«Vanessa non ci ha chiesto scusa perché non c’era nulla di cui chiedere scusa». Salvatore Marzullo parla dal cancello dell’abitazione che ha appena accolto sua figlia, in via Adua a Verdello.
«Ringrazio di cuore tutti quelli che ci sono stati vicini in questi mesi, il nostro governo, la stampa, i nostri vicini». Chiede qualche giorno, due o tre, di moratoria, di tregua, di silenzio. Poi sarà Vanessa a raccontare la sua storia. Una considerazione che Salvatore Marzullo pare rivolgere soprattutto a se stesso: «Il passato è passato, lasciamocelo alle spalle. E’ finita una lunga angoscia». Che sarebbe stato il pomeriggio del ritorno di Vanessa lo si era capito dai segni di festa che apparivano sulla cancellata, alle finestre della villetta a schiera dove abita Mario, il fratello minore della cooperante bergamasca, striscioni con scritte di bentornata, palloncini colorati a forma di cuore. La conferma era venuta dalla zia Emanuela, con una raccomandazione: «Abbiamo bisogno di tranquillità. Vorremmo evitare la ressa. Limitatevi a riprenderla, non fatele domande perché è molto stanca».
Al suo arrivo Vanessa distilla poche frasi, le sussurra. Poi la mamma Patrizia, moglie separata di Salvatore, e la zia quasi la spingono dentro. E’ ancora il padre a reggere l’impatto con giornalisti, fotografi, cameramen: «Tutto quello che è accaduto è acqua che scorre sotto i ponti. Vogliamo dimenticare tutto». Niente pubblica festa nel ristorante di Salvatore Marzullo. Solo un ritrovarsi in famiglia. La torta portata dallo zio Pino. Poche parole, tante lacrime di commozione, di sollievo. Vanessa giocherella con il cucciolo bianco regalo dei familiari. Non si muove dal salotto, stringe le mani dei pochi visitatori ammessi. E’ molto silenziosa, appare assorta nei suoi pensieri. Contenuti i festeggiamenti anche a Brembate, dove Vanessa e la mamma hanno mantenuto la residenza anagrafica, in una casa in vicolo Torri. Giovedì sera era stato il parroco don Cesare Passera a dare l’annuncio della liberazione sciogliendo le campane. Il parroco e il sindaco Mario Doneda avevano realizzato insieme uno striscione con scritto «Vanessa e Greta bentornate» e diramato un comunicato: «La comunità civile e la comunità religiosa si uniscono alla gioia dei familiari di Vanessa e Greta, esprimendo sincera soddisfazione per la loro liberazione e il loro ritorno a casa. Un particolare ringraziamento a coloro che, in questi mesi, lontano dai riflettori, hanno operato per la conclusione positiva di questa delicata vicenda. A Vanessa e Greta e alle rispettive famiglie, auguriamo di poter riprendere una serena quotidianità, forti del legame rinnovato da un’esperienza così drammatica». (Il Giorno)
Al suo arrivo Vanessa distilla poche frasi, le sussurra. Poi la mamma Patrizia, moglie separata di Salvatore, e la zia quasi la spingono dentro. E’ ancora il padre a reggere l’impatto con giornalisti, fotografi, cameramen: «Tutto quello che è accaduto è acqua che scorre sotto i ponti. Vogliamo dimenticare tutto». Niente pubblica festa nel ristorante di Salvatore Marzullo. Solo un ritrovarsi in famiglia. La torta portata dallo zio Pino. Poche parole, tante lacrime di commozione, di sollievo. Vanessa giocherella con il cucciolo bianco regalo dei familiari. Non si muove dal salotto, stringe le mani dei pochi visitatori ammessi. E’ molto silenziosa, appare assorta nei suoi pensieri. Contenuti i festeggiamenti anche a Brembate, dove Vanessa e la mamma hanno mantenuto la residenza anagrafica, in una casa in vicolo Torri. Giovedì sera era stato il parroco don Cesare Passera a dare l’annuncio della liberazione sciogliendo le campane. Il parroco e il sindaco Mario Doneda avevano realizzato insieme uno striscione con scritto «Vanessa e Greta bentornate» e diramato un comunicato: «La comunità civile e la comunità religiosa si uniscono alla gioia dei familiari di Vanessa e Greta, esprimendo sincera soddisfazione per la loro liberazione e il loro ritorno a casa. Un particolare ringraziamento a coloro che, in questi mesi, lontano dai riflettori, hanno operato per la conclusione positiva di questa delicata vicenda. A Vanessa e Greta e alle rispettive famiglie, auguriamo di poter riprendere una serena quotidianità, forti del legame rinnovato da un’esperienza così drammatica». (Il Giorno)
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