Carlo Acutis era un ragazzo di 15 anni morto 10 anni fa, il 12 ottobre 2016, a causa di una leucemia fulminante eppure oggi, passato da poco il decimo anniversario della sua morte, si concluderà a Milano la prima tappa del suo processo di beatificazione.
Carlo, oltre ad essere appassionato di calcio, era infatti un genio dell'informatica e già dall'età di 8 anni, non appena ricevuto il primo computer, girava per casa con un camice con su scritto scienziato informatico. Carlo però era anche un cosiddetto bravo ragazzo, frequentava la chiesa e faceva il catechista, passava pomeriggi interi con i clochard e aveva superato l'esame condotto dall'ex segretario del papa Paolo VI, monsignor Pasquale Macchi, per poter fare la comunione a soli 7 anni, due anni prima del previsto.
La madre Antonia lo ricorda come un ragazzo proprio simpatico, mosso da uno spirito di pace: Era un ragazzino come gli altri ma al tempo stesso mostrava qualità, energia e carisma fuori del comune. Come racconta il Corriere della Sera, infatti, la passione per l'informatica e la tecnologia è iniziata quando ha ricevuto come regalo il primo computer: con questo Carlo ha iniziato a impaginare un giornalino, a creare video e animazioni.
Dopo la prima fase del processo di beatificazione inizierà una seconda fase in cui saranno esaminati alcuni particolari che potrebbero essere valutati come miracoli e in Vaticano avanza l'ipotesi che questo ragazzo nato nell'epoca del web possa essere riconosciuto, prima o poi, patrono di internet.
Carlo, oltre ad essere appassionato di calcio, era infatti un genio dell'informatica e già dall'età di 8 anni, non appena ricevuto il primo computer, girava per casa con un camice con su scritto scienziato informatico. Carlo però era anche un cosiddetto bravo ragazzo, frequentava la chiesa e faceva il catechista, passava pomeriggi interi con i clochard e aveva superato l'esame condotto dall'ex segretario del papa Paolo VI, monsignor Pasquale Macchi, per poter fare la comunione a soli 7 anni, due anni prima del previsto.
La madre Antonia lo ricorda come un ragazzo proprio simpatico, mosso da uno spirito di pace: Era un ragazzino come gli altri ma al tempo stesso mostrava qualità, energia e carisma fuori del comune. Come racconta il Corriere della Sera, infatti, la passione per l'informatica e la tecnologia è iniziata quando ha ricevuto come regalo il primo computer: con questo Carlo ha iniziato a impaginare un giornalino, a creare video e animazioni.
Dopo la prima fase del processo di beatificazione inizierà una seconda fase in cui saranno esaminati alcuni particolari che potrebbero essere valutati come miracoli e in Vaticano avanza l'ipotesi che questo ragazzo nato nell'epoca del web possa essere riconosciuto, prima o poi, patrono di internet.