L'Inter perde malamente un derby pazzesco (3-0 il risultato finale): il brasiliano apre le danze dopo 43'' e raddoppia nella ripresa, all'89' va in gol Cassano su rigore, ma nel recupero si fa espellere. I nerazzurri si dimostrano immaturi tatticamente, chance bruciata. FOTO AP/LA PRESSE
Forse, per Leonardo sarà l’unica – magra - consolazione. Vedere il ragazzo che ha scovato lui in Brasile, diventare finalmente grande. Il resto, però, è tutto da buttare. Per Leonardo e per l’Inter, che perde il derby 3-0 e viene ricacciata a -5 una volta giunta al momento del dunque. Senza Ibrahimovic, a recitare il ruolo del protagonista è Pato, che segna dopo 43 secondi e raddoppia nella ripresa sentenziando il derby con il piglio del grande campione. Prima del tris di Cassano all’89’ su rigore. Al momento del dunque, dicevamo. Il Diavolo non stecca, anzi. Ci mette tutta la grinta del mondo e stritola un’Inter troppo sbilanciata in avanti. A sette giornate dal termine il campionato non può dirsi concluso. Ma di certo l’Inter ha perso una bella occasione per dimostrarsi grande. Il Milan l’ha colta in pieno.
MILAN “OLANDESE”, STANKOVIC IN PANCA - Massimiliano Allegri non recupera Pirlo, indisponibile come Ambrosini, Bonera, Inzaghi e Jankulovski. Oltre allo squalificato Ibrahimovic. Torna in campo Zambrotta, alla prima del 2011 al posto di Antonini, che gli lascia il posto di terzino sinistro nel solito 4-3-1-2 milanista nel quale Boateng va a supporto di Pato e Robinho. A centrocampo il sacrificato è Flamini, con Van Bommel e Seedorf che partono dal primo minuto. Leonardo risponde con un 4-2-3-1 di marca “Mourinho”, con Pandev dentro e Stankovic in panchina. Davanti c’è Pazzini, con Eto’o a sinistra e Sneijder trequartista. Gli unici indisponibili sono lo squalificato Lucio e il lungodegente Samuel. Milito parte in panchina.
SCENOGRAFIA DISSACRANTE, PATO FULMINANTE - La tensione è alle stelle. Non si fa nemmeno in tempo a dare uno sguardo alle coreografie, tra le quali spicca la raffigurazione dell’ultima cena leonardesca della Curva Sud (ma con un esplicito “Giuda interista” a mo’ di didascalia), che è già partita, già derby. E già gol. Sono passati soltanto 43 secondi dal calcio d’inizio, quando la difesa dell’Inter va in tilt applicando il fuorigioco con palla scoperta con i due centrali e non con i terzini. Gattuso mette dentro, Robinho è solo e sul rimpallo successivo Pato insacca. 1-0 per il Milan e San Siro in delirio, anche se non è il gol più rapido nella storia della stracittadina (il primato è di Sandro Mazzola, 24 febbraio 1963). L’Inter prova a reagire, però finisce soltanto per esporsi al contropiede rossonero. Pazzini, Eto’o, ma anche Pandev e Sneijder non pressano mai e lasciano partire la manovra rossonera. Il Diavolo gode di troppi spazi e sfiora il raddoppio, specie al 9’, quando Rizzoli lascia correre dopo un mani evidente di Maicon su tiro di Seedorf.
SCIAGURATO ETO’O, PRODIGIO ABBIATI - Intorno al 20’ i ritmi si abbassano ed esce l’Inter. La partita sale di tono e si fa vibrante. I nerazzurri si riversano nella metà campo rossonera e fanno girare bene il pallone, seppure a velocità ridotta. Arrivano tre grandissime occasioni. Al 19’ Zambrotta si fa uccellare da Pazzini in area e concede una chance da urlo all’interista. Che ci prova ma spara contro Abbiati e si brucia il pareggio. Il portiere del Milan fa un miracolo autentico al 38’, quando Thiago Motta incorna alla perfezione su un corner dalla destra. Abbiati con un riflesso la toglie dalla linea e salva il risultato. Al 43’, invece, è un Eto’o in modalità “Calloni” a calciare fuori un pallone dall’area piccolo. Esattamente come a Torino con la Juventus. E il Milan? Tiene botta e riparte, dando l’impressione di poter far molto male a una difesa un po’ sbrindellata come quella nerazzurra. Al 24’ Pato ci prova dal limite dell’area, mentre al 26’ Robinho viene ammonito per una smaccata simulazione in area. E al 37’ Van Bommel colpisce una traversa clamorosa dai 30 metri (con deviazione di Motta). È un gran derby, che il Milan porta all’intervallo sull’1-0.
CHIVU ROSSO, PATO DOPPIO - Il secondo tempo pare iniziare con meno verve. Eppure, le emozioni ripartono a mille. Al 51’ Gattuso se ne va per un problema al gluteo e viene rimpiazzato da Flamini. Passano tre minuti e l’Inter resta in dieci. Ranocchia va a vuoto su un’imbeccata in ripartenza di Boateng per Pato. Il brasiliano vola verso Julio Cesar, Chivu gli sbarra la strada. È fallo su chiara occasione da gol, quindi il rosso è inevitabile. Leonardo risponde togliendo Pandev e gettando nella mischia Cordoba. L’Inter subisce il contraccolpo e al 63’ arriva il 2-0 al termine di una splendida azione avviata da Flamini e orchestrata da Seedorf, che mette Abate in porta. Il terzino sbaglia il tiro, ma serve Pato che mette dentro il 2-0 di testa. Il brasiliano è avanti di un soffio, la terna non lo vede ed è una mazzata tremenda per Leonardo. Che reagisce levando uno spento Pazzini per il rientrante Milito.
ROBINHO SPRECA, CASSANO NO - Entra il Principe, ma l’Inter non si sveglia. Anzi, se i nerazzurri restano in partita lo devono alla mira (solita) di Robinho che dilapida tre occasioni incredibili tra 66’ e 77’. All’80’, poi, Allegri lo leva per mettere Cassano. Leonardo capisce che è andata e così risparmia gli ultimi venti minuti a Cambiasso, rimpiazzandolo con Stankovic. Flamini trova il 3-0, ma viene fermato per fuorigioco. E a sei minuti dal termine viene rimpiazzato anche Pato, che si prende la standing-ovation lasciando il posto a Emanuelson. Ma non è finite. Perché all’88’ Seedorf lancia dentro Cassano, Zanetti lo tira giù ed è rigore. L’argentino viene soltanto ammonito e gli va di lusso. Dal dischetto va lo stesso FantAntonio, che spiazza Julio Cesar e cala il tris. Se ne va la partita. Ma anche Cassano, che nel giro di due minuti prende due gialli. Prima togliendosi la maglia dopo il gol, poi con un fallo troppo plateale. Il minore dei mali, la minore delle “cassanate”. È finite qui.
ADDIO INTER? PATO MEGLIO DI IBRA - Leonardo getta la spugna? Probabilmente stando a sentire lui non sarà così. Certo è che il suo calcio ha preso una bella mazzata, la terza consecutiva nella stracittadina dopo i due derby della Madonnina persi contro José Mourinho nella stagione passata. Troppo sbilanciato già nelle fasi iniziali, senza le mosse giuste per rimediare. E con la sensazione pericolosa di non “tenere” il campo adeguatamente. Esattamente come accadde al suo Milan un anno fa. Il campionato sembra richiudersi, con anche il Napoli che può farsi sotto battendo la Lazio alle 12:30. Il Diavolo si rialza nel momento più importante, tiene la vetta per la 22esima giornata di fila e dopo 7 anni fa doppietta nella stracittadina grazie a un Pato tirato a lucido. Che, ora, ha segnato un gol in più di Ibra in campionato: 15 con 14.
Forse, per Leonardo sarà l’unica – magra - consolazione. Vedere il ragazzo che ha scovato lui in Brasile, diventare finalmente grande. Il resto, però, è tutto da buttare. Per Leonardo e per l’Inter, che perde il derby 3-0 e viene ricacciata a -5 una volta giunta al momento del dunque. Senza Ibrahimovic, a recitare il ruolo del protagonista è Pato, che segna dopo 43 secondi e raddoppia nella ripresa sentenziando il derby con il piglio del grande campione. Prima del tris di Cassano all’89’ su rigore. Al momento del dunque, dicevamo. Il Diavolo non stecca, anzi. Ci mette tutta la grinta del mondo e stritola un’Inter troppo sbilanciata in avanti. A sette giornate dal termine il campionato non può dirsi concluso. Ma di certo l’Inter ha perso una bella occasione per dimostrarsi grande. Il Milan l’ha colta in pieno.
MILAN “OLANDESE”, STANKOVIC IN PANCA - Massimiliano Allegri non recupera Pirlo, indisponibile come Ambrosini, Bonera, Inzaghi e Jankulovski. Oltre allo squalificato Ibrahimovic. Torna in campo Zambrotta, alla prima del 2011 al posto di Antonini, che gli lascia il posto di terzino sinistro nel solito 4-3-1-2 milanista nel quale Boateng va a supporto di Pato e Robinho. A centrocampo il sacrificato è Flamini, con Van Bommel e Seedorf che partono dal primo minuto. Leonardo risponde con un 4-2-3-1 di marca “Mourinho”, con Pandev dentro e Stankovic in panchina. Davanti c’è Pazzini, con Eto’o a sinistra e Sneijder trequartista. Gli unici indisponibili sono lo squalificato Lucio e il lungodegente Samuel. Milito parte in panchina.
SCENOGRAFIA DISSACRANTE, PATO FULMINANTE - La tensione è alle stelle. Non si fa nemmeno in tempo a dare uno sguardo alle coreografie, tra le quali spicca la raffigurazione dell’ultima cena leonardesca della Curva Sud (ma con un esplicito “Giuda interista” a mo’ di didascalia), che è già partita, già derby. E già gol. Sono passati soltanto 43 secondi dal calcio d’inizio, quando la difesa dell’Inter va in tilt applicando il fuorigioco con palla scoperta con i due centrali e non con i terzini. Gattuso mette dentro, Robinho è solo e sul rimpallo successivo Pato insacca. 1-0 per il Milan e San Siro in delirio, anche se non è il gol più rapido nella storia della stracittadina (il primato è di Sandro Mazzola, 24 febbraio 1963). L’Inter prova a reagire, però finisce soltanto per esporsi al contropiede rossonero. Pazzini, Eto’o, ma anche Pandev e Sneijder non pressano mai e lasciano partire la manovra rossonera. Il Diavolo gode di troppi spazi e sfiora il raddoppio, specie al 9’, quando Rizzoli lascia correre dopo un mani evidente di Maicon su tiro di Seedorf.
SCIAGURATO ETO’O, PRODIGIO ABBIATI - Intorno al 20’ i ritmi si abbassano ed esce l’Inter. La partita sale di tono e si fa vibrante. I nerazzurri si riversano nella metà campo rossonera e fanno girare bene il pallone, seppure a velocità ridotta. Arrivano tre grandissime occasioni. Al 19’ Zambrotta si fa uccellare da Pazzini in area e concede una chance da urlo all’interista. Che ci prova ma spara contro Abbiati e si brucia il pareggio. Il portiere del Milan fa un miracolo autentico al 38’, quando Thiago Motta incorna alla perfezione su un corner dalla destra. Abbiati con un riflesso la toglie dalla linea e salva il risultato. Al 43’, invece, è un Eto’o in modalità “Calloni” a calciare fuori un pallone dall’area piccolo. Esattamente come a Torino con la Juventus. E il Milan? Tiene botta e riparte, dando l’impressione di poter far molto male a una difesa un po’ sbrindellata come quella nerazzurra. Al 24’ Pato ci prova dal limite dell’area, mentre al 26’ Robinho viene ammonito per una smaccata simulazione in area. E al 37’ Van Bommel colpisce una traversa clamorosa dai 30 metri (con deviazione di Motta). È un gran derby, che il Milan porta all’intervallo sull’1-0.
CHIVU ROSSO, PATO DOPPIO - Il secondo tempo pare iniziare con meno verve. Eppure, le emozioni ripartono a mille. Al 51’ Gattuso se ne va per un problema al gluteo e viene rimpiazzato da Flamini. Passano tre minuti e l’Inter resta in dieci. Ranocchia va a vuoto su un’imbeccata in ripartenza di Boateng per Pato. Il brasiliano vola verso Julio Cesar, Chivu gli sbarra la strada. È fallo su chiara occasione da gol, quindi il rosso è inevitabile. Leonardo risponde togliendo Pandev e gettando nella mischia Cordoba. L’Inter subisce il contraccolpo e al 63’ arriva il 2-0 al termine di una splendida azione avviata da Flamini e orchestrata da Seedorf, che mette Abate in porta. Il terzino sbaglia il tiro, ma serve Pato che mette dentro il 2-0 di testa. Il brasiliano è avanti di un soffio, la terna non lo vede ed è una mazzata tremenda per Leonardo. Che reagisce levando uno spento Pazzini per il rientrante Milito.
ROBINHO SPRECA, CASSANO NO - Entra il Principe, ma l’Inter non si sveglia. Anzi, se i nerazzurri restano in partita lo devono alla mira (solita) di Robinho che dilapida tre occasioni incredibili tra 66’ e 77’. All’80’, poi, Allegri lo leva per mettere Cassano. Leonardo capisce che è andata e così risparmia gli ultimi venti minuti a Cambiasso, rimpiazzandolo con Stankovic. Flamini trova il 3-0, ma viene fermato per fuorigioco. E a sei minuti dal termine viene rimpiazzato anche Pato, che si prende la standing-ovation lasciando il posto a Emanuelson. Ma non è finite. Perché all’88’ Seedorf lancia dentro Cassano, Zanetti lo tira giù ed è rigore. L’argentino viene soltanto ammonito e gli va di lusso. Dal dischetto va lo stesso FantAntonio, che spiazza Julio Cesar e cala il tris. Se ne va la partita. Ma anche Cassano, che nel giro di due minuti prende due gialli. Prima togliendosi la maglia dopo il gol, poi con un fallo troppo plateale. Il minore dei mali, la minore delle “cassanate”. È finite qui.
ADDIO INTER? PATO MEGLIO DI IBRA - Leonardo getta la spugna? Probabilmente stando a sentire lui non sarà così. Certo è che il suo calcio ha preso una bella mazzata, la terza consecutiva nella stracittadina dopo i due derby della Madonnina persi contro José Mourinho nella stagione passata. Troppo sbilanciato già nelle fasi iniziali, senza le mosse giuste per rimediare. E con la sensazione pericolosa di non “tenere” il campo adeguatamente. Esattamente come accadde al suo Milan un anno fa. Il campionato sembra richiudersi, con anche il Napoli che può farsi sotto battendo la Lazio alle 12:30. Il Diavolo si rialza nel momento più importante, tiene la vetta per la 22esima giornata di fila e dopo 7 anni fa doppietta nella stracittadina grazie a un Pato tirato a lucido. Che, ora, ha segnato un gol in più di Ibra in campionato: 15 con 14.