Il Cio ha approvato a Montecarlo una riforma che permetterà alle città che ospitano le Olimpiadi di cedere alcune prove sportive ad altre città dello stesso Paese o eccezionalmente anche di un altro Paese, con l'obiettivo di ridurre i costi
Il Cio ha approvato oggi a Montecarlo una riforma che permetterà alle città che ospitano le Olimpiadi di cedere alcune prove sportive ad altre città dello stesso Paese o eccezionalmente anche di un altro Paese, con l'obiettivo di ridurre i costi. Via libera alle prime tre misure di un pacchetto di 40 nuove linee guida per i Giochi. E' stato fra l'altro deciso di limitare a quattro le presentazioni pubbliche, di favorire l'impiego di impianti esistenti o di strutture provvisorie e di premiare i progetti che meglio si adattano alla realtà sociale, economica, ambientale e sportiva del Paese ospitante. ''E' stato un grande risultato, ci felicitiamo con tutti'', ha commentato il presidente del Cio, il tedesco Thomas Bach. Una decisione importante anche per Roma.
Sarà (sarebbe) un'Olimpiade low cost, ecosostenibile e che dovrebbe interessare molte città italiane (la vela a Napoli, le prime fasi di basket, volley, rugby a 7 e calcio a Torino, Firenze, Milano, Bologna eccetera). Insomma, più Italia 2024 che Roma 2024. Questo dovrebbe convincere anche l'opposizione che magari è ancora scettica (vedi Matteo Salvini della Lega) della bontà dell'operazione, dei supi benefici, del lavoro che darebbe a centinaia di giovani per molti anni. Matteo Renzi vuole annunciare il "sogno" olimpico già lunedì prossimo, 15 dicembre, al Coni: una scelta politica, la sua. Sicuramente una scelta coraggiosa, ora che Roma è travolta dallo tsunami (vedi Spy Calcio del 6 dicembre). Forse Renzi poteva aspettare tempi migliori, meno agitati da scandali e sospetti, ma rinunciare no, sarebbe stato assurdo. Allora bisognerebbe rinunciare a tutto, a costruire opere pubbliche, a rendere migliore una città ridotta adesso in pessime condizioni. L'importante è che ci siano finalmente sistemi di controllo più efficaci per tenere alla larga i banditi. Per fortuna, la scelta del Cio sarà presa solo nell'estate del 2017: allora (si spera) Roma sarà diversa da adesso, ripulita dai delinquenti e più vivibile per i suoi abitanti. Allora sì che potrà competere con le rivali. Ma quali saranno? Sicuramente una città Usa da scegliere fra Los Angeles (favorita), Boston, San Francisco e Washington. Una sudafricana (Johannesburg o Durban) ma per l'Africa è troppo presto, dovrà puntare al 2028. Doha, visto che il Qatar vuole tutto (ma non sempre i soldi bastano). Berlino o Amburgo (Germania). Baku (Azerbajan) che il prossimo anno organizza i Giochi Europei, prima edizione. Forse Istanbul (Turchia). E Parigi? Il presidente Hollande è a favore. Il sindaco, la signora Anne Hidalgo, frena. Nel 2025, dopo i Giochi estivi, c'è l'Expo, e lì potrebbe puntare la Francia. Roma ha le carte in regola per essere una rivale seria. In tre anni, comunque, tante cose succederanno. Il Coni è garanzia di impegno e serietà (certo, se Malagò mettesse anche mano al doping...). (La Repubblica)
Il Cio ha approvato oggi a Montecarlo una riforma che permetterà alle città che ospitano le Olimpiadi di cedere alcune prove sportive ad altre città dello stesso Paese o eccezionalmente anche di un altro Paese, con l'obiettivo di ridurre i costi. Via libera alle prime tre misure di un pacchetto di 40 nuove linee guida per i Giochi. E' stato fra l'altro deciso di limitare a quattro le presentazioni pubbliche, di favorire l'impiego di impianti esistenti o di strutture provvisorie e di premiare i progetti che meglio si adattano alla realtà sociale, economica, ambientale e sportiva del Paese ospitante. ''E' stato un grande risultato, ci felicitiamo con tutti'', ha commentato il presidente del Cio, il tedesco Thomas Bach. Una decisione importante anche per Roma.
Sarà (sarebbe) un'Olimpiade low cost, ecosostenibile e che dovrebbe interessare molte città italiane (la vela a Napoli, le prime fasi di basket, volley, rugby a 7 e calcio a Torino, Firenze, Milano, Bologna eccetera). Insomma, più Italia 2024 che Roma 2024. Questo dovrebbe convincere anche l'opposizione che magari è ancora scettica (vedi Matteo Salvini della Lega) della bontà dell'operazione, dei supi benefici, del lavoro che darebbe a centinaia di giovani per molti anni. Matteo Renzi vuole annunciare il "sogno" olimpico già lunedì prossimo, 15 dicembre, al Coni: una scelta politica, la sua. Sicuramente una scelta coraggiosa, ora che Roma è travolta dallo tsunami (vedi Spy Calcio del 6 dicembre). Forse Renzi poteva aspettare tempi migliori, meno agitati da scandali e sospetti, ma rinunciare no, sarebbe stato assurdo. Allora bisognerebbe rinunciare a tutto, a costruire opere pubbliche, a rendere migliore una città ridotta adesso in pessime condizioni. L'importante è che ci siano finalmente sistemi di controllo più efficaci per tenere alla larga i banditi. Per fortuna, la scelta del Cio sarà presa solo nell'estate del 2017: allora (si spera) Roma sarà diversa da adesso, ripulita dai delinquenti e più vivibile per i suoi abitanti. Allora sì che potrà competere con le rivali. Ma quali saranno? Sicuramente una città Usa da scegliere fra Los Angeles (favorita), Boston, San Francisco e Washington. Una sudafricana (Johannesburg o Durban) ma per l'Africa è troppo presto, dovrà puntare al 2028. Doha, visto che il Qatar vuole tutto (ma non sempre i soldi bastano). Berlino o Amburgo (Germania). Baku (Azerbajan) che il prossimo anno organizza i Giochi Europei, prima edizione. Forse Istanbul (Turchia). E Parigi? Il presidente Hollande è a favore. Il sindaco, la signora Anne Hidalgo, frena. Nel 2025, dopo i Giochi estivi, c'è l'Expo, e lì potrebbe puntare la Francia. Roma ha le carte in regola per essere una rivale seria. In tre anni, comunque, tante cose succederanno. Il Coni è garanzia di impegno e serietà (certo, se Malagò mettesse anche mano al doping...). (La Repubblica)