Scontri con gli agenti, lancio di molotov, negozi e auto incendiate, vetrine di banche e negozi frantumate. Partito in maniera pacifica, il corteo No expo di Milano è rapidamente degenerato in violenza.
Vestiti di nero e incappucciati, alcune decine di manifestanti hanno preso il sopravvento sfasciando qualsiasi cosa si trovasse sul loro percorso. Qualcuno indossava maschere antigas, qualcun altro ha preferito quella di Anonymous. E in pochi minuti si è scatenato l’inferno. Un attacco premeditato come già visto più volte in passato. La guerriglia urbana è esplosa intorno alle 16,30 in via Carducci, lungo il tragitto della manifestazione partita dopo le 15 da Piazza XXIV Maggio, con una vera e propria sassaiola contro la polizia. Non solo sassi, ma anche lancio di fumogeni e petardi contro la polizia che ha risposto con i lacrimogeni.
Vestiti di nero e incappucciati, alcune decine di manifestanti hanno preso il sopravvento sfasciando qualsiasi cosa si trovasse sul loro percorso. Qualcuno indossava maschere antigas, qualcun altro ha preferito quella di Anonymous. E in pochi minuti si è scatenato l’inferno. Un attacco premeditato come già visto più volte in passato. La guerriglia urbana è esplosa intorno alle 16,30 in via Carducci, lungo il tragitto della manifestazione partita dopo le 15 da Piazza XXIV Maggio, con una vera e propria sassaiola contro la polizia. Non solo sassi, ma anche lancio di fumogeni e petardi contro la polizia che ha risposto con i lacrimogeni.
È nel crocevia di Largo D'Ancona, tra corso Magenta e via Carducci, nel centro di Milano, che, dopo i primi scontri con la polizia, il corteo è stato spezzato a metà: la prima parte ha proseguito verso la zona Pagano, un'altra è rimasta bloccata in via Carducci. Il fumo dei lacrimogeni, lanciati copiosamente dalle forze dell'ordine ha invaso tutta la zona rendendo l'aria irrespirabile. Nella zona, auto in fiamme e colonne di fumo nero fin sopra i palazzi. Una barricata è stata incendiata al centro di Corso Magenta. Parte del black bloc è stata dispersa, altri sono rimasti sul posto lanciando oggetti contro le forze dell'ordine. Lungo il corteo lo stesso gruppo di antagonisti, quasi tutti vestiti di nero e con il volto coperto e i cappucci in testa, aveva già spaccato alcune vetrine di negozi e banche e sfondato i vetri di pensiline dei mezzi pubblici.
Anche in via Caradosso, non distante da piazza Cadorna, dopo un tafferuglio con le forze dell'ordine, molte auto in sosta sono state incendiate o danneggiate. Nella strada, a due passi dalla Basilica di Santa Maria delle Grazie, si è sprigionato un fumo nero e avvolgente nella strada. L’aria irrespirabile. Intanto una grossa colonna di fumo nero si è alzata da un palazzo a Milano a causa probabilmente di una bomba carta lanciata all'interno di un negozio al piano terra. Tafferugli sono scoppiati anche in piazza Conciliazione, dove i “neri” hanno proseguito i danneggiamenti, incendiando automobili parcheggiate e lanciando oggetti contro le forze dell'ordine. La polizia è intervenuta sparando dei lacrimogeni. Anche qui, auto incendiate e lancio di sassi. (Il Sole 24 Ore)
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