Non si tratta di un horror, o romantico, come potrebbe dar impressione un titolo... Si tratta di un thriller in cui il protagonista è un pendolare ritrovatosi in una situazione spinosa che, col passare delle ore, non farà altro che degenerare, lasciando l'uomo con decisioni delicate da prendere, per lui e per gli altri.
Se vi ha incuriosito, continuate pure a leggere, ma attenti che potrei farmi sfuggire alcune importanti notizie.
Michael MacCaluey, ex poliziotto, ora lavora nelle assicurazioni, fa regolarmente il pendolare. Purtroppo un giorno viene licenziato, e per non affrontare subito la cosa con la famiglia, decide di passare la giornata aspettando l'ultimo treno che solitamente prendeva. L'amico Murphy, ancora in polizia, cerca di offrirgli una mano in vano.
A questo punto, Michael prende il suo treno quando viene avvicinato da Joanna, una donna che gli propone un interessante sfida: trovare Prynne, nickname di una persona che non dovrebbe trovarsi nel treno.. e mettergli un rivelatore. Se riuscirà, otterrà una cospicua somma in denaro. A quel punto Joanna se ne va, lasciando Michael.
L'uomo titubante all'inizio, decide di accettare quando trova la prima parte di denaro promessagli. Dopo aver studiato molte persone, pensa di aver trovato Prynne e, durante una strenua lotta, riesce a lasciargli addosso il rivelatore. Ritornando al proprio posto Michael scopre che l'uomo era un agende FBI, quindi di aver sbagliato... Ma è troppo tardi. Quando prova ad avvertire l'agente, lo trova oramai privo di vita. Da qui capisce che non si tratta di un semplice incarico: chi ha addosso il trasmettitore verrà ucciso.
Le cose non migliorano, perché riceve una chiamata dalla donna che lo avverte di non sbagliare più, e che un altro errore costerà la vita della sua famiglia.
Nel provare a chiedere aiuto alla polizia, Michael mette a rischio la vita di un suo vecchio conoscente: scrive di chiamare la polizia su un giornale, e quando l'altro scende dal treno, il nostro protagonista si sente sollevato nel vedere dal finestrino l'amico dirigersi verso un poliziotto, ma con terrore lo vede invece esser spinto in strada.. ed investito.
Michael a quel punto capisce che è solo, e che dovrà combattere contro persone non raggiungibili con le sue sole forze.
Di certo non un film per tutti: all'inizio è lento, ma è bellissimo lo scorrere del tempo lento per far capire la vita di un pendolare e la sua routine di viaggio.
Inoltre è anche la presentazione dei personaggi quindi ci sono pochi cambi di zona, e per la maggior parte del film il tutto si svolge nei vagoni di un treno.
Se volete solo azione, evitatelo. Non è di certo un film di inseguimento o di super eroi.
Personalmente ho amato il film, pur essendo entrata in sala scettica. Di solito, quando vedo film come questi mi appisolo o non mi catturano, ma non questo. Sono stata trascinata dalla trama, e insieme al protagonista ho cercato di capire chi fosse il fatidico Prynne. Durante una scena di lotta non ero nemmeno sicura di voler vedere il "cattivo" di turno punito, perché la situazione lo metteva in un piano umano, al pari dello spettatore. Se fossi stata al suo posto, avrei fatto lo stesso?
A quasi fine film sono rimasta ancora sulle spine, ed è bellissimo il confronto finale. Ho adorato come non fosse il solito "protagonista vs antagonista" e basta. Il film mette nella stessa scena persone, esseri umani, con reazioni credibili ed istinto di sopravvivenza. Consiglio tantissimo di vedere L'uomo sul Treno per le persone a cui piacciono i classici thriller.
Se vi ha incuriosito, continuate pure a leggere, ma attenti che potrei farmi sfuggire alcune importanti notizie.
Trama:
Michael MacCaluey, ex poliziotto, ora lavora nelle assicurazioni, fa regolarmente il pendolare. Purtroppo un giorno viene licenziato, e per non affrontare subito la cosa con la famiglia, decide di passare la giornata aspettando l'ultimo treno che solitamente prendeva. L'amico Murphy, ancora in polizia, cerca di offrirgli una mano in vano.
A questo punto, Michael prende il suo treno quando viene avvicinato da Joanna, una donna che gli propone un interessante sfida: trovare Prynne, nickname di una persona che non dovrebbe trovarsi nel treno.. e mettergli un rivelatore. Se riuscirà, otterrà una cospicua somma in denaro. A quel punto Joanna se ne va, lasciando Michael.
L'uomo titubante all'inizio, decide di accettare quando trova la prima parte di denaro promessagli. Dopo aver studiato molte persone, pensa di aver trovato Prynne e, durante una strenua lotta, riesce a lasciargli addosso il rivelatore. Ritornando al proprio posto Michael scopre che l'uomo era un agende FBI, quindi di aver sbagliato... Ma è troppo tardi. Quando prova ad avvertire l'agente, lo trova oramai privo di vita. Da qui capisce che non si tratta di un semplice incarico: chi ha addosso il trasmettitore verrà ucciso.
Le cose non migliorano, perché riceve una chiamata dalla donna che lo avverte di non sbagliare più, e che un altro errore costerà la vita della sua famiglia.
Nel provare a chiedere aiuto alla polizia, Michael mette a rischio la vita di un suo vecchio conoscente: scrive di chiamare la polizia su un giornale, e quando l'altro scende dal treno, il nostro protagonista si sente sollevato nel vedere dal finestrino l'amico dirigersi verso un poliziotto, ma con terrore lo vede invece esser spinto in strada.. ed investito.
Michael a quel punto capisce che è solo, e che dovrà combattere contro persone non raggiungibili con le sue sole forze.
Di certo non un film per tutti: all'inizio è lento, ma è bellissimo lo scorrere del tempo lento per far capire la vita di un pendolare e la sua routine di viaggio.
Inoltre è anche la presentazione dei personaggi quindi ci sono pochi cambi di zona, e per la maggior parte del film il tutto si svolge nei vagoni di un treno.
Se volete solo azione, evitatelo. Non è di certo un film di inseguimento o di super eroi.
Personalmente ho amato il film, pur essendo entrata in sala scettica. Di solito, quando vedo film come questi mi appisolo o non mi catturano, ma non questo. Sono stata trascinata dalla trama, e insieme al protagonista ho cercato di capire chi fosse il fatidico Prynne. Durante una scena di lotta non ero nemmeno sicura di voler vedere il "cattivo" di turno punito, perché la situazione lo metteva in un piano umano, al pari dello spettatore. Se fossi stata al suo posto, avrei fatto lo stesso?
A quasi fine film sono rimasta ancora sulle spine, ed è bellissimo il confronto finale. Ho adorato come non fosse il solito "protagonista vs antagonista" e basta. Il film mette nella stessa scena persone, esseri umani, con reazioni credibili ed istinto di sopravvivenza. Consiglio tantissimo di vedere L'uomo sul Treno per le persone a cui piacciono i classici thriller.
