Louisiana Era un'imboscata la sparatoria a Baton Rouge: l'autore è un afroamericano di 29 anni, ex Marine
Nuova strage di poliziotti in America. Stavolta a Baton Rouge, la città della Louisiana teatro poco più di dieci giorni fa dell'uccisione dell'afroamericano Alton Sterling da parte di un agente. Il bilancio dell'agguato è di tre agenti morti e almeno tre feriti. Una morte, quella di Sterling, così come quella di Philando Castile il giorno dopo in Minnesota, che ha riacceso le tensioni razziali, spingendo in piazza per giorni centinaia di persone e alimentando la folle rabbia del killer di Dallas, Micah Johnson, che con i suoi colpi ha ucciso cinque agenti.
A Baton Rouge la violenza è esplosa di nuovo contro la polizia: il sindaco della città Kip Holden ha descritto l'attacco come una vera e propria "imboscata" eseguita da "più sospettati", uno dei quali ucciso. Il killer di Baton Rouge è stato identificato in Gavin Eugene Long, afroamericano di 29 anni, di Kansas City, in Missouri. In diversi post online sul proprio canale YouTube, Long faceva riferimento ai recenti fatti di cronaca relativi alle uccisioni di afroamericani dalla polizia in Usa affermando che, in quanto "maschio alfa", intendeva "opporsi all'ingiustizia". Proprio a Baton Rouge, il 5 luglio scorso, il 37enne afroamericano Alton Sterling era rimasto ucciso dopo una colluttazione con la polizia. In un video pubblicato l'8 luglio scorso, Long sottolineava di non essere affiliato ad alcun movimento o individuo: "Voglio che lo sappiate tutti se dovesse succedere qualcosa, se dovessi fare qualcosa?non collegatemi a nulla, io sono affiliato allo spirito della giustizia: niente di piu' e niente di meno". Afroamericano anche uno dei tre agenti uccisi: Montrell Jackson, da poco diventato padre. Gli altri due poliziotti vittime del folle gesto di Long si chiamavano Matthew Gerald e Brad Garafola. Quello che è stato ucciso aveva un fucile d'assalto. L'attacco è avvenuto intorno alle 9 del mattino locali, a poco più di un chilometro dalla centrale della polizia. I colpi sparati sarebbero stati almeno 30. "Non c'è nessuna giustificazione per la violenza contro le forze dell'ordine. L'agguato ha fatto salire l'allerta fra la polizia in tutti gli Stati Uniti. Il New York Police Department ha rafforzato l'indicazione agli agenti a muoversi in coppia e a fare attenzione a chi si avvicina. A Cleveland, dove si apre nelle prossime ore la convention repubblicana, la sicurezza è stata rafforzata. "Siamo pronti", ha assicurato l'agente del Secret Service a cui fa capo la sicurezza dello show della destra americana. Donald Trump intanto non si è lasciato sfuggire l'occasione per attaccare: "Quanti agenti devono morire per mancanza di leadership? Chiediamo ordine", ha twittato il tycoon. Gli spari di Baton Rouge arrivano pochi giorni dopo le commemorazioni a Dallas per la strage dei cinque agenti, a cui Obama ha partecipato insieme all'ex presidente George W. Bush per inviare un segnale di unità al paese. E dopo i primi incontri organizzati alla Casa Bianca fra gli attivisti, inclusi 'Black Lives Matter', e le forze di polizia nel tentativo di instaurare un dialogo e stemperare le tensioni. Eppure proprio a Dallas Obama ha ammesso che la ferita razziale, per l'America, è tutt'altro che chiusa. L'Fbi intanto sta collaborando con la polizia di Baton Rouge nelle indagini, durante le quali sono stati coinvolti anche robot per verificare l'eventuale presenza di esplosivi nei luoghi della sparatoria. Il governatore della Louisiana, John Edwards, ha parlato di un "attacco ingiustificato" e ha visitato gli agenti feriti in ospedale. Il discorso di Obama "Attacchi alla polizia sono attacchi a tutti noi" Appena dopo il fatto, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha definito l'imboscata un atto compiuto da "codardi che non parlano a nome di nessuno" e qualche ora dopo, dalla Casa Bianca, ha sottolineato: "La morte di questi tre coraggiosi agenti evidenzia i rischi che la polizia affronta ogni giorno". Come nazione - ha ricordato il presidente Usa - "dobbiamo affermare con forza e chiarezza che nulla giustifica la violenza contro le forze dell'ordine. Gli attacchi contro la polizia sono attacchi contro tutti noi e contro lo stato di diritto, che e' cio' che rende possibile la societa'". Il paese - ha ricordato Obama - deve ora "concentrarsi su parole e azioni che possano unirlo invece di dividerlo ulteriormente".
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