Il 25 giugno 2009 muore, nella sua casa di Holmby Hills (Los Angeles), Michael Jackson, The King of Pop, entrato nel Guinness dei Primati per essere l'artista di maggior successo di tutti i tempi con oltre un miliardo di dischi venduti. Stando alle dichiarazioni del dott. Murray, la notte del 24 giugno 2009, nonostante avesse somministrato in più riprese alcune benzodiazepine al cantante, quest'ultimo non sarebbe riuscito ad addormentarsi. Alle ore 10.40 il medico gli somministra quindi l'anestetico Propofol e dopo che Jackson si addormenta verso le ore 10.50, lo lascia solo per due minuti per andare in bagno.
Tornato nella stanza, verso le ore 10.52, Murray, si accorge che la popstar non respira più, e inizia a praticare la rianimazione cardiopolmonare. Durante le indagini si scoprirà che dopo la somministrazione del Propofol, Murray era al telefono e stava utilizzando due cellulari, di cui non si è servito per chiamare i soccorsi, ma per effettuare varie chiamate ed invii di mail tra cui una per tranquillizzare un funzionario della Lloyd's Insurance, l'assicurazione dei concerti londinesi che il cantante avrebbe dovuto tenere entro breve, riguardo alle condizioni di salute di Jackson. I soccorsi vengono chiamati più di un'ora dopo, alle ore 12.21, dalla guardia del corpo di Jackson, Alvarez, come testimoniò anche il paramedico che ricevette la telefonata. I paramedici del Los Angeles Fire Department giungono alle 12.28. Il tempestivo trasferimento alla clinica dell'UCLA Medical Center non basta; i tentativi di rianimazione falliscono e Michael Jackson viene dichiarato morto alle ore 14.26. L'autopsia stabilì che la sua morte avvenne per una somministrazione eccessiva di Propofol, a pochi giorni dalle ultime prove dei concerti che si sarebbero dovuti tenere alla O2 Arena di Londra. (CorriereDellaSera)
Tornato nella stanza, verso le ore 10.52, Murray, si accorge che la popstar non respira più, e inizia a praticare la rianimazione cardiopolmonare. Durante le indagini si scoprirà che dopo la somministrazione del Propofol, Murray era al telefono e stava utilizzando due cellulari, di cui non si è servito per chiamare i soccorsi, ma per effettuare varie chiamate ed invii di mail tra cui una per tranquillizzare un funzionario della Lloyd's Insurance, l'assicurazione dei concerti londinesi che il cantante avrebbe dovuto tenere entro breve, riguardo alle condizioni di salute di Jackson. I soccorsi vengono chiamati più di un'ora dopo, alle ore 12.21, dalla guardia del corpo di Jackson, Alvarez, come testimoniò anche il paramedico che ricevette la telefonata. I paramedici del Los Angeles Fire Department giungono alle 12.28. Il tempestivo trasferimento alla clinica dell'UCLA Medical Center non basta; i tentativi di rianimazione falliscono e Michael Jackson viene dichiarato morto alle ore 14.26. L'autopsia stabilì che la sua morte avvenne per una somministrazione eccessiva di Propofol, a pochi giorni dalle ultime prove dei concerti che si sarebbero dovuti tenere alla O2 Arena di Londra. (CorriereDellaSera)