Scompare una delle nostre più importanti attrici. Premiata a Cannes, due Davide di Donatello alla carriera, è stata interprete intensa al cinema e in tv. Aveva 78 anni
Lo scorso 8 novembre aveva festeggiato 78 anni: era stato un compleanno amaro, il primo festeggiato senza l'uomo della sua vita, il marito Franco Pesci, morto il 23 settembre 2013 a 79 anni. Il loro amore era durato 53 anni: una storia lunga quasi quanto quella che aveva legato Virna Pieralisi al cinema. Oggi scompare una delle nostre più grandi e premiate attrici (sei Nastri d'argento, un Prix d'interprétation féminine a Cannes, due David di Donatello per le sue interpretazioni e altrettanti alla carriera), l'ultima bellissima regina di un'epoca cinematografica irripetibile, coraggiosa e tenace donna che non aveva mai voluto lottare contro lo scorrere del tempo, accettando di invecchiare, mostrandone i segni sul viso ancora meraviglioso.
Nata a Jesi, Ancona, nel 1936, Virna Pieralisi, figlia di un commerciante di piastrelle, aveva scelto il nome d'arte Virna Lisi dopo essersi trasferita con la famiglia a Roma. È nella Capitale che viene scoperta da un amico del padre Ubaldo, il cantante Giacomo Rondinella, che le presenta Antonio Ferrigno. Ferrigno è un produttore cinematografico che, quando la Lisi ha appena 14 anni, vede in lei le potenziali per diventare una star del cinema nostrano. Iniziano così, nella metà degli anni Cinquanta, i primi passi sul set: sono perlopiù ruoli in pellicole melodrammatiche, diretti da registi come Giorgio Pastina e Luigi Capuano, e musicali, una serie di film di produzione partenopea come E Napoli canta, Desiderio 'e sole e Luna nuova. Nel 1955, quando ha 19 anni ed è nel pieno della bellezza, diventa una delle giovani attrici più ricercate, grazie soprattutto al un remake del celebre Ore 9: lezione di chimica.
Alla fine degli anni Cinquanta è proprio la televisione il maggiore committente: diventa "Elizabeth Bennet" nello sceneggiato Rai Orgoglio e pregiudizio, ispirato sull'omonimo romanzo di Jane Austen. Diretto da Daniele D'Anza Virna Lisi recita a fianco di Franco Volpi ed Enrico Maria Salerno, mentre nel 1958, sul grande schermo questa volta, torna di nuovo su un set partenopeo, lavorndo con Totò e Peppino De Filippo nella commedia Totò, Peppino e le fanatiche.
Il 25 aprile del 1960 incontra l'amore della sua vita, che le rimarrà accanto fino alla fine: sposa l'architetto romano Franco Pesci, che allora era presidente dell'A. S. Roma, da cui avrà un figlio. Questa nuova dimensione famigliare la porterà ad annunciare il suo ritiro dalle scene: sarà però proprio ilo neomarito a spingerla, un anno dopo, a tornare al lavoro. Ricomincerà dalla televisione, scegliendo i set di alcuni sceneggiato Rai molto popolari, Una tragedia americana, Il caso Maurizius e Cenerentola. Finito questo "nuovo" ciclo, tornerà alla commedia all'italiana affiancando Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello e Totò in Sua eccellenza e, poi, Un militare e mezzo con Aldo Fabrizi e Renato Rascel.
Nella metà degli anni Sessanta anche il mondo del teatro abbraccia il talento della Lisi: Giorgio Strehler la chiama per vestire i panni di protagonista nei Giacobini di Federico Zardi, che le varrà un buon successo al Piccolo di Milano. Lavorerà anche con Michelangelo Antonioni e Luigi Squarzina mentre parallelamente continuerà a inccrementare la sua presenza al cinema arrivando fino al mercato estero con pellicole come Tulipano nero (1963) di Christian Jacque, insieme ad Alain Delon, ed Eva (1962) di Joseph Losey. Hollywood le ha aperto le porte: in Come uccidere vostra moglie (1965) di Richard Quine recita a fianco di Jack Lemmon, in U 112 - assalto al Queen Mary (1965) è insieme a Frank Sinatra, in Due assi nella manica (1966), il suo partner Tony Curtis. Virna Lisi è la nuova "bionda italiana" d'America. (La Repubblica)
Lo scorso 8 novembre aveva festeggiato 78 anni: era stato un compleanno amaro, il primo festeggiato senza l'uomo della sua vita, il marito Franco Pesci, morto il 23 settembre 2013 a 79 anni. Il loro amore era durato 53 anni: una storia lunga quasi quanto quella che aveva legato Virna Pieralisi al cinema. Oggi scompare una delle nostre più grandi e premiate attrici (sei Nastri d'argento, un Prix d'interprétation féminine a Cannes, due David di Donatello per le sue interpretazioni e altrettanti alla carriera), l'ultima bellissima regina di un'epoca cinematografica irripetibile, coraggiosa e tenace donna che non aveva mai voluto lottare contro lo scorrere del tempo, accettando di invecchiare, mostrandone i segni sul viso ancora meraviglioso.
Nata a Jesi, Ancona, nel 1936, Virna Pieralisi, figlia di un commerciante di piastrelle, aveva scelto il nome d'arte Virna Lisi dopo essersi trasferita con la famiglia a Roma. È nella Capitale che viene scoperta da un amico del padre Ubaldo, il cantante Giacomo Rondinella, che le presenta Antonio Ferrigno. Ferrigno è un produttore cinematografico che, quando la Lisi ha appena 14 anni, vede in lei le potenziali per diventare una star del cinema nostrano. Iniziano così, nella metà degli anni Cinquanta, i primi passi sul set: sono perlopiù ruoli in pellicole melodrammatiche, diretti da registi come Giorgio Pastina e Luigi Capuano, e musicali, una serie di film di produzione partenopea come E Napoli canta, Desiderio 'e sole e Luna nuova. Nel 1955, quando ha 19 anni ed è nel pieno della bellezza, diventa una delle giovani attrici più ricercate, grazie soprattutto al un remake del celebre Ore 9: lezione di chimica.
Alla fine degli anni Cinquanta è proprio la televisione il maggiore committente: diventa "Elizabeth Bennet" nello sceneggiato Rai Orgoglio e pregiudizio, ispirato sull'omonimo romanzo di Jane Austen. Diretto da Daniele D'Anza Virna Lisi recita a fianco di Franco Volpi ed Enrico Maria Salerno, mentre nel 1958, sul grande schermo questa volta, torna di nuovo su un set partenopeo, lavorndo con Totò e Peppino De Filippo nella commedia Totò, Peppino e le fanatiche.
Il 25 aprile del 1960 incontra l'amore della sua vita, che le rimarrà accanto fino alla fine: sposa l'architetto romano Franco Pesci, che allora era presidente dell'A. S. Roma, da cui avrà un figlio. Questa nuova dimensione famigliare la porterà ad annunciare il suo ritiro dalle scene: sarà però proprio ilo neomarito a spingerla, un anno dopo, a tornare al lavoro. Ricomincerà dalla televisione, scegliendo i set di alcuni sceneggiato Rai molto popolari, Una tragedia americana, Il caso Maurizius e Cenerentola. Finito questo "nuovo" ciclo, tornerà alla commedia all'italiana affiancando Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello e Totò in Sua eccellenza e, poi, Un militare e mezzo con Aldo Fabrizi e Renato Rascel.
Nella metà degli anni Sessanta anche il mondo del teatro abbraccia il talento della Lisi: Giorgio Strehler la chiama per vestire i panni di protagonista nei Giacobini di Federico Zardi, che le varrà un buon successo al Piccolo di Milano. Lavorerà anche con Michelangelo Antonioni e Luigi Squarzina mentre parallelamente continuerà a inccrementare la sua presenza al cinema arrivando fino al mercato estero con pellicole come Tulipano nero (1963) di Christian Jacque, insieme ad Alain Delon, ed Eva (1962) di Joseph Losey. Hollywood le ha aperto le porte: in Come uccidere vostra moglie (1965) di Richard Quine recita a fianco di Jack Lemmon, in U 112 - assalto al Queen Mary (1965) è insieme a Frank Sinatra, in Due assi nella manica (1966), il suo partner Tony Curtis. Virna Lisi è la nuova "bionda italiana" d'America. (La Repubblica)