“Fidatevi di me”, “Verrà pagato tutto quello che c’è da pagare”. Sono le prime parole del neo presidente del Parma Calcio, Gianpietro Manenti, che da un paio di giorni, affiancato dal manager Fiorenzo Alborghetti, ha preso in mano le redini della società ducale dopo il passaggio da Tommaso Ghirardi alla Dastraso Holding.
Per la seconda volta nel giro di 40 giorni nella sala stampa dello stadio Tardini risuonano frasi di rassicurazione sul futuro della squadra, ma di atti concreti per ora se ne vedono pochi. Ed è forte l’effetto deja vu con il 19 dicembre, quando a promettere la salvezza del Parma era stato l’ex presidente Fabio Giordano per conto della cordata russo-cipriota guidata dal petroliere albanese Rezart Taci, che si è ritirato poco prima della fine di gennaio. Per il terzo passaggio di mano del Parma in meno di due mesi, non c’è ancora nessuna cifra, nessun nome di società o di investitori pronti a mettere soldi nell’operazione, né tantomeno documenti che attestino che i pagamenti degli stipendi a giocatori e dipendenti siano in arrivo. Ci sono le dichiarazioni del presidente Manenti, 45enne di Limbiate e titolare di Mapi Group, una società di consulenze e servizi con sede a Nova Gorica, in Slovenia, e con interessi e affari in nell’est Europa. Il gruppo si era interessato all’acquisizione del Parma già a ottobre, ma allora non c’era stato nulla di fatto. Dopo il passo indietro di Taci e dei suoi invece, con la mediazione dell’ex ds del club Pietro Leonardi, nel giro di quattro giorni è stato concluso il passaggio di proprietà, ufficializzato il 9 febbraio insieme ad Alborghetti, che rimarrà in carica almeno fino al 20 febbraio, e che poi probabilmente lascerà il posto al nuovo Cda.
La prima scadenza imminente per i nuovi vertici è quella del 16 febbraio per scongiurare la messa in mora e il possibile fallimento della società, e la promessa di Manenti è prima di tutto sull’onorare questo primo debito: “Sappiamo solo quanto è l’impegno sull’immediato, perché il 16 è letale per tutti. Saranno pagate l’Irpef e qualche stipendio per non avere penalizzazioni, per gli arretrati provvederemo nei giorni seguenti”, ha detto insieme ad Alborghetti, incalzato dalle domande dei giornalisti, spiegando di avere già predisposto i documenti e le pratiche per i bonifici, anche grazie alla disponibilità di istituti di credito italiani e stranieri. (Il Fatto Quotidiano)
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