Dall'inizio del suo mandato è stato ribattezzato il sindaco ciclista, ogni giorno arriva in Campidoglio a bordo della sua bicicletta, senza auto blu né vettura privata. Eppure è già la seconda volta che Ignazio Marino finisce tra le polemiche per la sua panda rossa.
Il caso riguarda dieci ingressi con un pass scaduto nella Ztl (zona a traffico limitato). Dieci ingressi per dieci multe di cui solo due risultano pagate. 80 euro di contravvenzione alla volta, fanno un totale di 640 euro che il primo cittadino di Roma deve al Comune. Ma un sindaco, secondo il Testo unico enti locali, non può avere una "lite pendente" con il Comune che guida, pena la decadenza. Ecco perché il caso è finito in Parlamento, oggetto di un’interrogazione firmata da Andrea Augello, senatore Ncd. In passato Marino aveva già creato scandalo per la storia del parcheggio davanti a palazzo Madama, nei posti riservati ai senatori, richiesto per motivi di sicurezza. Posto che risultava ancora occupato a distanza di un anno e mezzo dalla sua elezione a sindaco. L'auto è stata spostata solo dopo la raccolta di firme di trenta senatori di tutti i partiti (escluso il Pd). Ora la Ztl. Marino avrebbe insomma dimenticato di rinnovare il permesso per accedere nella zona a traffico limitato del centro storico, circolando dal 24 giugno al 20 agosto senza un contrassegno valido. Una omissione rilevata dalle telecamere che hanno registrato dieci ingressi non autorizzati. (RaiNews24)
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