La Cerimonia degli Oscar è alle porte. Il 22 febbraio finalmente si terrà l’evento più atteso da tutti gli amanti del cinema, che non si perderanno un minuto dell’evento: dal red carpet, alle gag, agli intermezzi musicali.
Ogni anno, però, c’è una controversia che serpeggia tra le poltrone del Dolby Theatre. Nel 1973 è stato il rifiuto da parte di Marlon Brando dell’Oscar come Miglior Attore ne Il Padrino. La reazione del pubblico all’intervento e alla presenza di Sacheen Littlefeather (la nativa americana incaricata dall’attore di rifiutare il premio in sua vece) durante la cerimonia, è stata sostanzialmente negativa. Ed è importante se pensiamo a quanto poco è cambiato 45 anni dopo.
Pensiamo ad esempio al commento “None of the actors from Selma got picked?!” comparso su Twitter appena sono state rese note le nomination di quest’anno. Questo commento è solo uno dei numerosi che stanno spopolando in rete da qualche settimana. Il pubblico non sta apprezzando il fatto che gli Oscar 2015, arrivati alla loro 87ª edizione, siano i più “bianchi” dal 1998. E il fatto che Ava DuVernay ─ regista non nominata di Selma ─ abbia origini afroamericane, fa pensare. Ecco spiegata la controversia degli Oscar 2015.
Kathryn Bigelow, che nel 2010 ha vinto l’Oscar come Miglior Regista per il suo The Hurt Locker (che tra l’altro in Italia non è stato apprezzato come dovrebbe) soffiandolo all’ex-marito James Cameron ─ che era stato nominato per Avatar ─ è un egregio esempio di donna il cui lavoro di regista e produttrice invece è stato apprezzato. Ma la lista di nomination mancate per una questione (forse) di sessismo è lunga… Pensiamo solo a Barbra Streisand con Il Principe delle Maree (1991), alla stessa Bigelow con Zero Dark Thirty nel 2013 o ad Ava DuVernay, che pare non essere all’altezza di un Oscar per la regia.
Ma ci sono anche aspetti molto divertenti da ricordare. Magari qualcuno si ricorda (perché ha rivisto il video su YouTube) dell’aplomb mantenuta da David Niven nel 1974, quando un personaggio nudo (il fotografo Robert Opel) gli è passato dietro le spalle e ha attraversato il palco. Il suo commento è passato alla storia: “Beh, signore e signori… Questo prima o poi sarebbe dovuto succedere.” E il bacio che Adrien Brody diede ad Halle Berry nel momento in cui vinse l’Oscar per Il Pianista? Ci sono momenti che è veramente difficile dimenticare, che si insinuano nel cuore dei telespettatori come se fossero stati presenti alla cerimonia.
Non ci dimentichiamo poi di Matt Damon e Ben Affleck, giovanissimi quando nel 1998 ricevono l’Oscar per la Migliore Sceneggiatura Originale per Good Will Hunting, che segna l’inizio di Damon come attore, dopo una laurea in legge ad Harvard. (Wired)
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