Il Re di Spagna Filippo VI ha sciolto oggi il Parlamento dopo quattro mesi in cui i partiti non sono riusciti a formare un nuovo Governo, con le nuove elezioni che si terranno il prossimo 26 giugno. Il decreto reale era atteso dalla scorsa settimana, quando i leader dei partiti spagnoli avevano riferito che nessuno era stato capace di raggiungere una maggioranza parlamentare per diventare primo ministro. Il decreto è stato firmato poche ore dopo la scadenza legale per la formazione del nuovo Esecutivo, che sarebbe dovuto emergere dalle elezioni di dicembre 2015. Da quel momento il panorama politico spagnolo ha vissuto uno stallo dopo decenni di predominanza dei due partiti storici, i conservatori del Partito Popolare e del Partito Socialista. Le nuove forze politiche emerse con le elezioni del 20 dicembre scorso, Podemos e Ciudadanos, hanno rimescolato le carte creando un Parlamento provvissorio. Da quando si è instaurata la democrazia in Spagna dopo la morte del dittatore Francisco Franco nel 1975, questa è stata la compagine parlamentare spagnola più breve di sempre e la prima a essere dissolta per la mancata nomina del primo ministro.
Nel decreto reale si stabilisce che il 10 giugno potrà ufficialmente iniziare la campagna elettorale e che il futuro nuovo Parlamento sarà convocato il 19 luglio. Mariano Rajoy, leader del Partito Popolare eletto primo ministro nel 2011, rimarrà in carica fino a quando il nuovo Parlamento non sceglierà il Governo. Per i sondaggi il suo partito arrivera' di nuovo primo nelle prossime elezioni ma, ancora una volta, non riceverà sufficienti voti per ottenere la maggioranza parlamentare. E' prevedibile quindi che, terminato il conteggio delle schede, partirà un nuovo round di trattative per formare una coalizione di Governo all'interno del frammentato scenario politico spagnolo.
"Speriamo che tutti abbiano imparato la lezione e che il prossimo Parlamento raggiunga un accordo il prima possibile", ha affermato Patxi Lopez, speaker del Parlamento uscente.
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Nel decreto reale si stabilisce che il 10 giugno potrà ufficialmente iniziare la campagna elettorale e che il futuro nuovo Parlamento sarà convocato il 19 luglio. Mariano Rajoy, leader del Partito Popolare eletto primo ministro nel 2011, rimarrà in carica fino a quando il nuovo Parlamento non sceglierà il Governo. Per i sondaggi il suo partito arrivera' di nuovo primo nelle prossime elezioni ma, ancora una volta, non riceverà sufficienti voti per ottenere la maggioranza parlamentare. E' prevedibile quindi che, terminato il conteggio delle schede, partirà un nuovo round di trattative per formare una coalizione di Governo all'interno del frammentato scenario politico spagnolo.
"Speriamo che tutti abbiano imparato la lezione e che il prossimo Parlamento raggiunga un accordo il prima possibile", ha affermato Patxi Lopez, speaker del Parlamento uscente.
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