n principio era il cronut, ibrido di croissant e donut, ciambella, sfornato nel 2013 dallo chef newyorkese Dominique Ansel e subito feticcio dei foodies. Poi sono spuntati gli emuli: l’ultimo è il cruffin, pastarella fatta con l’impasto del croissant, ma nella formina del muffin. Lo ha inventato la pasticceria londinese Foxroft & Ginger, con il chiaro intento di creare una nuova mania: il lancio è stato orchestrato come una vera campagna stampa, con pr e invio di email ai giornali. Ma la paternità del cruffin è contestata: già da qualche mese la pasticceria Mr Holmes Bakehouse di San Francisco propone una ricetta simile, con ripieni gourmet – crema di frutto della passione, salsa al caffé – e code di 50 metri all’ingresso. E due giorni prima del lancio londinese del cruffin i proprietari di Mr Holmes Bakehouse hanno denunciato, e chissà se è vero, il furto del faldone con tutte le ricette segrete che tenevano in cucina. Un destino comune alla madre di tutte le pastarelle ibride, il cronut: all’indomani del suo successo sono spuntati vari chef che rivendicavano di averlo inventato – ad esempio il dosant (donut + croissant, invertendo semplicemente gli addendi) brevettato nel 2006 da una chef di Boston, o il frissant di Vancouver, un «fried croissant» a forma di ciambella, o il Cronetto inventato a Montréal da un pasticcere italocanadese, con crema pasticcera nel ripieno. E altri dolci ibridi, come il bruffin: pasta brioche cotta come muffin, cult food di due pasticcerie a Manhattan che viene spedito con ordini online in tutto il mondo. O il cragel, bagel nella forma, croissant nella pasta, sempre newyorkese. E ora il cruffin: la ricetta, come per gli altri ibridi, è segreta, ma i pasticceri londinesi parlano di «pasta madre con una miscela brevettata, impastata a mano con burro francese». A 2,70 sterline l’uno, i cruffin potrebbero essere la nuova miniera d’oro per i loro inventori, tutto sta a creare la moda: i cronuts, prodotti da Ansel in edizione ultralimitata ma desideratissimi, avevano addirittura un «mercato nero» dove costavano fino a 80 dollari l’uno.] In principio era il cronut, ibrido di croissant e donut, ciambella, sfornato nel 2013 dallo chef newyorkese Dominique Ansel e subito feticcio dei foodies. Poi sono spuntati gli emuli: l’ultimo è il cruffin, pastarella fatta con l’impasto del croissant, ma nella formina del muffin. Lo ha inventato la pasticceria londinese Foxroft & Ginger, con il chiaro intento di creare una nuova mania: il lancio è stato orchestrato come una vera campagna stampa, con pr e invio di email ai giornali. Ma la paternità del cruffin è contestata: già da qualche mese la pasticceria Mr Holmes Bakehouse di San Francisco propone una ricetta simile, con ripieni gourmet – crema di frutto della passione, salsa al caffé – e code di 50 metri all’ingresso. E due giorni prima del lancio londinese del cruffin i proprietari di Mr Holmes Bakehouse hanno denunciato, e chissà se è vero, il furto del faldone con tutte le ricette segrete che tenevano in cucina.
Un destino comune alla madre di tutte le pastarelle ibride, il cronut: all’indomani del suo successo sono spuntati vari chef che rivendicavano di averlo inventato – ad esempio il dosant (donut + croissant, invertendo semplicemente gli addendi) brevettato nel 2006 da una chef di Boston, o il frissant di Vancouver, un «fried croissant» a forma di ciambella, o il Cronetto inventato a Montréal da un pasticcere italocanadese, con crema pasticcera nel ripieno. E altri dolci ibridi, come il bruffin: pasta brioche cotta come muffin, cult food di due pasticcerie a Manhattan che viene spedito con ordini online in tutto il mondo. O il cragel, bagel nella forma, croissant nella pasta, sempre newyorkese. E ora il cruffin: la ricetta, come per gli altri ibridi, è segreta, ma i pasticceri londinesi parlano di «pasta madre con una miscela brevettata, impastata a mano con burro francese». A 2,70 sterline l’uno, i cruffin potrebbero essere la nuova miniera d’oro per i loro inventori, tutto sta a creare la moda: i cronuts, prodotti da Ansel in edizione ultralimitata ma desideratissimi, avevano addirittura un «mercato nero» dove costavano fino a 80 dollari l’uno.
Un destino comune alla madre di tutte le pastarelle ibride, il cronut: all’indomani del suo successo sono spuntati vari chef che rivendicavano di averlo inventato – ad esempio il dosant (donut + croissant, invertendo semplicemente gli addendi) brevettato nel 2006 da una chef di Boston, o il frissant di Vancouver, un «fried croissant» a forma di ciambella, o il Cronetto inventato a Montréal da un pasticcere italocanadese, con crema pasticcera nel ripieno. E altri dolci ibridi, come il bruffin: pasta brioche cotta come muffin, cult food di due pasticcerie a Manhattan che viene spedito con ordini online in tutto il mondo. O il cragel, bagel nella forma, croissant nella pasta, sempre newyorkese. E ora il cruffin: la ricetta, come per gli altri ibridi, è segreta, ma i pasticceri londinesi parlano di «pasta madre con una miscela brevettata, impastata a mano con burro francese». A 2,70 sterline l’uno, i cruffin potrebbero essere la nuova miniera d’oro per i loro inventori, tutto sta a creare la moda: i cronuts, prodotti da Ansel in edizione ultralimitata ma desideratissimi, avevano addirittura un «mercato nero» dove costavano fino a 80 dollari l’uno.