Una doppietta dell'ex juventino De Ceglie condanna i nerazzurri, pericolosi solo con un palo di Kovacic. I padroni di casa tornano alla vittoria dopo 6 sconfitte consecutive
Non c’è due senza tre? Certo, come no. Ditelo a Mazzarri. Per la nona volta durante la sua gestione, l’Inter fallisce la terza vittoria consecutiva. Perde 2-0 a Parma, punita dalla più impronosticabile delle doppiette, quella di De Ceglie. Decollo rinviato ancora, e non c’era neanche la nebbia. La squadra di Donadoni evita la settima sconfitta consecutiva (sarebbe stato record negativo per il club) e lascia con merito l’ultimo posto in classifica. Fin qui al Tardini aveva collezionato zero punti e 12 reti al passivo, ma l’Inter ne ha segnate solo 2 lontano da San Siro. Un motivo ci sarà.
Quando Palacio si divora un’occasione colossale e Kovacic centra il palo un attimo dopo, sembra davvero una serata no. La conferma arriva a un quarto d’ora dalla fine: tiro da Cassano, Medel respinge su De Ceglie che rivince la lotteria e fa 2-0. Uscirà con la standing ovation dopo aver sfiorato la tripletta. Sipario. E pensare che nel 2008, in questo stadio, un’Inter strapotente conquistava lo scudetto trascinata da Ibrahimovic. Altri tempi, oggi i tifosi nerazzurri non sanno più a che santo votarsi. Nemmeno nel giorno di tutti i Santi.
Fonte: Gazzetta dello Sport
In Giallo le squadre con una partita in più.
Non c’è due senza tre? Certo, come no. Ditelo a Mazzarri. Per la nona volta durante la sua gestione, l’Inter fallisce la terza vittoria consecutiva. Perde 2-0 a Parma, punita dalla più impronosticabile delle doppiette, quella di De Ceglie. Decollo rinviato ancora, e non c’era neanche la nebbia. La squadra di Donadoni evita la settima sconfitta consecutiva (sarebbe stato record negativo per il club) e lascia con merito l’ultimo posto in classifica. Fin qui al Tardini aveva collezionato zero punti e 12 reti al passivo, ma l’Inter ne ha segnate solo 2 lontano da San Siro. Un motivo ci sarà.
Quando Palacio si divora un’occasione colossale e Kovacic centra il palo un attimo dopo, sembra davvero una serata no. La conferma arriva a un quarto d’ora dalla fine: tiro da Cassano, Medel respinge su De Ceglie che rivince la lotteria e fa 2-0. Uscirà con la standing ovation dopo aver sfiorato la tripletta. Sipario. E pensare che nel 2008, in questo stadio, un’Inter strapotente conquistava lo scudetto trascinata da Ibrahimovic. Altri tempi, oggi i tifosi nerazzurri non sanno più a che santo votarsi. Nemmeno nel giorno di tutti i Santi.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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