Un 19enne padovano, Domenico Maurantonio, in gita con la scuola per andare a Expo, è morto dopo essere precipitato dalla balaustra delle scale di sicurezza al quinto piano dell’hotel Leonardo Da Vinci di via Senigallia a Bruzzano. Il corpo è stato trovato intorno alle 8.30 di domenica mattina nel cortile dell’albergo, vicino alle scale antincendio. Sono stati i suoi compagni di stanza, dopo la prima colazione, ad accorgersi che il ragazzo non c’era. Sono in corso le verifiche per capire se si sia trattato di suicidio o di incidente, anche se quest’ultima ipotesi sembra quella più attendibile. Il giovane non avrebbe lasciato biglietti, era fidanzato e non risulta avesse problemi psichici.
Le cause e i lati oscuri
Secondo la polizia il giovane sarebbe uscito dalla camera nella notte, colto da malore, e probabilmente la porta di sicurezza si sarebbe richiusa non consentendogli più di rientrare, e lasciandolo imprigionato sulla scala a chiocciola esterna. Forse gli è potuta venire l’idea di scavalcare la balaustra per arrivare alla finestra adiacente, distante oltre un metro. Il ragazzo aveva trascorso la serata con due o tre compagni bevendo alcolici, ma in modica quantità. Il gruppo scolastico proveniva dall’Istituto Ippolito Nievo di Padova, ed era a Milano in occasione di Expo. L’autorità giudiziaria ha disposto l’autopsia sul corpo dello studente. Ci sono tuttavia dei lati ancora poco chiari nella vicenda. Sul posto, infatti, agli agenti delle Volanti e del commissariato di zona si sono aggiunti gli investigatori della Squadra Mobile. La polizia sin dai primi accertamenti aveva notato alcune incongruenze, e quando il cadavere è stato girato durante l’ispezione cadaverica del medico legale sarebbero stati trovati dei lividi su un braccio che non sarebbero compatibili con la caduta bensì con un contatto, forse la stretta di una mano. Un particolare che non significa di per sé che non possa essersi trattato di una disgrazia, ma che forse qualcuno ha preferito non riferire tutto quello che sapeva.
Le cause e i lati oscuri
Secondo la polizia il giovane sarebbe uscito dalla camera nella notte, colto da malore, e probabilmente la porta di sicurezza si sarebbe richiusa non consentendogli più di rientrare, e lasciandolo imprigionato sulla scala a chiocciola esterna. Forse gli è potuta venire l’idea di scavalcare la balaustra per arrivare alla finestra adiacente, distante oltre un metro. Il ragazzo aveva trascorso la serata con due o tre compagni bevendo alcolici, ma in modica quantità. Il gruppo scolastico proveniva dall’Istituto Ippolito Nievo di Padova, ed era a Milano in occasione di Expo. L’autorità giudiziaria ha disposto l’autopsia sul corpo dello studente. Ci sono tuttavia dei lati ancora poco chiari nella vicenda. Sul posto, infatti, agli agenti delle Volanti e del commissariato di zona si sono aggiunti gli investigatori della Squadra Mobile. La polizia sin dai primi accertamenti aveva notato alcune incongruenze, e quando il cadavere è stato girato durante l’ispezione cadaverica del medico legale sarebbero stati trovati dei lividi su un braccio che non sarebbero compatibili con la caduta bensì con un contatto, forse la stretta di una mano. Un particolare che non significa di per sé che non possa essersi trattato di una disgrazia, ma che forse qualcuno ha preferito non riferire tutto quello che sapeva.
La preside: «Escluderei droghe e alcol»
La classe quinta E del liceo «Ippolito Nievo» di Padova, di cui faceva parte il giovane, era arrivata a Milano sabato assieme alla quinta F, in quanto partecipanti al progetto Expo. La gita sarebbe culminata con la visita all’esposizione universale. «Escluderei alcol o droghe dalle ipotesi - ha sottolineato la preside Maria Grazia Rubini -. Penso che si sia trattato di un semplice malore o comunque di un incidente, perché un ragazzo così, come me l’hanno descritto, non lo collego assolutamente a droghe o a eccessi incontrollati. Mi sentirei veramente di metterci la mano sul fuoco, era una bravo ragazzo. Molto tranquillo, affidabile e maturo per la sua età». Ancora non si sa quando gli studenti rientreranno a Padova, visto che gli interrogatori della polizia, che sta indagando sul caso, continueranno ancora a lungo.
Le cause e i lati oscuri
Secondo la polizia il giovane sarebbe uscito dalla camera nella notte, colto da malore, e probabilmente la porta di sicurezza si sarebbe richiusa non consentendogli più di rientrare, e lasciandolo imprigionato sulla scala a chiocciola esterna. Forse gli è potuta venire l’idea di scavalcare la balaustra per arrivare alla finestra adiacente, distante oltre un metro. Il ragazzo aveva trascorso la serata con due o tre compagni bevendo alcolici, ma in modica quantità. Il gruppo scolastico proveniva dall’Istituto Ippolito Nievo di Padova, ed era a Milano in occasione di Expo. L’autorità giudiziaria ha disposto l’autopsia sul corpo dello studente. Ci sono tuttavia dei lati ancora poco chiari nella vicenda. Sul posto, infatti, agli agenti delle Volanti e del commissariato di zona si sono aggiunti gli investigatori della Squadra Mobile. La polizia sin dai primi accertamenti aveva notato alcune incongruenze, e quando il cadavere è stato girato durante l’ispezione cadaverica del medico legale sarebbero stati trovati dei lividi su un braccio che non sarebbero compatibili con la caduta bensì con un contatto, forse la stretta di una mano. Un particolare che non significa di per sé che non possa essersi trattato di una disgrazia, ma che forse qualcuno ha preferito non riferire tutto quello che sapeva.
Le cause e i lati oscuri
Secondo la polizia il giovane sarebbe uscito dalla camera nella notte, colto da malore, e probabilmente la porta di sicurezza si sarebbe richiusa non consentendogli più di rientrare, e lasciandolo imprigionato sulla scala a chiocciola esterna. Forse gli è potuta venire l’idea di scavalcare la balaustra per arrivare alla finestra adiacente, distante oltre un metro. Il ragazzo aveva trascorso la serata con due o tre compagni bevendo alcolici, ma in modica quantità. Il gruppo scolastico proveniva dall’Istituto Ippolito Nievo di Padova, ed era a Milano in occasione di Expo. L’autorità giudiziaria ha disposto l’autopsia sul corpo dello studente. Ci sono tuttavia dei lati ancora poco chiari nella vicenda. Sul posto, infatti, agli agenti delle Volanti e del commissariato di zona si sono aggiunti gli investigatori della Squadra Mobile. La polizia sin dai primi accertamenti aveva notato alcune incongruenze, e quando il cadavere è stato girato durante l’ispezione cadaverica del medico legale sarebbero stati trovati dei lividi su un braccio che non sarebbero compatibili con la caduta bensì con un contatto, forse la stretta di una mano. Un particolare che non significa di per sé che non possa essersi trattato di una disgrazia, ma che forse qualcuno ha preferito non riferire tutto quello che sapeva.
La preside: «Escluderei droghe e alcol»
La classe quinta E del liceo «Ippolito Nievo» di Padova, di cui faceva parte il giovane, era arrivata a Milano sabato assieme alla quinta F, in quanto partecipanti al progetto Expo. La gita sarebbe culminata con la visita all’esposizione universale. «Escluderei alcol o droghe dalle ipotesi - ha sottolineato la preside Maria Grazia Rubini -. Penso che si sia trattato di un semplice malore o comunque di un incidente, perché un ragazzo così, come me l’hanno descritto, non lo collego assolutamente a droghe o a eccessi incontrollati. Mi sentirei veramente di metterci la mano sul fuoco, era una bravo ragazzo. Molto tranquillo, affidabile e maturo per la sua età». Ancora non si sa quando gli studenti rientreranno a Padova, visto che gli interrogatori della polizia, che sta indagando sul caso, continueranno ancora a lungo.