"QUALUNQUE SQUADRA PURCHÉ INGLESE"
Il futuro di Carlo Ancelotti è ancora avvolto nel mistero, ma sembra ormai sicuro che difficilmente tornerà in Italia. Se il Chelsea deciderà di esonerarlo, infatti, l'allenatore italiano spera comunque di restare in Inghilterra. Con che squadra? Andrebbe bene anche una retrocessa. "Non importa se gestisci un top team o una squadra più piccola: per me è importante lavorare. Allora, perché non il West Ham?", ha detto prendendo tutti in contropiede.
Come tanti stranieri approdati in Premier League, il fascino del football d'Oltremanica ha contagiato anche Ancelotti. "Il campionato e gli stadi sono fantastici - ha ammesso - . La differenza è il denaro, ma quando si riesce non si pensa ai soldi, si pensa di lavorare con passione. Il denaro non è mai stata una motivazione per me o per i giocatori. La motivazione è quella di rimanere al top come giocatori e come manager".
Insomma, se a Roma speravano di poter iniziare l'era DiBenedetto con Ancelotti, devono mettersi il cuore in pace. Qualunque sia il suo destino in "Blues", "Carletto" non ha nessuna intenzione di tornare a casa. Almeno a breve.
Intanto, Guus Hiddink ha rivelato di aver lavorato come consulente del Chelsea, fin dalla scadenza del suo contratto, due anni fa, come manager. "Da quando sono andato via dal Chelsea, due anni fa, sono stato consulente del club sulle cose che riguardano la squadra. E' un ruolo che mi costa poco tempo e posso combinarlo bene con il mio incarico da ct della Turchia. Non c'è nessun conflitto", ha detto il 64enne tecnico a cui è stato offerto recentemente anche un ruolo da consulente del PSV Eindhoven, mentre Johan Cruyff gli ha riservato un posto all'Ajax, per far parte della sua rivoluzione nel club di Amsterdam.
Il futuro di Carlo Ancelotti è ancora avvolto nel mistero, ma sembra ormai sicuro che difficilmente tornerà in Italia. Se il Chelsea deciderà di esonerarlo, infatti, l'allenatore italiano spera comunque di restare in Inghilterra. Con che squadra? Andrebbe bene anche una retrocessa. "Non importa se gestisci un top team o una squadra più piccola: per me è importante lavorare. Allora, perché non il West Ham?", ha detto prendendo tutti in contropiede.
Come tanti stranieri approdati in Premier League, il fascino del football d'Oltremanica ha contagiato anche Ancelotti. "Il campionato e gli stadi sono fantastici - ha ammesso - . La differenza è il denaro, ma quando si riesce non si pensa ai soldi, si pensa di lavorare con passione. Il denaro non è mai stata una motivazione per me o per i giocatori. La motivazione è quella di rimanere al top come giocatori e come manager".
Insomma, se a Roma speravano di poter iniziare l'era DiBenedetto con Ancelotti, devono mettersi il cuore in pace. Qualunque sia il suo destino in "Blues", "Carletto" non ha nessuna intenzione di tornare a casa. Almeno a breve.
Intanto, Guus Hiddink ha rivelato di aver lavorato come consulente del Chelsea, fin dalla scadenza del suo contratto, due anni fa, come manager. "Da quando sono andato via dal Chelsea, due anni fa, sono stato consulente del club sulle cose che riguardano la squadra. E' un ruolo che mi costa poco tempo e posso combinarlo bene con il mio incarico da ct della Turchia. Non c'è nessun conflitto", ha detto il 64enne tecnico a cui è stato offerto recentemente anche un ruolo da consulente del PSV Eindhoven, mentre Johan Cruyff gli ha riservato un posto all'Ajax, per far parte della sua rivoluzione nel club di Amsterdam.
