avrebbe dovuto essere posto in isolamento, per poter studiare le sue condizioni e ottenere preziose informazioni sull’eventuale contagio.
Perché resta ancora da chiarire se i cani possano o no essere vettori della malattia.
il 31,8% dei cani sembrava essere stato contagiato. Ma, sempre secondo questa ricerca, i cani non avrebbero palesato sintomi direttamente collegati all’Ebola. Questo farebbe supporre che per gli animali la patologia sia asintomatica. Il che non eliminerebbe il principale quesito: possono i cani trasmettere la malattia all’uomo?
Se i rischi di contagio da specie come scimmie e pipistrelli sono un dato di fatto, quelli da animali domestici non sono ancora supportati da un valido campione. Lo studio del 2005 suggerisce cautela, poiché l’animale potrebbe presentare il virus in fluidi corporei come saliva e urina: in caso di contagio sarebbe meglio ricorrere alla quarantena. Ma c’è anche chi invita a non scivolare nell'allarmismo: secondo l’American Veterinary Medical Association i cani occidentali non rappresentano un pericolo, poiché il caso spagnolo è un episodio raro e isolato.
E voi? Che ne pensate?