Come ormai sapete, i videogiochi violenti sono diventati il miglior passatempo della stampa generalista, la quale ultimamente ha deciso di riaprire la vecchia caccia alle streghe e incolpare la causa dei mali del mondo a GTA V, Call of Duty e altro.
La discussione è arrivata addirittura in Parlamento, momento in cui Angela Nava Mambretti dell’AGCOM decide di dire la sua su questo "spinoso" argomento, cavalcando chiaramente la carica effettuata dai sopra citati giornalisti e chissà, trovando magari l'ennesimo modo per distogliere l'attenzione da problemi ben più seri. Purtroppo il discorso è sempre lo stesso. Il discorso della Mambretti si basa su una conoscenza marginale del PEGI, decide quindi di incolpare completamente l'industria videoludica, tocca argomenti importanti ma fitti di inesattezze a causa, probabilmente, di una scarsa preparazione in materia e cita studi che andrebbero a collegare il binomio videogiochi/violenza, teoria più volte smentita da esperti e studi. Ci troviamo ancora una volta di fronte a una situazione paradossale, guidata da persone estranee a questo settore. Intanto Laura Boldrini propone di varare i nomi dei mestieri declinati al femminile, di conseguenza davvero sarebbe da chiedersi per quale motivo dovremmo continuare ad ascoltare determinati discorsi. (Games.HdBlog.it)
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