Chi non ha avuto una mamma convinta che i videogiochi facessero male? Quanti di voi si sono sentiti spinti a mettere da parte il controller e “fare una passeggiata” oppure “andare al parco” o cose simili? Sicuramente molti, e sembra che anche il popolare personaggio televisivo Bear Grylls sia d’accordo con la generazione dei genitori convinta degli effetti negativi dei videogiochi.
Bear Grylls, conosciuto per essere un impavido avventuriero disposto a sottoporsi alle condizioni peggiori per mostrare alle telecamere come si possa sopravvivere in ambienti ostili, ha diffuso la sua idea sui videogiochi parlando di come secondo lui rappresentino un’influenza negativa per la crescita e lo sviluppo di bambini e adolescenti. La lista di regole per bambini secondo Bear Grylls recita: stare in forma, classi all’aperto per tutti, eliminare i videogiochi, scalare montagne, affrontare situazioni rischiose, fare servizio per la comunità.
Una lista sicuramente adatta al suo stile di vita, insomma. Ma non approvabile proprio da tutti. Considerare i videogiochi come “dannosi” e addirittura proporre di bannarli ha infatti tutta l’aria di essere un’esagerazione, scaturita dalla mente di una persona che non conosce bene il punto in questione. Anche la TV è stata ampiamente criticata per lo stesso motivo, in passato, e Grylls ha dichiarato: “Un tempo se volevi cambiare la società dovevi essere primo ministro. Al giorno d’oggi se vuoi ispirare le persone a imparare puoi farlo attraverso la TV, che è un mezzo molto potente. Esiste un potere diverso ora, e in diversi modi è difficile per i politici confrontarsi con le celebrità per vincere il rispetto dei giovani“.
Così Grylls (che è il padre di tre figli) ha pubblicato la sua lista di regole per bambini che vi abbiamo mostrato sopra, dicendo: “Siamo tutti coinvolti nella stessa battaglia con i nostri bambini, ed è difficile per via della componente culturale. Ma io penso che stare al computer troppo tempo possa danneggiare l’immaginazione“. Il personaggio televisivo ha spiegato come secondo lui sia importante passare molto tempo all’aria aperta, ma anche affrontare situazioni potenzialmente rischiose e non dimenticare il potere della comunità. Sicuramente le sue argomentazioni possono essere interessanti e, senza dubbio, negli ultimi anni si assiste a una considerevole diminuzione di contatto con la natura. Moltissimi bambini e adolescenti passano molto tempo a videogiocare e spesso viene trascurata l’importanza di attività diverse, è vero… ma proibire i videogiochi sarebbe davvero una soluzione? Ovviamente no. Anche in questo caso gli aspetti da modificare sarebbero molti, e non è con un divieto che si può spronare un bambino ad uscire di casa!
Negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato come i videogiochi possano essere tutt’altro che dannosi per lo sviluppo mentale di un bambino o di un adolescente, ma come sempre ci vuole moderazione e questo dovrebbe essere sottinteso. Quando una persona abusa (di una sostanza, di alcool o di qualsiasi altra cosa) non è certo il proibizionismo la scelta più azzeccata, sarebbe invece utile comprendere le motivazioni che portano all’abuso. La cosa più importante probabilmente è creare delle opportunità, in modo da dare ai bambini la possibilità di scegliere e di sperimentare diverse esperienze (videogiochi compresi). (Videogiochi.com)
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Bear Grylls, conosciuto per essere un impavido avventuriero disposto a sottoporsi alle condizioni peggiori per mostrare alle telecamere come si possa sopravvivere in ambienti ostili, ha diffuso la sua idea sui videogiochi parlando di come secondo lui rappresentino un’influenza negativa per la crescita e lo sviluppo di bambini e adolescenti. La lista di regole per bambini secondo Bear Grylls recita: stare in forma, classi all’aperto per tutti, eliminare i videogiochi, scalare montagne, affrontare situazioni rischiose, fare servizio per la comunità.
Una lista sicuramente adatta al suo stile di vita, insomma. Ma non approvabile proprio da tutti. Considerare i videogiochi come “dannosi” e addirittura proporre di bannarli ha infatti tutta l’aria di essere un’esagerazione, scaturita dalla mente di una persona che non conosce bene il punto in questione. Anche la TV è stata ampiamente criticata per lo stesso motivo, in passato, e Grylls ha dichiarato: “Un tempo se volevi cambiare la società dovevi essere primo ministro. Al giorno d’oggi se vuoi ispirare le persone a imparare puoi farlo attraverso la TV, che è un mezzo molto potente. Esiste un potere diverso ora, e in diversi modi è difficile per i politici confrontarsi con le celebrità per vincere il rispetto dei giovani“.
Così Grylls (che è il padre di tre figli) ha pubblicato la sua lista di regole per bambini che vi abbiamo mostrato sopra, dicendo: “Siamo tutti coinvolti nella stessa battaglia con i nostri bambini, ed è difficile per via della componente culturale. Ma io penso che stare al computer troppo tempo possa danneggiare l’immaginazione“. Il personaggio televisivo ha spiegato come secondo lui sia importante passare molto tempo all’aria aperta, ma anche affrontare situazioni potenzialmente rischiose e non dimenticare il potere della comunità. Sicuramente le sue argomentazioni possono essere interessanti e, senza dubbio, negli ultimi anni si assiste a una considerevole diminuzione di contatto con la natura. Moltissimi bambini e adolescenti passano molto tempo a videogiocare e spesso viene trascurata l’importanza di attività diverse, è vero… ma proibire i videogiochi sarebbe davvero una soluzione? Ovviamente no. Anche in questo caso gli aspetti da modificare sarebbero molti, e non è con un divieto che si può spronare un bambino ad uscire di casa!
Negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato come i videogiochi possano essere tutt’altro che dannosi per lo sviluppo mentale di un bambino o di un adolescente, ma come sempre ci vuole moderazione e questo dovrebbe essere sottinteso. Quando una persona abusa (di una sostanza, di alcool o di qualsiasi altra cosa) non è certo il proibizionismo la scelta più azzeccata, sarebbe invece utile comprendere le motivazioni che portano all’abuso. La cosa più importante probabilmente è creare delle opportunità, in modo da dare ai bambini la possibilità di scegliere e di sperimentare diverse esperienze (videogiochi compresi). (Videogiochi.com)
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