Nello 0-0 con il Chievo i rossoneri di Inzaghi hanno mostrato un'involuzione rispetto al successo col Cesena: Menez indolente, Montolivo non convince e Destro non riceve palloni
L'unico passo avanti è quel +1 aggiunto in classifica. Un punto in più e una manciata di certezze in meno, così si è svegliato il Milan dopo lo 0-0 di Verona in casa del Chievo. A fine gara, Inzaghi ha parlato di "bicchiere mezzo pieno" riferendosi al fatto di aver chiuso la seconda partita consecutiva senza gol al passivo. Ma a una squadra che insegue un posto in Europa, non può bastare. Specialmente perché, come aveva ripetuto il tecnico rossonero dopo il 2-0 al Cesena di una settimana fa, l'obiettivo era quello di ricostruire un'identità di gioco andata perduta con l'arrivo dell'anno nuovo.
Così, dal 4-3-3 tutto ripartenze e falso nove (Menez), si è passati al 4-3-1-2, con l'investitura ufficiale di Bonaventura a suggeritore dietro alla coppia Destro-Menez. Il risultato però è una sorta di effetto moviola: un passo avanti contro i romagnoli, un passo indietro con i gialloblù. Il problema è nell'assenza di idee (Menez e Montolivo non pervenuti) e nel movimento, che non c'è. Con il Chievo ben messo in campo da Maran, ai rossoneri toccava fare la partita: il "compitino" svolto non convince, perché i ritmi sono stati lenti e in fase di non possesso la banda Inzaghi è rimasta statica, facilitando la serata ai centrocampisti e difensori gialloblù. (Gazzetta dello Sport)
L'unico passo avanti è quel +1 aggiunto in classifica. Un punto in più e una manciata di certezze in meno, così si è svegliato il Milan dopo lo 0-0 di Verona in casa del Chievo. A fine gara, Inzaghi ha parlato di "bicchiere mezzo pieno" riferendosi al fatto di aver chiuso la seconda partita consecutiva senza gol al passivo. Ma a una squadra che insegue un posto in Europa, non può bastare. Specialmente perché, come aveva ripetuto il tecnico rossonero dopo il 2-0 al Cesena di una settimana fa, l'obiettivo era quello di ricostruire un'identità di gioco andata perduta con l'arrivo dell'anno nuovo.
Così, dal 4-3-3 tutto ripartenze e falso nove (Menez), si è passati al 4-3-1-2, con l'investitura ufficiale di Bonaventura a suggeritore dietro alla coppia Destro-Menez. Il risultato però è una sorta di effetto moviola: un passo avanti contro i romagnoli, un passo indietro con i gialloblù. Il problema è nell'assenza di idee (Menez e Montolivo non pervenuti) e nel movimento, che non c'è. Con il Chievo ben messo in campo da Maran, ai rossoneri toccava fare la partita: il "compitino" svolto non convince, perché i ritmi sono stati lenti e in fase di non possesso la banda Inzaghi è rimasta statica, facilitando la serata ai centrocampisti e difensori gialloblù. (Gazzetta dello Sport)