Nickname Habbo.it: Luce1983[Solo i moderatori hanno il permesso di visualizzare questa immagine]
Link Competizione: [Solo i moderatori hanno il permesso di visualizzare questo link] Testo: Oggi vorrei raccontarvi il motivo per cui ormai da anni non festeggio più Halloween: Era il 2010 e con i miei amici, abbiamo deciso di organizzare una festa in maschera in occasione della notte di Halloween in una cascina di famiglia abbandonata: Harbergsen.
Già la posizione di quella costruzione, proprio sulla collina, lasciava presagire che il posto potesse essere isolato e pertanto nascondere insidie e pericoli!
Da bambina, quando scrutavo Harbergsen da lontano, soprattutto sul far della sera, con tutta quella nebbia fitta che lo accerchiava, mi aveva fatto sempre pensare ai suoi abitanti: fantasmi, zombie, o comunque creature spaventose, ma ormai ero cresciuta e quelle suggestioni me le lasciavo alle spalle e lasciavo spazio a chi voleva credere alle leggende per provare il famoso brivido lungo la schiena!
Nonostante gli avvertimenti dei conoscenti a cui avevo rivelato il mio programma per la sera successiva e avendo risposto con un ghigno beffardo ai loro racconti circa quel posto "maledetto" mi affrettai a catapultarmi in strada dove avevo appuntamento con gli altri.
Avevamo deciso di fare una prova di coraggio o comunque una bravata, recandoci una notte prima li io, il mio cane Argo e due miei compagni di classe: Clarissa e Diego. Ovviamente nessuno dei nostri genitori era a conoscenza del fatto che avremmo trascorso da soli li la notte.
Ognuno di noi aveva detto ai genitori che avremmo dormito da un amico! Arrivati sul posto, aprimmo il portone impolverato.
Mi aspettavo che anche il suoi interno fosse malconcio e invece, era tutto pulito, persino il pavimento era lucido, proprio come se vi abitasse qualcuno e questo particolare ci allettò ulteriormente, invitandoci ad addentrarci ulteriormente in quelle grosse stanze.
Diego ad un tratto esitò col dire: "Ragazze, credo che qualcuno abbia occupato prima di noi questo castello, quindi credo sia il caso di fare retro front!", a quel punto Clarissa non fece altro che accettare la proposta di Diego senza batter ciglio. Toccava a me prendere la decisione, ma ovviamente, come potrete già immaginare, la mia risposta fu: " Andate! io resto!".
Da quel momento restai sola con Argo e continuammo ad ispezionare la grande casa fino a trovare una camera dal letto.
Mi sistemai come meglio potevo fare: tirai fuori dallo zaino la copertina e mi adagiai sul letto con Argo accanto.
Pensai che quella poteva essere la camera da letto degli avi, di cui avevo tanto sentito parlare e di cui mai nessuno ha voluto raccontarmi le strane circostanze per cui persero la vita!
A ridosso di questi pensieri, mi giravo e rigiravo nervosamente cercando una posizione comoda per potermi finalmente rilassare. Un tonfo proveniente dal piano inferiore mi distolse da quei pensieri...Quel lato non ancora lo avevo visitato, forse c'era la cucina lì! Pensai: "Sarà qualche topo in cerca di cibo!";
Argo, iniziò ad abbaiare: "Argo dannazione! Fai silenzio! Sono le 4! Non riesco a chiudere occhio! Lasciami dormire!",
ma il cane proprio non ne voleva sapere e affannosamente si diresse nella stessa direzione da cui era giunto il rumore.
Lo sentivo al piano inferiore che continuava disperatamente ad abbaiare e non tornava nonostante i miei ripetuti richiami, così mi sentii costretta ad andare ad ammonirlo di persona con la speranza di ottenere la tanto desiderata pace!
Assonnata e con la velocità di un bradipo, infilai la prima scarpa, poi la seconda e...Puf! Andò via la corrente!
"Ma non è possibile! Tutte ora queste coincidenze!". Iniziai ad aver paura. Fortunatamente ricordai che sul comò c'era un antico candelabro e mi avvalsi di quello per potermi fare strada fino al pian terreno.
"Arrivo Argo! Arri...ma cosa diamine succede?"
Feci un balzo indietro! Altro che topo furtivo!
Mi ritrovai difonte una donna in camicia da notte bianca, molto chiara di pelle, col viso tumefatto e un rigolo di sangue che varca l'angolo delle labbra sottili, i capelli neri come la notte scompigliati...
chi può aver mai deturpato quel viso angelico?
Ma il quesito prevalente è: come è entrata in casa questa donna? Chi è?
Stringendo il candelabro, le domandai: "Chi sei? Cosa vuoi da me? Cosa ci fai qui? Mi hai seguito?"
Argo intanto non la perdeva di vista e continua a ringhiarle contro; questo non era un buon segno, dato che quando a lui non garba qualcuno, difficilmente sbaglia!
La donna mi fissava in silenzio, e li mi resi conto che gli intrusi lì eravamo io ed Argo! I suoi occhi iniziano ad accendersi come tizzoni ardenti e l'azzurro angelico degli occhi si trasforma in rosso rubino, anzi rosso sangue, proprio quello che iniziava a scendere dai suoi occhi e dalle pallide labbra spuntano due canini acuminati che spaventarono anche Argo.
Con un balzo felino, in un istante, si materializzò innanzi a me e con grande maestria mi sottomise senza sforzo immobilizzandomi sul pavimento!
Mentre fissavo il soffitto cercai di capire cosa stesse accadendo. L'unica cosa da fare era lottare per la salvezza. La colpii più volte con il candelabro che continuavo a stringere gelosamente nella mano e che si stava rivelando l'unica arma valida a portata di mano, ma i colpi infertile parevano non indebolirla bensì ne incrementavano la ferocia.
La donna si stava rivelando un demone vero e proprio:
tirò fuori gli artigli mortali e mi sussurrò all'orecchio:
"Happy Halloween Luce" mentre mi si avventava al collo...
"Luce! Luce! Svegliati!!!!!! cosa ci fai sul pavimento? hai avuto un malore?"
ed io stropicciandomi gli occhi: "No mamma, sto bene! Mi sarò addormentata mentre giocavo con Argo"
"Ah ringraziando il cielo stai bene! ma non mi spiego cosa ci facevi sul pavimento! Sappi comunque che è tardi! non avevi appuntamento con Diego e Clarissa???"
"Ehm...no mamma, non mi sento bene, avrò preso freddo!", farfugliai impietrita mentre mi guardavo la mano...
"Va bene, ma almeno avvisali! Ma... dimmi un pò: cosa ci fai con quel candelabro in mano? ma soprattutto...dove lo hai preso?!"
Guardai Argo stupefatta e ci scambiammo uno sguardo d'intesa...
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