Nel corso della storia poche armi umane sono state più dannose di una piccola zanzara infetta dalla malaria, una delle malattie più antiche e letali esistenti al mondo. Oggi sappiamo che può avere infettato i dinosauri, che è stata individuata nei resti mummificati trovati in Egitto e che probabilmente uccise Genghis Khan.
La settimana scorsa gli scienziati della University of California hanno pubblicato sulla Proceedings of the National Academy of Sciences, un’importante rivista scientifica americana, i risultati di uno studio durante il quale hanno generato alcuni esemplari di zanzare mutanti potenzialmente in grado eliminare quasi del tutto la malaria dalla popolazione mondiale delle zanzare. La procreazione di questi esemplari è stata possibile grazie alla CRISPR-Cas9, una nuova tecnica di controllo genetico che in pratica permette di “copincollare” segmenti di DNA di una certa creatura in un’altra. Grazie a CRISPR, gli scienziati della University of California hanno aggiunto ad alcune zanzare un gene già esistente che permette loro di resistere alla malaria, oltre a una serie di modifiche che permette a tutta la loro prole di ereditare la resistenza.Bier e Gantz hanno invece contribuito alla seconda parte dello studio: i due, che nel 2015 sono già riusciti a inserire delle istruzioni genetiche in alcuni esemplari di moscerini, hanno aiutato a inserire istruzioni modificate nel DNA delle Anopheles stephensi. Nelle nuove istruzioni hanno legato la trasmissione del gene della resistenza alla malaria a quello che genera gli occhi rossi. Quasi il 100 per cento della prole degli esemplari modificati ha gli occhi rossi, e quindi presumibilmente anche il gene che determina la resistenza alla malaria.
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