Il super match di Torino risolto in appena 28 minuti: sblocca l'Apache, raddoppia Leo. A 7 giornate dalla fine la squadra di Allegri mette le mani sulla vittoria del suo 31° tricolore
La formazione titolare della Juventus contro la Lazio
Prova di forza allo Juventus Stadium contro la squadra più forma del campionato. Esattamente quello che voleva Massimiliano Allegri alla vigilia della partita più importante della stagione. S'inchina anche la Lazio, che veniva da otto successi consecutivi. La Juve invece dimostra una volta di più di essere la regina della Serie A, imbattibile a casa sua, e porta a +15 il vantaggio sui biancocelesti (in attesa che domani giochi la Roma, che possono, in caso di successo con l'Atalanta, scavalcare i biancocelesti). Il tricolore per la Juve è comunque ormai sempre più vicino.
SEMPRE TEVEZ — Eppure la partita era stata equilibrata fino al gol di Tevez al 17'. Juventus con la difesa a tre e quasi tutti i titolari, tranne Padoin al posto di Lichtsteiner e Matri (per la prima volta in coppia con Carlitos dall'inizio) per Morata. Allegri non vuole correre il rischio di un Parma bis, anche se il ritorno dei quarti di Champions si giocherà tra soli quattro giorni. Pioli, che ha tante assenze in difesa, ritrova Marchetti dopo la frattura al naso e nel suo 4-3-3 sistema Mauri nell'insolita posizione di centravanti. La Juve è ordinata e solida, la Lazio non brilla a centrocampo: Biglia e Lulic non reggono il confronto con Marchisio (ammonito: salterà il derby) e Vidal (in netta crescita: standing ovation al momento del cambio). Il vantaggio bianconero arriva al minuto 17, quando Vidal la spizza di testa e Tevez scatta sul filo del fuorigioco (è tenuto in gioco da Mauricio) e segna il gol numero 18 in campionato (26 in stagione).
BONUCCI CHIUDE — Undici minuti dopo c'è il raddoppio di Bonucci, che parte palla al piede, attraversa metà del campo senza essere contrastato e infila Marchetti di destro. Partita che pare già chiusa dopo un tempo. Qualche minuti prima del 2-0, la squadra di Pioli ha una grossa chance grazie a un errore di Chiellini, diventato un assist involontario per Klose. Il tedesco però tira alto. Nella ripresa Pioli inserisce Candreva e passa al 4-2-3-1, con Lulic nell'insolita veste di terzino sinistro. Il cambio è efficace, perché la Lazio diventa più pimpante e propositiva, favorita anche dal fatto che la Juve si limita a gestire il vantaggio. Non a caso è Candreva a procurarsi una punizione dal limite (fallo di mani di Chiellini), che poi batte pure bene, ma Buffon ci mette le mani e, aiutato dalla traversa, devia in angolo. Allegri invece manda in campo un vivace Morata, ma la partita è già chiusa. Nel finale, la Lazio resta pure in dieci uomini: Rizzoli punisce con un cartellino rosso un'entrata da dietro di Cataldi sulla gamba di Tevez. Da sottolineare l'ottima prova di Vidal, che pare tornato ai suoi migliori livelli. Ora manca solo la matematica conferma dello scudetto per una Juve che torna subito a concentrarsi sul ritorno di Champions contro il Monaco
La formazione titolare della Juventus contro la Lazio
Prova di forza allo Juventus Stadium contro la squadra più forma del campionato. Esattamente quello che voleva Massimiliano Allegri alla vigilia della partita più importante della stagione. S'inchina anche la Lazio, che veniva da otto successi consecutivi. La Juve invece dimostra una volta di più di essere la regina della Serie A, imbattibile a casa sua, e porta a +15 il vantaggio sui biancocelesti (in attesa che domani giochi la Roma, che possono, in caso di successo con l'Atalanta, scavalcare i biancocelesti). Il tricolore per la Juve è comunque ormai sempre più vicino.
SEMPRE TEVEZ — Eppure la partita era stata equilibrata fino al gol di Tevez al 17'. Juventus con la difesa a tre e quasi tutti i titolari, tranne Padoin al posto di Lichtsteiner e Matri (per la prima volta in coppia con Carlitos dall'inizio) per Morata. Allegri non vuole correre il rischio di un Parma bis, anche se il ritorno dei quarti di Champions si giocherà tra soli quattro giorni. Pioli, che ha tante assenze in difesa, ritrova Marchetti dopo la frattura al naso e nel suo 4-3-3 sistema Mauri nell'insolita posizione di centravanti. La Juve è ordinata e solida, la Lazio non brilla a centrocampo: Biglia e Lulic non reggono il confronto con Marchisio (ammonito: salterà il derby) e Vidal (in netta crescita: standing ovation al momento del cambio). Il vantaggio bianconero arriva al minuto 17, quando Vidal la spizza di testa e Tevez scatta sul filo del fuorigioco (è tenuto in gioco da Mauricio) e segna il gol numero 18 in campionato (26 in stagione).
BONUCCI CHIUDE — Undici minuti dopo c'è il raddoppio di Bonucci, che parte palla al piede, attraversa metà del campo senza essere contrastato e infila Marchetti di destro. Partita che pare già chiusa dopo un tempo. Qualche minuti prima del 2-0, la squadra di Pioli ha una grossa chance grazie a un errore di Chiellini, diventato un assist involontario per Klose. Il tedesco però tira alto. Nella ripresa Pioli inserisce Candreva e passa al 4-2-3-1, con Lulic nell'insolita veste di terzino sinistro. Il cambio è efficace, perché la Lazio diventa più pimpante e propositiva, favorita anche dal fatto che la Juve si limita a gestire il vantaggio. Non a caso è Candreva a procurarsi una punizione dal limite (fallo di mani di Chiellini), che poi batte pure bene, ma Buffon ci mette le mani e, aiutato dalla traversa, devia in angolo. Allegri invece manda in campo un vivace Morata, ma la partita è già chiusa. Nel finale, la Lazio resta pure in dieci uomini: Rizzoli punisce con un cartellino rosso un'entrata da dietro di Cataldi sulla gamba di Tevez. Da sottolineare l'ottima prova di Vidal, che pare tornato ai suoi migliori livelli. Ora manca solo la matematica conferma dello scudetto per una Juve che torna subito a concentrarsi sul ritorno di Champions contro il Monaco