Imperia – Negli anni '70 l’aperitivo a base di vino, Rosso Antico, era considerato come il principe degli aperitivi. Salvador Dalì realizzò per l’azienda tre versioni della bottiglia aggiungendo motivi floreali e colori blu e celeste intensi. A oggi è difficile trovare la serie completa di tre ma a Imperia c’è.
«Queste bottiglie sono molto rare, ne hanno fatto pochissime negli anni '70 – afferma Dino Ferro dell’Enoteca Ferro e Rusconi di Oneglia - le davano con le confezioni del Rosso Antico Buton che era l’aperitivo del periodo. Con gli anni presero un valore non da poco perché le stampe di queste tre bottiglie fatte da Salvador Dalì andarono distrutte nel '72».
Uno dei padri del surrealismo, artista poliedrico, pittore, scultore, performer, Salvador Dalì lavorò anche per la pubblicità. Le sue opere riconosciute in tutto il mondo continuano a parlarci, non solo attraverso i quadri e le sculture ma anche per mezzo di prodotti commerciali come il caso della serie di tre delle bottiglie Buton.
«Fu proprio la Buton a distruggere, una volta acquistate, le stampe originali di Dalì affinché le bottiglie avessero più valore - aggiunge Dino Ferro - sapevo di averle qualcuna ancora nel negozio. Sono riuscito a trovare alcune serie complete formate dalle tre bottiglie numerate. Ne sono rimaste davvero pochissime, noi ce le abbiamo perché la nostra è una bottega storica nata nel 1955. Essendo disegnate da Dalì sono molto ricercate dai collezionisti».
(fonte Il secolo XIX)
«Queste bottiglie sono molto rare, ne hanno fatto pochissime negli anni '70 – afferma Dino Ferro dell’Enoteca Ferro e Rusconi di Oneglia - le davano con le confezioni del Rosso Antico Buton che era l’aperitivo del periodo. Con gli anni presero un valore non da poco perché le stampe di queste tre bottiglie fatte da Salvador Dalì andarono distrutte nel '72».
Uno dei padri del surrealismo, artista poliedrico, pittore, scultore, performer, Salvador Dalì lavorò anche per la pubblicità. Le sue opere riconosciute in tutto il mondo continuano a parlarci, non solo attraverso i quadri e le sculture ma anche per mezzo di prodotti commerciali come il caso della serie di tre delle bottiglie Buton.
«Fu proprio la Buton a distruggere, una volta acquistate, le stampe originali di Dalì affinché le bottiglie avessero più valore - aggiunge Dino Ferro - sapevo di averle qualcuna ancora nel negozio. Sono riuscito a trovare alcune serie complete formate dalle tre bottiglie numerate. Ne sono rimaste davvero pochissime, noi ce le abbiamo perché la nostra è una bottega storica nata nel 1955. Essendo disegnate da Dalì sono molto ricercate dai collezionisti».
(fonte Il secolo XIX)