Capitali di dubbia provenienza sarebbero stati veicolati all'interno del club nei recenti passaggi di proprietà: il nuovo filone non rallenterà la procedura di fallimento
Sul caos Parma c'è anche la Procura Antimafia di Bologna. I magistrati della direzione distrettuale del capoluogo emiliano hanno incontrato in mattinata il capo della Procura di Parma, Antonio Salvatore Rustico, e i pm Dal Monte, Amara e Ausiello che stanno lavorando all'inchiesta di Parma per bancarotta fraudolenta: nel summit si sono approfonditi presunti punti di contatto tra l'inchiesta parmigiana e altre indagini della Dda con un possibile strano flusso di denaro all'interno del club emiliano.
Soggetti "attenzionati" negli ultimi tre-quattro mesi dall'Antimafia si sarebbero avvicinati al Parma calcio: nei vari passaggi di proprietà, dalla cessione di Ghirardi a Taci fino all'acquisto della società da parte di Manenti, capitali di dubbia provenienza sarebbero stati dunque veicolati all'interno del club.
FALLIMENTO — Questa vicenda, però, non riguarda, né rallenterà, la procedura di fallimento che sarà discussa a Parma il 19 marzo. Si tratta del resto di un incrocio di strade a livello giudiziario: l'Antimafia di Bologna sta svolgendo negli ultimi mesi un grande lavoro sulle infiltrazioni mafiose nel territorio emiliano che non riguarda solo Parma, ma anche le città di Modena, Bologna e Reggio Emilia. (Gazzetta dello Sport)
Sul caos Parma c'è anche la Procura Antimafia di Bologna. I magistrati della direzione distrettuale del capoluogo emiliano hanno incontrato in mattinata il capo della Procura di Parma, Antonio Salvatore Rustico, e i pm Dal Monte, Amara e Ausiello che stanno lavorando all'inchiesta di Parma per bancarotta fraudolenta: nel summit si sono approfonditi presunti punti di contatto tra l'inchiesta parmigiana e altre indagini della Dda con un possibile strano flusso di denaro all'interno del club emiliano.
Soggetti "attenzionati" negli ultimi tre-quattro mesi dall'Antimafia si sarebbero avvicinati al Parma calcio: nei vari passaggi di proprietà, dalla cessione di Ghirardi a Taci fino all'acquisto della società da parte di Manenti, capitali di dubbia provenienza sarebbero stati dunque veicolati all'interno del club.
FALLIMENTO — Questa vicenda, però, non riguarda, né rallenterà, la procedura di fallimento che sarà discussa a Parma il 19 marzo. Si tratta del resto di un incrocio di strade a livello giudiziario: l'Antimafia di Bologna sta svolgendo negli ultimi mesi un grande lavoro sulle infiltrazioni mafiose nel territorio emiliano che non riguarda solo Parma, ma anche le città di Modena, Bologna e Reggio Emilia. (Gazzetta dello Sport)