Al grido di «Vergogna, vergogna» una cinquantina di manifestanti ha interrotto l’intervento del ministro. Renzi: «Un insegnante ascolta e rispetta le idee di tutti»
La protesta contro la riforma della scuola è sfociata anche alla Festa dell’Unità di Bologna. Il dibattito col ministro Stefania Giannini è stato interrotto dalla protesta dei comitati di docenti, studenti e genitori. Al grido di «Vergogna, vergogna» una cinquantina di manifestanti è entrato nel tendone in Montagnola interrompendo l’intervento del ministro. Alcuni sono stati allontanati con la forza dalla sicurezza. «Noi con il mondo della scuola ci siamo confrontati, questo non è il mondo della scuola», commenta a caldo Giannini. «Un insegnante ascolta e rispetta le idee di tutti — ha aggiunto il premier Matteo Renzi —. Impedire a altri di parlare è l’opposto di ciò che deve fare un educatore».
Quando, poco dopo le 18.30, è cominciato il dibattito, gli organizzatori si sono resi conto che la platea dello spazio dibattiti della festa nazionale dell’unità di Bologna, dedicata al 70/o della Liberazione, era in larga parte composta da studenti e precari della scuola. Quando il ministro ha preso la parola sono cominciate le proteste con pentole e posate che hanno di fatto reso impossibili gli interventi del dibattito. Oltre al ministro Giannini ha lanciato appelli al dialogo anche la responsabile scuola del Pd Francesca Puglisi, ma ad ogni affermazione la protesta, alla quale nel frattempo si erano aggiunte altre persone, non faceva che aumentare di intensità, accompagnata anche da grida di contestazione all’indirizzo della Giannini. Questa situazione è andata avanti per circa 20 minuti fino a che il ministro Giannini ha lasciato la festa, visibilmente indispettita.
La protesta contro la riforma della scuola è sfociata anche alla Festa dell’Unità di Bologna. Il dibattito col ministro Stefania Giannini è stato interrotto dalla protesta dei comitati di docenti, studenti e genitori. Al grido di «Vergogna, vergogna» una cinquantina di manifestanti è entrato nel tendone in Montagnola interrompendo l’intervento del ministro. Alcuni sono stati allontanati con la forza dalla sicurezza. «Noi con il mondo della scuola ci siamo confrontati, questo non è il mondo della scuola», commenta a caldo Giannini. «Un insegnante ascolta e rispetta le idee di tutti — ha aggiunto il premier Matteo Renzi —. Impedire a altri di parlare è l’opposto di ciò che deve fare un educatore».
Quando, poco dopo le 18.30, è cominciato il dibattito, gli organizzatori si sono resi conto che la platea dello spazio dibattiti della festa nazionale dell’unità di Bologna, dedicata al 70/o della Liberazione, era in larga parte composta da studenti e precari della scuola. Quando il ministro ha preso la parola sono cominciate le proteste con pentole e posate che hanno di fatto reso impossibili gli interventi del dibattito. Oltre al ministro Giannini ha lanciato appelli al dialogo anche la responsabile scuola del Pd Francesca Puglisi, ma ad ogni affermazione la protesta, alla quale nel frattempo si erano aggiunte altre persone, non faceva che aumentare di intensità, accompagnata anche da grida di contestazione all’indirizzo della Giannini. Questa situazione è andata avanti per circa 20 minuti fino a che il ministro Giannini ha lasciato la festa, visibilmente indispettita.