Hillary Clinton ha vinto le primarie di Washington Dc, l'ultimo appuntamento elettorale prima della convention di luglio del partito democratico a Philadelphia. Queste votazioni non avevano alcuna importanza dal punto di vista numerico, visto che Clinton aveva già superato quota 2.383 delegati necessari per aggiudicarsi la nomination. Ora tutti si chiedono che cosa intende fare Bernie Sanders. Ieri sera ha avuto un colloquio privato con Clinton. Diverse persone vicine al senatore del Vermont sostengono che nell'incontro Sanders avrebbe chiesto alla candidata alle presidenziali dei democratici una serie precisa di rassicurazioni. In pratica la certezza che Clinton porti avanti la piattaforma di Sanders, soprattutto includendo battaglie come quella sulla paga minima oraria a 15 dollari per i lavoratori federali. E ancora il rinnovo delle infrastrutture attraverso la creazione di posti di lavoro e università pubbliche di qualità. Fino a questo momento Sanders si è rifiutato di ritirarsi dalla corsa e di far votare i suoi delegati per Clinton. Una strategia precisa per aumentare il peso della sua corrente attraverso il partito, che proprio ieri ha detto che necessita di essere completamente riformato.
Domenica Sanders aveva detto che non aveva alcuna intenzione di cedere e che avrebbe continuato fino alla convention a fare campagna elettorale nel tentativo di chiamare verso sé i super delegati. Una strada molto difficile da percorrere, ma soprattutto molto pericolosa per i democratici che potrebbero così dare spazio a Donald Trump. Adesso si attende solo l'annuncio che Sanders ha detto che farà alle 20.30 ora di New York. Sarà il momento in cui capire la scelta finale del senatore: se andrà alla guerra, oppure, come ha detto, collaborerà con Clinton.
Domenica Sanders aveva detto che non aveva alcuna intenzione di cedere e che avrebbe continuato fino alla convention a fare campagna elettorale nel tentativo di chiamare verso sé i super delegati. Una strada molto difficile da percorrere, ma soprattutto molto pericolosa per i democratici che potrebbero così dare spazio a Donald Trump. Adesso si attende solo l'annuncio che Sanders ha detto che farà alle 20.30 ora di New York. Sarà il momento in cui capire la scelta finale del senatore: se andrà alla guerra, oppure, come ha detto, collaborerà con Clinton.
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